Il suo viso, metà alieno e metà umano, in pochissimo tempo diventò molto popolare. E quello sguardo tagliente e misterioso incorniciato in un volto inconfondibile, divenne il soggetto raffigurato su t-shirt, tazze, poster, murales e vignette in ogni angolo del mondo. Ben oltre i confini temporali della serie, che durò solo tre anni (dal 1966 al 1969).

Nimoy fu però, e in pochi lo ricordano, anche molto altro: regista prima di tutto, musicista e perfino poeta. 

 La leggenda vuole che l’ideatore della serie, Gene Roddenberry, avesse a tutti i costi difeso un elemento fondamentale dell’episodio pilota che aveva fatto storcere il naso ai dirigenti tv: la presenza di quel signor Spock, un essere serioso, impassibile nello sguardo che proprio non c’entrava nulla col resto. Roddenberry s’impuntò e Nimoy divenne definitivamente e per il resto dei suoi giorni, il signor Spock. Una maschera cinematografica che richiamava il mistero, uno spazio infinito da esplorare e conoscere attraverso quegli occhi immobili e glaciali.


L’attore di origine ebraica, nato a Boston il 26 marzo del 1931, era diventato anche una delle star americane più seguite sui social network. (http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02/27/dottor-spock-morto-leonard-nimoy-lattore-star-trek-83-anni/1462497/7/)



Ci mancherai mr.Spock!!