Come accadeva in tutte le ambiziose famiglie dell'epoca in cerca di potere, i figli erano lo strumento per intrecciare rapporti, creare alleanze, acquisire territori e fama, e poco importava se i matrimoni studiati a tavolino li costringevano, a volte giovanissimi, a sacrificare sogni e sentimenti per una vita intera.
Galeazzo II Visconti, non era certo il tipo da lasciarsi scappare una buona occasione: il figlio Gian Galeazzo l'aveva accasato con Isabella di Valois, figlia del re di Francia, e per la secondogenita, Violante, mise di nuovo mano al portafoglio e in cambio di una ricca dote ,la diede in sposa a Lionello di Clarence, figlio del re d'Inghilterra Edoardo III.
Il matrimonio fu celebrato a Milano nel mese di giugno nella chiesa di Santa Maria Maggiore e fu così sfarzoso che non se n'era mai visto uno uguale: dame, cavalieri, cavalli, abiti di gala, stoffe, carrozze e poi il banchetto con pietanze raffinate di ogni tipo e vino che scorreva a fiumi. La piccola Violante doveva essere al settimo cielo, ma i suoi sogni erano destinati ad infrangersi a breve.
Infatti, finiti i festeggiamenti, lo sposo, anziché pensare al viaggio di nozze ( che forse all'epoca non era ancora una consuetudine) o a prendersi cura della novella sposa, preferì recarsi in Piemonte con un folto gruppo di amici , giusto per verificare la consistenza della dote della moglie, dote che tra l'altro comprendeva le cittadine di Alba e Cuneo, e di gozzoviglio in gozzoviglio il povero (si fa per dire...) Lionello si ammalò e morì per una indigestione.
Violante si ritrovò vedova a solo quattro mesi dalle nozze, mentre suo padre non si dava pace per tutti quei soldi buttati.
Terminato il periodo del lutto, la famiglia incominciò a guardarsi intorno per combinare un nuovo "affare", ma , viste le ambizioni, non era facile trovare soluzioni convincenti. Passarono nove anni , durante i quali non si ripetè la grande occasione; per quanto ancora giovane , Violante rischiava di appassire e così nel 1377 si trovò per lei un nuovo sposo, il marchese Secondotto Paleologo, più giovane di lei, ma uomo dal carattere rude, superbo e anche violento, che si adoperava per sistemare faccende spinose nelle terre di proprietà dei Visconti nella campagna piemontese e proprio per via del suo brutto carattere, il marchese morì a seguito di un alterco con un cavaliere. A meno di un anno dal matrimonio, Violante era di nuovo vedova.
Violante e il fratello Gian Galeazzo |
Certamente no, perché appena la lite in famiglia riprese fuoco, il povero Ludovico, terzo sposo di Violante, finì arrestato proprio per il volere di Gian Galeazzo, indifferente al dolore della sorella, e imprigionato nel tetro castello di Trezzo sull'Adda.
C'è un limite a tutto, deve aver pensato la povera Violante, vedova per la terza volta, che decise di rinchiudersi nel castello di Pavia, dove morì l'anno successivo.
Era il 1386 e Violante aveva appena compiuto 30 anni.
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