sabato 18 aprile 2020

Le piume





Gli studiosi ritengono che l’uomo di Neanderthal, vissuto tra i 400 e i 40mila anni fa, prelevava le piume di grossi uccelli, come avvoltoi, aquile e cuculi, per usarle come decorazioni.
Millenni dopo, nei tempi antichi, gli uomini e le donne si adornavano con le piume degli uccelli che trovavano in giro, per bellezza o durante i rituali.
Spesso erano solo i più ricchi a poterlo fare, nell'antico Egitto i nobili indossavano abiti drappeggiati con disegni complessi, frange e piume, e copricapi piumati; 






a Roma le donne portavano ventagli fatti di piume di pavone e i soldati indossavano alcuni tipi di elmo piumato.





Nel Medioevo donne e uomini continuarono a ornare alcuni cappelli di piume, come il bycocket, che ha forma di becco ed è quello, stando alla leggenda, di Robin Hood.






All'incirca nella stessa epoca, le diverse civiltà precolombiane (sia al sud che al nord) si servivano delle piume come elemento decorativo o segno distintivo del rango sociale - poiché l'uso simbolico era all'epoca strettamente legato all'uso ornamentale.







Anche in India le piume di pavone blu venivano usate nella medicina tradizionale per i morsi di serpente, per la sterilità e per la tosse. 
Secondo le popolazioni nord-amerindiane, la piuma d'aquila conferiva saggezza a chi la indossava, e rappresentava il messaggero spirituale fra gli dei e l'uomo.






A inizio Cinquecento le piume si vedevano raramente ma in pochi anni divennero un accessorio indispensabile per chi voleva ostentare potenza, ricchezza e modernità. Nei primi anni del secolo i ricchi borghesi delle città commerciali ornavano i cappelli con piume di pappagalli, gru e rondini. 

Durante il Rinascimento la moda delle piume riguardò soprattutto gli uomini: re Enrico VIII d’Inghilterra era noto per i suoi copricapi piumati . Più i piumaggi erano stravaganti ed eccessivi più indicavano l’appartenenza di chi li portava alla classe agiata, centenaria o nata ai tempi delle Conquiste: erano il simbolo del potere che si estendeva oltremare.






Come tutte le mode anche questa cadde in disuso e a metà Seicento le piume restarono soltanto nelle divise dei corpi militari. 

In Francia la moda ritornò per tutti ai tempi del Re Sole, nel resto del mondo proseguì quasi solo per le donne, con copricapi esagerati ed elaborati. Spesso erano composizioni di parrucche e piume di struzzo, emu, anatra o pavone. 





Il saccheggio sistematico delle piume d'uccello, portò all'estinzione di varie specie e poi alla presa di coscienza del danno che veniva fatto alla natura e nel 1905 le Suffragette americane fondarono la Audubon Society, un’associazione ambientalista dedita alla protezione della natura che organizzò un imponente boicottaggio delle piume.

Negli anni Venti la moda si alleggerì e le piume, soprattutto di struzzo, restarono nei boa e nelle fascette legate in testa delle flapper, le ragazze disinibite degli anni Venti.








Oggi le piume, dopo un lungo periodo di oscurità, stanno riprendendo posto nelle sfilate di moda...fino a quando non è dato sapere.







Le piume, oggi,  sono spesso oggetto di tatuaggio. Un tatuaggio che rappresenti piume, trasmette ideali potenti per lo scambio sacro di energia interiore, infatti in molte scuole di pensiero si ritiene che le piume sul nostro cammino, siano messaggi diretti di persone care che si trovano nel mondo degli spiriti (gli avi o familiari o amici deceduti).





Le piume indicano la comunicazione che ci può essere tra noi e le entità di altri mondi, come per esempio, gli angeli.
Pare che quando il nostro angelo custode vuole comunicare con noi, ci faccia trovare una piuma. E il significato del messaggio angelico è dato dal colore dalla piuma trovata: bianco protezione, blu spiritualità, rosa amore e così via...



A parte moda  e tatuaggi, oggi le penne, che non usiamo più per scrivere,  









vengono ancora utilizzate per costruire oggetti simili a quelli che usavano tradizionalmente gli indiani d'America per scacciare gli spiriti cattivi







per travestirci





 per decorare







o solo per guardarle, dato che sono belle










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