Les Amis de l’Instruction: una biblioteca magicamente intatta dal 1861
Nel cuore antico di Parigi, esiste un’incredibile capsula del tempo che custodisce un tesoro di storie.
Molte sono fatte di carta, alcune di legno, altre ancora di persone viventi, custodi di un segreto che pochi conoscono, parigini o meno.
La piccola Bibliothèque des Amis de l’Instruction (‘Biblioteca degli Amici dell’Istruzione’) si trova al 54, rue de Turenne, nel III arrondissement.
Il 54, rue de Turenne e la porticina misteriosa che nasconde un tesoro.
Questo gioiellino gelosamente custodito apre di rado le sue porte – solo il sabato pomeriggio con orari specificati nel sito internet che trovate qui o in occasione delle sue affascinanti conferenze e letture condivise.
Posso assicurare ogni amante della lettura che, una volta varcata la soglia, qui lascerà un pezzetto di cuore, specialmente dopo aver scoperto la storia unica di questa biblioteca, l’ultima del suo genere.
Correva l’anno 1861 e la Francia viveva gli anni del Secondo Impero di Napoleone III, un’epoca di sfarzo apparente e miseria permanente, almeno per la maggior parte della popolazione parigina.
La famosa rivoluzione industriale aveva avuto dei figli: l’adorato primogenito, conosciuto come Progresso, e le sue sorelle miserevoli, le terribili diseguaglianze sociali che caratterizzarono l’intero corso del XIX secolo.
Lasciando da parte la storia complessa dei ben noti moti di rivolta nati inevitabilmente da questa situazione, vorrei raccontarvi la storia e lo spirito di una brillante iniziativa sorta spontaneamente proprio allora.
Tutto cominciò con la nascita dell’Associazione filotecnica – tra i suoi presidenti illustri, compare lo stesso Victor Hugo! – che aveva il compito di offrire ai lavoratori, a prezzi accessibili, «un’istruzione appropriata ai loro bisogni», poiché l’istruzione, si sa, è il primo passo verso l’emancipazione.
Tra gli allievi dell’Associazione, un piccolo gruppo di operai, impiegati e artigiani decisero di associarsi per acquistare i testi necessari alla loro formazione, il cui prezzo rimaneva altrimenti esorbitante.
Venne così fondata, a Parigi, la prima biblioteca popolare a carattere associativo che consentiva – ed è qui la novità – il prestito dei libri.
Non solo: fatto ancor più eccezionale, le donne erano ammesse, cosa tutt’altro che consueta fino a quel momento!
Un libro con il timbro della Bibliothèque des Amis de l’Instruction.
Questi volenterosi si resero conto ben presto della portata dell’iniziativa, dopo aver visto i 300 iscritti del primo anno raddoppiare in quello seguente.
Il più convinto fondatore della Bibliothèque des Amis de l’Instruction, fu il litografo Jean-Baptiste Girard (1821-1900), che compare – assieme a sua figlia Anna – nel primo registro dei lettori.
Avendo trascorso la gioventù senza saper né leggere, né scrivere, Girard difendeva il diritto all’istruzione non solo con passione, ma soprattutto con consapevolezza.
Jean-Baptiste Girard e sua figlia Anne.
Non bisogna commettere l’errore di confondere l’iniziativa dell’associazione con una delle tante “caritatevoli” dell’epoca.
La Bibliothèque des Amis de l’Instruction era un impegno, tanto spontaneo quanto concreto, del popolo parigino per se stesso.
Allora come oggi — ben poco è cambiato — sono i soci a scegliere, mediante votazione, i testi da acquistare.
Ciò implica che, esaminando i vecchi cataloghi della biblioteca, è possibile rendersi conto di quali fossero gli interessi e i gusti del popolo parigino del XIX secolo. E cosa si scopre?
Una spiccata passione per la letteratura, ma anche una sorprendente curiosità per tutti i rami del sapere. Dunque i lettori avevano accesso non solamente alle opere di istruzione elementare o “moralizzatrici” approvate dalle autorità politiche, ma anche a testi di cultura generale e, soprattutto, ai “pericolosi” romanzi, mezzo d’eccellenza per la diffusione di nuove idee.
Quattordici anni dopo, nel 1875, a seguito del grande successo registrato, la città di Parigi riconobbe con fondi appropriati l’utilità pubblica delle biblioteche popolari che, su esempio della prima, comparivano un po’ ovunque in Francia.
Per apprezzare il valore di queste piccole stanze traboccanti di pagine, dobbiamo fare lo sforzo di accantonare la nostra sensibilità: per noi, le biblioteche sono realtà diffuse e consolidate, offerte e curate dallo Stato.
