Il Medioevo è il periodo delle architetture fortificate: rocche, castelli,monasteri. L'organizzazione politico-sociale di quei secoli prevedeva città-stato cinte da mura spesso in lotta le une con le altre, castelli che alzavano il ponte levatoio per isolarsi e difendersi da attacchi improvvisi, conventi entro i quali trovare rifugio sotto la protezione della Chiesa.
Anche i giardini dunque non potevano essere che luoghi cintati, interni a corti e a chiostri. In lingua franca gard ,da cui deriva il termine francese jardin, significava proprio luogo chiuso.
Dalle illustrazioni dei codici miniati, ma anche da diverse fonti letterarie e pittoriche è facile dedurre che il giardino medievale è soprattutto disciplina, ordine e rigore geometrico.
L'Hortus Conclusus, come viene meglio definito, non è solo il riparo da pericoli esterni, ma anche luogo di contemplazione e preghiera in armonia con la natura e con il divino.
La sua versione più curata è realizzata all'interno di conventi e monasteri che dispongono in genere di un chiostro di forma quadrata o rettangolare, delimitato da un colonnato.
Al centro del chiostro sorgeva un albero o un pozzo, entrambi simboli di vita, e tutto intorno riquadri vegetali disposti a forma di ordinata scacchiera, ciascuno con una precisa destinazione.
La finalità del giardino medievale infatti non era solo quella di favorire l'inclinazione dell'epoca verso la contemplazione e la preghiera, ma anche di soddisfare i bisogni della comunità con orti e frutteti per l'approvvigionamento alimentare e la coltivazione di erbe aromatiche e medicinali per la cura dei malati.
Molti giardini recintati di piccole dimensioni e con le stesse funzioni sorgevano anche sul retro delle case, e non solo nei conventi, dove si coltivavano generi di prima necessità.
Col tempo gli orti, che prima servivano solo a fornire frutta e verdura alla comunità, presero ad abbellirsi con fiori ed aiuole . Oltre ai giaggioli, ai gigli, alle rose e alle viole, furono introdotte altre varietà come i lillà, i giacinti e i gelsomini portati in Occidente dai Crociati e dai mercanti stranieri.
Anche gli alberi ornamentali ad alto fusto come allori, ulivi, cedri e cipressi , con il loro ricco e variegato fogliame e soprattutto con l'ombra procurata dalle loro fronde diventarono componenti essenziali di un'atmosfera di pace e serenità.
Un modello di hortus conclusus è rappresentato da un piccolo dipinto ad olio su tela dell'inizio del XV secolo, di autore ignoto e conservato a Francoforte, che riproduce l'ideale medievale di bellezza di una natura assoluta e sovraterrena.
Col tempo gli orti, che prima servivano solo a fornire frutta e verdura alla comunità, presero ad abbellirsi con fiori ed aiuole . Oltre ai giaggioli, ai gigli, alle rose e alle viole, furono introdotte altre varietà come i lillà, i giacinti e i gelsomini portati in Occidente dai Crociati e dai mercanti stranieri.
Anche gli alberi ornamentali ad alto fusto come allori, ulivi, cedri e cipressi , con il loro ricco e variegato fogliame e soprattutto con l'ombra procurata dalle loro fronde diventarono componenti essenziali di un'atmosfera di pace e serenità.
Un modello di hortus conclusus è rappresentato da un piccolo dipinto ad olio su tela dell'inizio del XV secolo, di autore ignoto e conservato a Francoforte, che riproduce l'ideale medievale di bellezza di una natura assoluta e sovraterrena.
Insomma, un vero e proprio Paradiso in terra.
interessante articolo!
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