lunedì 21 aprile 2014

Laura Ashley


"Noi normalmente pensiamo che un design non venderà molto, a meno che, a tal riguardo, non abbiamo nostalgia del passato".




 Laura Ashley, nata Laura Mountney, è stata una stilista, designer e imprenditrice britannica, fondatrice, insieme al marito, Sir Bernard Ashley, dell'omonima casa di moda.
Fu disegnatrice sia di abiti che di accessori per la casa, che si caratterizzavano per l'uso di tessuti naturali e per lo stile influenzato da quello di epoca vittoriana.
Nata nel villaggio di Dowlais nel Galles il 7 settembre 1925 e cresciuta in una famiglia battista, abbandonò gli studi all'età di 16 anni e durante la seconda guerra mondiale fu arruolata presso il Women's Royal Naval Services.
Nel 1948 sposò l'ingegnere Bernard Albert Ashley, conosciuto in un club giovanile a Londra e con lui si stabilì nella capitale.
Qui iniziò a disegnare foulard, stuoie e tovaglioli , ispirandosi agli abiti vittoriani che aveva visto esposti nel Victoria e Albert Museum.
In seguito la coppia si trasferì nel Kent, per fondare nel 1953 una propria azienda, la Ashley Mountney Company, che produceva tessuti con disegni che si basavano sui temi comuni del XIX secolo.

Qualche anno dopo l'attività fu trasferita nel Galles per volere di Laura e il marito decise di cambiare il nome della ditta in "Laura Ashley", ritenendo che un nome femminile fosse più appropriato per questo genere di attività.




Il marchio ottenne in breve tempo un grandissimo successo, grazie anche al contributo dato dal foulard indossato dall'attrice Audrey Hepburn nel film Vacanze Romane.







Dopo l'apertura del primo negozio con il nome "Laura Ashley" nel 1968 a Londra, ne seguirono altri negli anni '70 nelle principali città europee e poi in Australia , Canada e Giappone. All'inizio degli anni '80 la ditta contava 5.000 negozi in tutto il mondo.






Il 7 settembre del 1985, giorno del suo 60° compleanno, Laura Ashley fu vittima di un grave incidente domestico, la caduta dalle scale, avvenuta nel cottage della figlia, incidente che le causò un'emorragia cerebrale.
Dopo 10 giorni di coma in ospedale, moriva il 17 settembre, lasciando oltre al marito Bernard, i quattro figli, Jane, Emma, David e Nick.
Il Sunday Times scrisse nell'occasione che l'azienda "aveva perso la sua essenza".

(fonte Wikipedia)


Negli anni che seguirono infatti, la fortuna del marchio ebbe vicende alterne finchè nel 1998 fu acquisito dal gruppo malese MUI.

Partendo dai tessuti e dalle carte da parati, Laura Ashley puntava sulla realizzazione di un ambiente elegante ed armonico, in cui ogni dettaglio era di estrema importanza.







Questo libro, nell'edizione 1995, ripercorre quel progetto con un percorso razionale e ordinato, basato sul principio di proporzione, ordine ed equilibrio.
Nella prefazione il figlio di Laura, Nick, suggerisce come superare i limiti di carattere strutturale e finanziario legati alla decorazione di una stanza, invitando a considerarli in una luce positiva. A tal proposito ricorda :"Quando mi sono trasferito per la prima volta con la famiglia in una piccola fattoria del Galles, avevamo speso così tanto per l'acquisto delle tegole di ardesia per il tetto che fummo costretti a fare le tende in un solo telo in modo che , una volta tirate, rimanevano completamente tese. In realtà, l'effetto finale fu molto più piacevole che con tende arricciate a tutta ampiezza, in quanto le finestre erano molto piccole e le pareti circostanti di pietra a vista"

I suggerimenti di Laura Ashley venivano da esperienze vissute, sperimentate direttamente, come nel caso della ristrutturazione della proprietà che la famiglia aveva acquistato in Provenza.





Anche dopo la sua scomparsa, il brand che  porta il suo nome ha continuato a proporre il suo stile, così personale, così british.
Nonostante alcuni lo ritengano troppo lezioso, oggi il marchio Laura Ashley continua ad avere un grande numero di ammiratrici e, in quanto nostalgica del passato, non posso che esserlo anch'io.



































































































A questa designer diventata famosa per i suoi abiti romantici, ispirati da eroine  come l'ingenua Tess of the D'Uberville o l'acuta Elizabeth di Orgoglio e Pregiudizio, è stata recentemente dedicata una mostra a Bath , dal titolo Laura Ashley: un eroina romantica ,in cui sono stati esposte alcune delle sue creazioni in cotone e le sue tipiche stampe floreali.









3 commenti:

  1. Questo stile mi piace moltississimo, come alla maggior parte delle donne, suppongo. Purchè non si eccesa con le infiorettature e infiocchettatiure. Gli elementi d'arredo, se ben dosati, rendono la casa calda, piacevole e confortevole. Insomma: un nido!

    RispondiElimina
  2. Devo dire che dopo 25 anni in Inghilterra non ne potevo più di Laura Ashley e del suo stile piatto e casalingo. I prezzi erano altissimi per qualunque accessorio , in definitiva, anche la più carina delle ragazze sembrava uscita da una comunità Amish. Lo stile mancava di movimento e di inventiva.All'inizio è uno stile che può anche piacere, ma dopo un po'...che barba.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. come tutte le cose...guarda lo shabby. Così accattivante i primi tempi. Non se ne può più!

      Elimina