Già all'epoca ero affascinata da questi preziosi ricami antichi, così lontani e inaccessibili, e queste pagine raccontavano di un luogo incantato dove una coppia di giornalisti, marito e moglie, collezionavano da vent'anni "imparaticci" destinati a diventare un insolito e prezioso patrimonio artistico, tanto che i due avevano deciso di condividerli con tutti gli appassionati di ricamo esponendoli in un museo.
La mia curiosità si era fermata allora alle poche informazioni contenute nelle didascalie di quelle foto, ma ritrovare ora quelle pagine significava poterla soddisfare pienamente con un semplice clic in internet.
La mia curiosità si era fermata allora alle poche informazioni contenute nelle didascalie di quelle foto, ma ritrovare ora quelle pagine significava poterla soddisfare pienamente con un semplice clic in internet.
Invece...
La prima ricerca del museo mi ha portato virtualmente solo a Celle, o meglio, alle scarse informazioni che Wikipedia dà del luogo :
"Celle è una città tedesca della Bassa Sassonia. Presenta un centro storico assai pregevole con case decorate a graticcio.L'integrità del suo centro è unica nelle città tedesche di una certa importanza: Celle non fu infatti colpita dai bombardamenti alleati durante la II guerra mondiale in quanto luogo d'origine della dinastia di Hannover, divenuta Windsor."
I soliti raccomandati - ho pensato - ma è pur vero che evitarne la distruzione è stata comunque una buona cosa.
Del Museo del ricamo nessuna menzione.
Dopo aver vagato per un po' a vuoto nel web però, su un sito di schemi e filati da ricamo, ecco apparire una descrizione del Museo:
Il museo di Celle in Germania conserva e cura le opere d'arte realizzate su stoffa di "sampler", che a partire dal XVI secolo venivano ricamate in Europa dalle dame dell'aristocrazia e dalle cortigiane. Ci sono esposti ben 2000 pezzi e 4 secoli di storia sono raccontati attraverso questa preziosa arte. Perfezione e bellezza sono alla base dei ricami esposti e documentano l'educazione e la cultura femminile nel tempo. Questi "sampler" o " imparaticci" raccoglievano tanti diversi motivi e venivano usati dalle donne del tempo come cataloghi per riprodurre i motivi su cuscini, tovaglie, lenzuola che servivano per la loro dote. Il canovaccio su cui venivano raccolti questi sampler era di puro lino, tessuto a mano ed i fili venivano tinti con colori naturali : veniva conservato e tramandato e pertanto custodito con cura nel corso degli anni. I colori dei fili in seta usati sono rimasti intatti nel tempo. Il pezzo piu' antico della collezione e' datato intorno al 1600 e proviene dall'Italia ed e' un lavoro sfilato.
Seguono l'indirizzo e i recapiti telefonici dei coniugi Connemann e gli orari di apertura del museo, ma niente immagini !
Provo a digitare il nome del museo in tedesco:
Deutsches Stickmuster Museum
Ecco allora comparire un sito con più di 150 fotografie in successione, senza alcun commento o presentazione, che mostrano i "pezzi" esposti nel museo, fotografati all'interno delle bacheche in cui sono custoditi, con l'inevitabile e sgradevole riflesso nei vetri dell'illuminazione artificiale.
C'è qualcosa di inquietante nell'asetticità di questo sito : non un nome, una data, un commento, qualcosa che mi aiuti a collocare nel tempo la storia di questo prezioso museo. Nella lunga successione delle stanze sembra non esserci vita. E i signori Connemann?
Saranno ancora loro ad occuparsi del museo?
Nel blog di una signora americana trovo una risposta.
Sylvia racconta della sua visita al Museo di Celle nell'aprile del 2010.
I vetri delle finestre sono oscurati per impedire alla luce di rovinare gli antichi tessuti.Sylvia aveva letto in un blog che il futuro del museo era incerto perchè i proprietari, i signori Connemann, per via dell'età, intendevano ritirasi. Fortunatamente la città di Celle si era decisa a rilevare il museo, con l'idea forse di trasferirlo in un'altra sede, ma erano sorte controversie circa la proprietà di alcuni esemplari esposti, finiti sottochiave in attesa della decisione del tribunale.
Sylvia racconta l'atmosfera surreale di quella visita in mezzo a stupendi tesori di valore incalcolabile come questi, risalenti alla prima metà del XVII secolo:
Il museo quel giorno era completamente deserto e quando Sylvia aveva chiesto al custode quale fosse il flusso abituale dei visitatori , l'uomo aveva risposto con un sorriso triste che ormai quasi più nessuno aveva interesse per quei lavori. Tra l'altro, proprio un paio di giorni prima di quella visita era deceduto il vecchio sig. Connemann.
Che tristezza! Ora che la mia ricerca è terminata e la mia curiosità è appagata, vorrei "riavvolgere il nastro" , tornare alle vecchie pagine del giornale , alle fantasie che aveva suscitato, alle storie immaginarie di tutte quelle donne chine per ore sui tessuti, all'amore con cui le tele e i ricami erano stati custoditi.
