AMERICAN
HUSTLE
Recensione
Questo è un periodo di “indigestione”
cinematografica……in previsione dell’Oscar, escono una serie infinita di film e può
accadere che di qualcuno passi la memoria.
Così è successo con questo buon “American Hustle,” che ha vinto tre Golden
Globe, ha avuto dieci nomination all’Oscar e non se ne è portato a casa nemmeno
uno…
Vale, però, la pena di dedicargli due righe
perché il regista David O’Russell ( “ll
lato positivo” sempre con Bradley Cooper e Jennifer Lawrence), il cast, il costumista
, la colonna sonora e alcune guest star (ad esempio Robert de Niro di cui si
dirà)sono di tutto rispetto e hanno ricreato perfettamente, senza ricorrere a
flash back o spezzoni di filmati d’epoca, un’atmosfera che richiama alla mente “La
Stangata “ pur nella inevitabile diversità.
La storia vera inizia nel 1974 e si conclude nel 1978 ed è la narrazione
dell’operazione, denominata Abscam, a cui l’FBI dà vita con lo scopo di incastrare membri del
Congresso collusi con note associazioni mafiose.
Perciò l’agente investigativo Richie DiMaso (
uno schizzato Bradley Cooper) costringe il
truffatore Irving Rosenfeld ( inaspettato Christian Bale) e la sua complice –
assistente- amante Sydney Prossen ( la seducente e tostissima Amy Adams…) a
collaborare con lui in cambio dell’immunità.
A tutto
questo gioco di specchi prendono parte , inconsapevolmente, anche altre due donne la moglie di Irving, Rosalyn ( lo splendore biondo di Jennifer Lawrence) tradita
e sensualissima che rivaleggia
validamente con la rossa Adams, in qualche caso superandola, e la sobria fedele
Dolly Polito (Elisabeth Rohm) moglie dell’ingenuo e volenteroso sindaco di Camden.
La trama del film non si racconta perché è simile ad uno spettacolo pirotecnico,
con entrate e uscite, trovate e soluzioni strategiche, si possono, però, sottolineare
molte altre cose.
La prima è la bravura di Christian Bale, che
oltre ad essere ingrassato di …quanti ???
15 o 20 chili, sfoggia un orrido posticcio piazzato sulla testa e attaccato
con lacca e mollettine, uno stomaco debordante da camicie aperte e appare addirittura più basso di Cooper !
sembra che per ottenere questo risultato abbia rischiato attacchi di ernia…
Accanto a lui gli altri componenti del cast:
Bradley Cooper sempre sul filo della
nevrosi, sconfitto e mai perdente, le due donne, bellissime, con i costumi
superbi firmati da Wilkinson, anche se rimane la domanda come possa la Adams indossare certe camicette
impalpabili, scollatissime, inesistenti, rimanendo inalterabile, senza cedere
alla tentazione tutta femminile di mostrare nulla di più di quanto voglia…ben
poco in verità.
E poi il cameo di Robert De Niro il killer
Victor Telleggio spietato,
crudelissimo…. naturalmente di origine italiana, disegnato con bravura solo nella
espressione degli occhi, senza alcuna sbavatura.
E il
tutto è sostenuto e appoggiato dalla colonna sonora di Danny Elfmann che
riporta direttamente in quegli anni di cui sembra che Hollywood ( come con “Wolf
of Wall Street” ) voglia ricordare, in qualche modo , l’epopea.
Anni di grandi fortune, grandi truffatori,
grandi illusioni.
E devastanti delusioni……..
paola
Nessun commento:
Posta un commento