Ai tempi di Girard non ne esistevano, tanto più che saper leggere era una capacità tutt’altro che scontata!
Le biblioteche popolari della Parigi ottocentesca si avvicinavano moltissimo al concetto che possiamo averne oggi e dunque si trattava di iniziative all’avanguardia per l’epoca.
Nel 1884, due anni dopo l’istituzione della legge che in Francia rendeva obbligatoria e gratuita l’istruzione pubblica fino all’età di 13 anni, una scuola elementare situata in rue de Turenne, decise di concedere quattro piccole stanze alla celebre associazione fondata da Girard, stanze che, da allora, sono mutate ben poco.
La facciata della scuola e della biblioteca nel 1908 (photo from Bibliothèque des Amis de l’Instruction website).
La facciata oggi.
La legge cambiò tutto. Tra gli austeri scaffali risalenti ai tempi di Napoleone III, riecheggiano alcune scene commoventi, oggi quasi dimenticate.
Immaginate bambini in grado di leggere e scrivere che condividono letture, per la prima volta, con i loro parenti analfabeti, che introducono libri presi a prestito in case che non ne avevano mai visto uno. Giovanissimi uomini e donne che, assieme ai loro alleati di carta, aprivano la strada a mondi nuovi e a un futuro fino ad allora nemmeno immaginato.
Auguste Renoir La lettura (1892, Musée du Louvre).
L’arredamento modesto della biblioteca oggi è un gioiello di memorie.
Un paio di tavoli per la consultazione ricoperti di feltro verde, due piccoli mobili di legno chiaro che contengono le schede manoscritte per individuare i testi, scaffali colmi di volumi in cuoio scuro dai titoli dorati, o – più spesso –di piccoli formati ricoperti di tela.
Nella biblioteca si contano 20 000 opere, le cui edizioni vanno dal 1850 al 1930.
Ora, le edizioni economiche venivano spesso vendute senza copertina o protezione.
L’uso collettivo e il prestito imposero da subito la necessità di dotare le opere di una rilegatura adeguata, solitamente in tela nera e marchiata con il sigillo della biblioteca.
Ci si prepara a lavorare! Il tavolo del piano terra è pronto per una nuova sessione di restauro.
Nel 1984, è iniziato un immenso lavoro di restauro delle rilegature che prosegue ancora oggi in maniera certamente unica: i soci stessi si dedicano volontariamente al recupero delle opere, sotto la supervisione di alcuni generosi professionisti.
Una biblioteca per tutti, tutti per una biblioteca, direbbe Dumas!
Ci si prepara per fornire una nuova rilegatura a queste vecchie pagine.
A metà del XX secolo, con la nascita delle biblioteche municipali, le biblioteche popolari scomparvero una dopo l’altra.
Solo una sopravvive ancora, intatta nella sua energia e nella sua vocazione: la Bibliothèque des Amis de l’Instruction.
Molte sono fatte di carta, alcune di legno, altre ancora di persone viventi, custodi di un segreto che pochi conoscono, parigini o meno.
Il 54, rue de Turenne e la porticina misteriosa che nasconde un tesoro.
Posso assicurare ogni amante della lettura che, una volta varcata la soglia, qui lascerà un pezzetto di cuore, specialmente dopo aver scoperto la storia unica di questa biblioteca, l’ultima del suo genere.
Correva l’anno 1861 e la Francia viveva gli anni del Secondo Impero di Napoleone III, un’epoca di sfarzo apparente e miseria permanente, almeno per la maggior parte della popolazione parigina.
La famosa rivoluzione industriale aveva avuto dei figli: l’adorato primogenito, conosciuto come Progresso, e le sue sorelle miserevoli, le terribili diseguaglianze sociali che caratterizzarono l’intero corso del XIX secolo.
Lasciando da parte la storia complessa dei ben noti moti di rivolta nati inevitabilmente da questa situazione, vorrei raccontarvi la storia e lo spirito di una brillante iniziativa sorta spontaneamente proprio allora.
Tutto cominciò con la nascita dell’Associazione filotecnica – tra i suoi presidenti illustri, compare lo stesso Victor Hugo! – che aveva il compito di offrire ai lavoratori, a prezzi accessibili, «un’istruzione appropriata ai loro bisogni», poiché l’istruzione, si sa, è il primo passo verso l’emancipazione.
Tra gli allievi dell’Associazione, un piccolo gruppo di operai, impiegati e artigiani decisero di associarsi per acquistare i testi necessari alla loro formazione, il cui prezzo rimaneva altrimenti esorbitante.
