Poco meno di 100 Km separano Bergamo, la mia città, da Cremona, circa un'ora in auto, eppure non l'avevo mai visitata prima d'ora. Succede spesso che non si tenga abbastanza conto di ciò che è vicino e si preferisca guardare lontano, dando quasi per certo che esotico è meglio di nostrano.
Indubbiamente viaggiare per il mondo apre la mente e lo spirito, spalanca nuove finestre, porta a confrontare e valutare usanze e tradizioni diverse, ma se capita, per vari motivi, di dover restringere il raggio d'azione, abbiamo comunque la fortuna di vivere in un paese che in ogni città, in ogni borgo, in ogni angolo offre eccellenze, dal punto di vista storico, artistico e paesaggistico e , perchè no, anche gastronomico.
Tra Bergamo e Cremona la strada si snoda in mezzo alla pianura; niente colli, niente ondulazioni, solo campi coltivati in cui sorgono qua e là grandi cascine in cui si sovrintende a tutte le attività proprie di ogni stagione.
In un mio vecchio libro che parla della città di Cremona, si ricorda che Tacito, nel raccontare nell'anno 69 il conflitto tra Galba, Ottone e Vitellio per la conquista del potere, cita più volte questo territorio definendolo come" la più fiorente parte d'Italia, di tutta la campagna e di tutte le città che si trovano tra il Po e le Alpi...".
In un mio vecchio libro che parla della città di Cremona, si ricorda che Tacito, nel raccontare nell'anno 69 il conflitto tra Galba, Ottone e Vitellio per la conquista del potere, cita più volte questo territorio definendolo come" la più fiorente parte d'Italia, di tutta la campagna e di tutte le città che si trovano tra il Po e le Alpi...".
Cerco di immaginare questo paesaggio in inverno, quando la nebbia è molto fitta e porta con sé un senso di isolamento totale, che manderebbe quasi certamente nel panico chi è abituato a vivere nella frenesia di una grande città, ma è probabile che chi è nato e cresciuto da queste parti sappia gestire senza problemi anche le atmosfere ovattate.
Cremona è notoriamente conosciuta per tre caratteristiche , citate spesso nel dialetto locale, che iniziano con la lettera T e che in italiano corrispondono a torrone, torrazzo e "donne dal seno prosperoso", tradotto in termini più raffinati...
Le prime due caratteristiche sono chiaramente verificabili, sulla terza non ho competenza...
Tutti i monumenti più importanti della città si affacciano su un'unica piazza, la Piazza Maggiore, sviluppo della cittadella medievale : la Cattedrale, con a fianco il Torrazzo, il Battistero, il Palazzo Comunale e il Palazzo dei Militi.
La domenica il centro cittadino è chiuso al traffico, perciò, nelle strade che ci portano nel cuore di Cremona, la città presenta un'atmosfera distesa e serena: c'è chi prende un caffè nei tavolini all'aperto , chi pedala indisturbato in mezzo alla strada, chi si appresta con entusiasmo a salire per una scalinata infinita fino agli spalti del Torrazzo.
Pur raggiungendola dall'abside, la cattedrale già preannuncia la sua imponenza, confermata dalla facciata laterale con l'ingresso protetto da una coppia di leoni.
All'interno si sta celebrando la Messa per cui, per non disturbare, mi limito a qualche scatto e osservo in silenzio la volta e gli affreschi.
La cattedrale, fondata nel 1107, subì nel corso dei secoli numerose trasformazioni in accordo con il crescente potere spirituale e temporale della Chiesa cattolica e romana.
Il portale maggiore è movimentato dalla presenza di numerose figure umane che rappresentano vescovi e santi, accanto a fregi, costellazioni e scene di vita quotidiana. Sulla banchina della loggia del protiro principale ecco la Vergine col Bambino tra i Santi Imerio e Omobono.
Nel Medio Evo i leoni venivano posti ai lati delle porte di ingresso delle cattedrali come simbolo della regalità del Cristo e della sua supremazia sulle creature inferiori che schiaccia sotto le zampe anteriori.
Accanto alla cattedrale sorge il Battistero, anch'esso custodito dai leoni.
Sul lato opposto della cattedrale ecco il Torrazzo: una torre altissima (111m.) visibile da lontano, quasi come un faro.
Non si conosce la data della sua costruzione , probabilmente nel corso del XII secolo, ma la complessità architettonica della parte superiore richiama il gusto dell'epoca rinascimentale.
Sopra lo stemma del Comune a fasce rosse e argentee, circondato dal giglio fiorito dei Visconti e dal ramo di melo cotogno degli Sforza, c'è il grande orologio astronomico.
Non si conosce la data precisa in cui un orologio di così grandi dimensioni fu collocato sulla torre; secondo fonti attendibili pare sia stato il terzo costruito in Italia nel XIV secolo, ma anche a seguito del crescente interesse per l'astronomia , già negli ultimi decenni del 1400, il quadrante planisfero di nove metri di diametro e l'ingegnoso meccanismo che lo muoveva erano lì dove ancora oggi possono essere ammirati.
Passeggiando per le vie di Cremona non si può fare a meno di notare la prestigiosa eredità per cui la città è conosciuta nel mondo:
la lavorazione del legno per la creazione di strumenti musicali nei laboratori artigianali da parte di liutai, nata in epoca barocca. La costruzione del primo violino viene attribuita ad Andrea Amati nel '500, e nel secolo successivo, dal laboratorio di questa famiglia uscì un tal Antonio Stradivari....
Come dicevo in apertura, Cremona ha inoltre una grande tradizione alimentare : nelle vie intorno alla piazza principale, le vetrine dei negozi mettono in mostra varie prelibatezze, torte, dolciumi, torroni, cioccolato e la mitica mostarda, con un marchio garanzia di qualità.
Sono certa che ci siano tante altre cose da vedere e apprezzare in questa città, per cui varrà la pena di tornarci, magari dopo aver fatto i doverosi "compiti a casa". Già lungo il percorso che ci riporta al parcheggio, intravvedo spunti interessanti per una visita successiva...
Sulla strada che ci riporta a Bergamo, leggo su un cartello stradale il nome di una località che mi incuriosisce : Castelleone. Dista solo una manciata di chilometri...sarebbe un peccato ignorarla...
Castelleone è un borgo tranquillo, un po' addormentato nella calura pomeridiana, con strade pulite e giardini curati. Ha alle spalle una storia antica e interessante perché in epoca medievale fu più volte al centro delle contese tra le città lombarde grazie alla sua posizione strategica. Rifondata nel 1188 dal precedente Castel Manfredi, quasi completamente distrutto dal Barbarossa, ha conservato il suo torrazzo (Torre Izzo) in mattoni a vista, alto 47 m, un tempo con funzioni di vedetta e fortificazione.
Molti anni fa, durante un viaggio coast to coast negli USA, ero rimasta affascinata dalla vastità degli spazi in cui la natura poteva esprimersi al massimo della sua bellezza; allo stesso tempo però avevo notato quanto inconsistente fosse la storia dell'uomo in quell'enorme contesto. Nel nostro bel Paese spesso gli spazi sono stretti, ma la storia....di quella ne abbiamo da vendere.
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