Fino a non moltissimi anni fa esisteva l'arte del compositore, cioè di quella persona che preparava i testi da stampare utilizzando i caratteri tipografici (che sono parallelepipedi o prismi quadrangolari di metallo fuso, ordinariamente lega di piombo, antimonio e stagno), che all'estremità superiore recano in rilievo le figurazioni delle lettere dell'alfabeto, i segni della punteggiatura o altro. Una serie di caratteri formano la matrice di un testo per la stampa. Ciascun carattere, dopo la stampa, può essere riutilizzato in una differente composizione e per questo la metodologia di stampa è detta a caratteri mobili.
Questi caratteri mobili venivano allora conservati in appositi cassetti contenuti nel bancone del compositore.
Oggi tutto ciò è obsoleto, ma questi cassetti sono ancora ricercatissimi da bricoleurs e collezionisti, infatti possono essere riutilizzati come espositori per piccole collezioni, ricami o addirittura piante.
Sia io che Mianna ne abbiamo utilizzati alcuni, e vedo su pinterest che molte persone hanno fatto lo stesso, ottenendo risultati davvero carini a volte perfino trasformando il cassetto in una casetta....
Quelli di Mianna:
e i miei:
e questo, lo finirò mai??
Questi caratteri mobili venivano allora conservati in appositi cassetti contenuti nel bancone del compositore.
Oggi tutto ciò è obsoleto, ma questi cassetti sono ancora ricercatissimi da bricoleurs e collezionisti, infatti possono essere riutilizzati come espositori per piccole collezioni, ricami o addirittura piante.
Sia io che Mianna ne abbiamo utilizzati alcuni, e vedo su pinterest che molte persone hanno fatto lo stesso, ottenendo risultati davvero carini a volte perfino trasformando il cassetto in una casetta....
Quelli di Mianna:
e i miei:
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