Venne così fondata, a Parigi, la prima biblioteca popolare a carattere associativo che consentiva – ed è qui la novità – il prestito dei libri.
Non solo: fatto ancor più eccezionale, le donne erano ammesse, cosa tutt’altro che consueta fino a quel momento!
Questi volenterosi si resero conto ben presto della portata dell’iniziativa, dopo aver visto i 300 iscritti del primo anno raddoppiare in quello seguente.
Il più convinto fondatore della Bibliothèque des Amis de l’Instruction, fu il litografo Jean-Baptiste Girard (1821-1900), che compare – assieme a sua figlia Anna – nel primo registro dei lettori.
Avendo trascorso la gioventù senza saper né leggere, né scrivere, Girard difendeva il diritto all’istruzione non solo con passione, ma soprattutto con consapevolezza.
Non bisogna commettere l’errore di confondere l’iniziativa dell’associazione con una delle tante “caritatevoli” dell’epoca.
La Bibliothèque des Amis de l’Instruction era un impegno, tanto spontaneo quanto concreto, del popolo parigino per se stesso.
Allora come oggi — ben poco è cambiato — sono i soci a scegliere, mediante votazione, i testi da acquistare.
Ciò implica che, esaminando i vecchi cataloghi della biblioteca, è possibile rendersi conto di quali fossero gli interessi e i gusti del popolo parigino del XIX secolo. E cosa si scopre?
Una spiccata passione per la letteratura, ma anche una sorprendente curiosità per tutti i rami del sapere. Dunque i lettori avevano accesso non solamente alle opere di istruzione elementare o “moralizzatrici” approvate dalle autorità politiche, ma anche a testi di cultura generale e, soprattutto, ai “pericolosi” romanzi, mezzo d’eccellenza per la diffusione di nuove idee.
Quattordici anni dopo, nel 1875, a seguito del grande successo registrato, la città di Parigi riconobbe con fondi appropriati l’utilità pubblica delle biblioteche popolari che, su esempio della prima, comparivano un po’ ovunque in Francia.
Per apprezzare il valore di queste piccole stanze traboccanti di pagine, dobbiamo fare lo sforzo di accantonare la nostra sensibilità: per noi, le biblioteche sono realtà diffuse e consolidate, offerte e curate dallo Stato.
Ai tempi di Girard non ne esistevano, tanto più che saper leggere era una capacità tutt’altro che scontata!
Le biblioteche popolari della Parigi ottocentesca si avvicinavano moltissimo al concetto che possiamo averne oggi e dunque si trattava di iniziative all’avanguardia per l’epoca.
Nel 1884, due anni dopo l’istituzione della legge che in Francia rendeva obbligatoria e gratuita l’istruzione pubblica fino all’età di 13 anni, una scuola elementare situata in rue de Turenne, decise di concedere quattro piccole stanze alla celebre associazione fondata da Girard, stanze che, da allora, sono mutate ben poco.
Immaginate bambini in grado di leggere e scrivere che condividono letture, per la prima volta, con i loro parenti analfabeti, che introducono libri presi a prestito in case che non ne avevano mai visto uno. Giovanissimi uomini e donne che, assieme ai loro alleati di carta, aprivano la strada a mondi nuovi e a un futuro fino ad allora nemmeno immaginato.
L’arredamento modesto della biblioteca oggi è un gioiello di memorie.
Un paio di tavoli per la consultazione ricoperti di feltro verde, due piccoli mobili di legno chiaro che contengono le schede manoscritte per individuare i testi, scaffali colmi di volumi in cuoio scuro dai titoli dorati, o – più spesso –di piccoli formati ricoperti di tela.
Nella biblioteca si contano 20 000 opere, le cui edizioni vanno dal 1850 al 1930.
Ora, le edizioni economiche venivano spesso vendute senza copertina o protezione.
L’uso collettivo e il prestito imposero da subito la necessità di dotare le opere di una rilegatura adeguata, solitamente in tela nera e marchiata con il sigillo della biblioteca.
Nel 1984, è iniziato un immenso lavoro di restauro delle rilegature che prosegue ancora oggi in maniera certamente unica: i soci stessi si dedicano volontariamente al recupero delle opere, sotto la supervisione di alcuni generosi professionisti.
Una biblioteca per tutti, tutti per una biblioteca, direbbe Dumas!
A metà del XX secolo, con la nascita delle biblioteche municipali, le biblioteche popolari scomparvero una dopo l’altra.
Solo una sopravvive ancora, intatta nella sua energia e nella sua vocazione: la Bibliothèque des Amis de l’Instruction.
«La società è colpevole di non fornire istruzione gratuita; essa risponde della notte che produce.»
Victor Hugo
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