Da bambina , quando arrivava l'estate , le giornate si "allungavano" e si stava volentieri all'aperto , capitava spesso di uscire dopo cena nella strada dietro casa a giocare con le amiche. Una di loro si chiamava Odilia e molto spesso mi ritrovavo a pensare dove mai i suoi genitori avessero scovato questo nome così strano : non avevo mai conosciuto nessuno, né adulto né bambino, che lo portasse, e la stessa cosa mi dicevano quelli a cui ne accennavo. Non che la questione fosse importante... nella vita ho incontrato mille altre domande senza risposta e sono sopravvissuta fino ad oggi cercando di farmene una ragione.
Ieri sera però, mentre guardavo in tv un film poliziesco, molto ingarbugliato e poco avvincente, è arrivata a sorpresa la risposta , proprio dall'Alsazia, una regione incantevole che ho visitato più volte.
Odilia, od Ottilia (660-720),come la chiamano da quelle parti, è venerata come santa dalla Chiesa cattolica. Fu la fondatrice e la prima badessa dell'Abbazia di Hohenbourg.
Figlia del duca di Alsazia Adalrico, sarebbe nata cieca secondo la tradizione e per questo rinnegata dal padre, che avrebbe disposto la sua uccisione.
I genitori di Ottilia |
Nascosta però dalla nutrice nel monastero di Balma, la bimba riacquistò miracolosamente la vista durante il battesimo per opera dei santi Erardo e Idulfo ( nomi che fortunatamente non sono stati tramandati ai posteri...spero).
Riaccolta in famiglia, la povera Ottilia si rese presto conto che, crescendo, i suoi guai non erano finiti: il padre infatti voleva a tutti i costi darla in sposa a qualche suo rozzo "collega". La ragazza rifiutò categoricamente la proposta, costretta così a fuggire per monti e per valli, inseguita dal padre tiranno.
A questo punto della storia, ecco un sensazionale coup de theatre : mentre Adalrico stava per raggiungere la figlia, la roccia su cui Ottilia si era inginocchiata per recitare la sua ultima preghiera si spezzò all'improvviso, salvandola dall'inseguitore.
Finalmente il padre capì quanto in alto e potenti fossero le conoscenze della figlia, al punto che non solo le fece dono del castello di Hohenbourg, residenza della famiglia, ma si accollò tutti gli oneri finanziari per la sua trasformazione in un convento benedettino di cui Ottilia fu la prima badessa.
Nel 1807 papa Pio VII la proclamò patrona dell'Alsazia e da lei prende il nome la congregazione missionaria benedettina Sant'Ottilia fondata nel 1884 in Baviera, il cui motto è lumen caecis.
Sant'Ottilia viene ricordata il 13 dicembre, proprio come Santa Lucia, anch'essa invocata per la guarigione delle malattie che colpiscono gli occhi.
Il monastero di Hohensburg sorge sulla cime del Mont Sainte Odile a un'altezza di 763 metri sul livello del mare nel Comune di Ottrott in Alsazia.
Nel corso della sua lunga storia il monastero attraversò periodi di serenità e raccoglimento , alternati ad altri, al centro di guerre e contese. Qui vennero personaggi come Federico Barbarossa e Riccardo Cuor di Leone, solo per citarne alcuni.
Fu soprattutto vittima sistematica di incendi che in alcuni casi lo distrussero completamente. Ogni volta però fu puntualmente ricostruito.
Odile , od Ottilia se preferite, alla sua morte fu seppellita in questa chiesa, ma secondo un'usanza che a me pare decisamente barbara, il suo corpo fu smembrato e distribuito in diverse chiese d' Europa , così che potesse essere venerata da molti.
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