lunedì 30 dicembre 2013

C'era una volta una bambola

" Tutto era freddo e buio dentro il sarcofago e l'acqua del fiume penetrava dal coperchio goccia a goccia, portando con sé i semi di piante acquatiche  che attecchivano, germogliavano e riempivano lo spazio angusto con grandi foglie e lunghi tralci.
Ma alla bambola di tutto questo poco importava, finchè poteva vegliare il sonno della sua padroncina, la giovane Crepereia Tryphaena, morta prematuramente all'età di soli18 anni. Eppure lei era una bambola speciale, fatta di purissimo avorio, con un viso finemente scolpito, gli arti snodati, l'articolazione di gomiti e ginocchia, mani, piedi e unghie create con perizia artigianale senza confronti."

Quella che vi sto raccontando sembra una storia di fantasia e invece è una storia vera, la storia di una bambola vissuta duemila anni fa.
Nel 1889, durante i lavori per la costruzione del Palazzo di Giustizia a Roma, venne alla luce il sarcofago di una giovane donna morta prematuramente, dal nome CrepereiaTryphaena, come inciso nel marmo. Gli esperti collocarono il reperto tombale intorno al 170 d.C.

All'interno il teschio appariva stranamente coperto da una folta e lunga capigliatura; in realtà si trattava di foglie e rami di una pianta acquatica che aveva messo radici, indisturbata.
Accanto allo scheletro furono trovati orecchini, spille, anelli e una corona di mirto con un fermaglio d'argento al centro, segno che la defunta apparteneva a una famiglia aristocratica.

Ma la scoperta più sorprendente fu la bambola trovata accanto allo scheletro, alta ventitré centimetri,  in avorio annerito dal tempo tanto da apparire scuro come legno d'ebano.
I suoi capelli raccolti in sei trecce e poi girati intorno al capo, ricordano le acconciature delle giovani spose all'epoca degli Antonini, nel secondo secolo d.C.



Mai s'era vista una bambola costruita con tanta abilità e precisione : le braccia si collegano al corpo con dei perni, così come le gambe al bacino. La bambola è snodabile esattamente come la moderna Barbie.




La sua presenza nella tomba , così come il mirto, fanno pensare che la giovane Crepereia Tryphaena sia morta poco prima di sposarsi. Infatti era usanza che la sposa donasse i giocattoli della sua infanzia a Venere alla vigilia delle nozze ma, se moriva prima, gli oggetti l'avrebbero seguita nella tomba.

Chissà quale mistero si cela in questa vicenda e chissà quante altre rimarranno sconosciute per sempre...
Per ora non ci resta che pensare a tutte quelle generazioni di bambini e bambine che hanno sognato, desiderato e amato i loro giocattoli più cari, in una lunga storia infinita.

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