Chissà cosa ne è stato o cosa ne sarà ora del Museo degli antichi ricami di Celle...
La prima ricerca del museo mi ha portato virtualmente solo a Celle, o meglio, alle scarse informazioni che Wikipedia dà del luogo :
"Celle è una città tedesca della Bassa Sassonia. Presenta un centro storico assai pregevole con case decorate a graticcio.L'integrità del suo centro è unica nelle città tedesche di una certa importanza: Celle non fu infatti colpita dai bombardamenti alleati durante la II guerra mondiale in quanto luogo d'origine della dinastia di Hannover, divenuta Windsor."
I soliti raccomandati - ho pensato - ma è pur vero che evitarne la distruzione è stata comunque una buona cosa.
Il Castello di Celle |
Hoppener Haus |
Il vecchio Municipio |
Il centro |
Dopo aver vagato per un po' a vuoto nel web però, su un sito di schemi e filati da ricamo, ecco apparire una descrizione del Museo:
Il museo di Celle in Germania conserva e cura le opere d'arte realizzate su stoffa di "sampler", che a partire dal XVI secolo venivano ricamate in Europa dalle dame dell'aristocrazia e dalle cortigiane. Ci sono esposti ben 2000 pezzi e 4 secoli di storia sono raccontati attraverso questa preziosa arte. Perfezione e bellezza sono alla base dei ricami esposti e documentano l'educazione e la cultura femminile nel tempo. Questi "sampler" o " imparaticci" raccoglievano tanti diversi motivi e venivano usati dalle donne del tempo come cataloghi per riprodurre i motivi su cuscini, tovaglie, lenzuola che servivano per la loro dote. Il canovaccio su cui venivano raccolti questi sampler era di puro lino, tessuto a mano ed i fili venivano tinti con colori naturali : veniva conservato e tramandato e pertanto custodito con cura nel corso degli anni. I colori dei fili in seta usati sono rimasti intatti nel tempo. Il pezzo piu' antico della collezione e' datato intorno al 1600 e proviene dall'Italia ed e' un lavoro sfilato.
Seguono l'indirizzo e i recapiti telefonici dei coniugi Connemann e gli orari di apertura del museo, ma niente immagini !
Provo a digitare il nome del museo in tedesco:
Deutsches Stickmuster Museum
Ecco allora comparire un sito con più di 150 fotografie in successione, senza alcun commento o presentazione, che mostrano i "pezzi" esposti nel museo, fotografati all'interno delle bacheche in cui sono custoditi, con l'inevitabile e sgradevole riflesso nei vetri dell'illuminazione artificiale.
C'è qualcosa di inquietante nell'asetticità di questo sito : non un nome, una data, un commento, qualcosa che mi aiuti a collocare nel tempo la storia di questo prezioso museo. Nella lunga successione delle stanze sembra non esserci vita. E i signori Connemann?
Saranno ancora loro ad occuparsi del museo?
Nel blog di una signora americana trovo una risposta.
Sylvia racconta della sua visita al Museo di Celle nell'aprile del 2010.
I vetri delle finestre sono oscurati per impedire alla luce di rovinare gli antichi tessuti.Sylvia aveva letto in un blog che il futuro del museo era incerto perchè i proprietari, i signori Connemann, per via dell'età, intendevano ritirasi. Fortunatamente la città di Celle si era decisa a rilevare il museo, con l'idea forse di trasferirlo in un'altra sede, ma erano sorte controversie circa la proprietà di alcuni esemplari esposti, finiti sottochiave in attesa della decisione del tribunale.
Sylvia racconta l'atmosfera surreale di quella visita in mezzo a stupendi tesori di valore incalcolabile come questi, risalenti alla prima metà del XVII secolo:
Il museo quel giorno era completamente deserto e quando Sylvia aveva chiesto al custode quale fosse il flusso abituale dei visitatori , l'uomo aveva risposto con un sorriso triste che ormai quasi più nessuno aveva interesse per quei lavori. Tra l'altro, proprio un paio di giorni prima di quella visita era deceduto il vecchio sig. Connemann.
Che tristezza! Ora che la mia ricerca è terminata e la mia curiosità è appagata, vorrei "riavvolgere il nastro" , tornare alle vecchie pagine del giornale , alle fantasie che aveva suscitato, alle storie immaginarie di tutte quelle donne chine per ore sui tessuti, all'amore con cui le tele e i ricami erano stati custoditi.
Chissà cosa ne è stato o cosa ne sarà ora del Museo degli antichi ricami di Celle...
Secondo me stan facendo un errore clamoroso: basterebbe un po' di pubblicità su internet per far vedere loro come "a nessuno interessano più quei lavori"... aprire una pagina fb con le foto del sito sarebbe un inizio, secondo me... intanto grazie per questa pagina!
RispondiEliminaSarei felice di riempirmi gli occhi e lo spirito di questi magnifici ricami. Anch’ io mi dedico con passione al punto croce e adoro soprattutto gli imparaticci. Vorrei tanto visitare questi museo
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