venerdì 21 marzo 2014

La primavera







Oggi 21 marzo nasce astronomicamente nel nostro emisfero la primavera, che secondo tradizione rappresenta l'avvento della vita  e la resurrezione della natura dopo il lungo inverno.
Nelle nostre aspettative la primavera rappresenta la promessa di giornate più lunghe e più calde, anche se l'esperienza ci insegna che spesso le cose non vanno così. Tuttavia la voglia di cambiamento ci induce a buoni propositi, nuovi progetti e propensione all'ottimismo.
Mi basta dare un'occhiata al giardino, alle prime viole, ai narcisi in fiore e ritrovo un po' di quell'energia che sembrava del tutto esaurita.
Ho voglia di tornare a sperare in un futuro migliore, in un presente accettabile.Ho voglia di credere nell'onestà delle persone,nella giustizia e in questo paese così malconcio ma allo stesso così ricco di potenzialità, di bellezze naturali e tesori artistici.

Da qui voglio che inizi la primavera, dall'arte e dalla bellezza, e dalla felicità che entrambe ci possono portare.


 
Sandro Botticelli, il cui vero nome era Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi, dipinse La primavera presumibilmente nel 1482.
Questo dipinto a tempera su tavola (203x314), una delle opere più famose del Rinascimento italiano, è attualmente conservata nella Galleria degli Uffizi a Firenze.
In un ombroso boschetto di aranci colmi di frutti e arbusti sullo sfondo di un cielo azzurrino, sono disposti nove personaggi, in una compisizione bilanciata ritmicamente e fondamentalmente simmetrica attorno al perno centrale della donna col drappo rosso e verde sulla veste setosa. Il suolo è composto da un prato verde, disseminato da in'infinita varietà di specie vegetali e un ricchissimo campionario di fiori: nontiscordardimè, iris, fiordaliso, ranuncolo,papavero, margherita, viola , gelsomino, ecc. 

L'opera va letta da destra verso sinistra : Zefiro, vento di primavera che piega gli alberi, rapisce per amore la ninfa Clori, mettendola incinta; da questo atto ella rinasce trasformata in Flora, la personificazione della stessa primavera rappresentata come una donna dallo splendido abito fiorito che sparge a terra le infiorescenza che tiene in grembo. A questa trasformazione allude anche il filo di fiori che già inizia a uscire dalla bocca di Clori durante il suo rapimento.
Al centro campeggia Venere, inquadrata da una cornice simmetrica di arbusti, che sorveglia e dirige gli eventi, quale simbolo neoplatonico dell'amore più elevato. Sopra di lei vola il figlio Cupido, mentre a sinistra si trovano le sue tradizionali compagne vestite di veli leggerissimi, le Grazie, occupate in un'armoniosa danza in cui muovono ritmicamente le braccia e intrecciano le dita.
Chiude il gruppo a sinistra un disinteressato Mercurio, coi tipici calzari alati, che col caduceo scaccia le nubi per preservare un'eterna primavera.

Come succede per altri grandi capolavori del Rinascimento, la Primavera nasconde vari livelli di lettura: uno strettamente mitologico, legato ai soggetti rappresentati, uno filosofico e uno storico-dinastico, ma di tutto questo a noi, in questa sede, poco importa.
Basta guardare quest'opera per percepire la ricerca di bellezza e armonia da parte del Botticelli, che ci viene trasmessa quasi come  fosse musica.

Una rappresentazione pittorica della primavera completamente diversa da quella precedente, ma comunque degna di nota per la sua originalità, è quella del pittore milanese del Cinquecento Giuseppe Arcimboldo o Arcimboldi



noto soprattutto per le sue grottesche "Teste Composte", ritratti burleschi eseguiti combinando tra loro, in una sorta di trompe-l'oeil, oggetti o elementi dello stesso genere (prodotto ortofrutticoli, pesci, uccelli, libri,ecc) collegati metaforicamente al soggetto rappresentato.

In questo quadro la Primavera appare come una donna composta da una grande varietà di fiori, é di fatto una grande composizione floreale : la pelle del viso e le labbra sono petali di rosa, boccioli e corolle, i capelli sono un bouquet variopinto e rigoglioso, gli occhi sono bacche di belladonna. Una collana di margherite ne orna il collo, mentre il corpo è coperto da una vasta selva di foglie di fogge differenti.
Anche in questo caso ci si potrebbe soffermare sulla valenza simbolica di fiori come il giglio, l'iris o l'aquiligia, ma, almeno per quanto mi riguarda, a me basta gustare la varietà cromatica di questa rappresentazione.

E a questo punto non mi resta che augurare a tutti una buona primavera.
















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