Il castello di Pirou è un'antica roccaforte di epoca normanna, eretta originariamente in legno e trasformata successivamente in pietra, che di trova nel Cotentin, tra Cherbourg e Mont Saint Michel.
Ampiamente rimaneggiato nel XVII secolo, sorge su un isolotto artificiale circondato da un fossato e protetto da cinque porte fortificate.
Un'antica leggenda racconta che durante l'assedio del castello da parte dei Normanni, i Signori di Pirou chiesero aiuto al mago del villaggio, il quale, grazie ad un antico sortilegio contenuto in un libro di magia, li trasformò in oche, in modo che potessero allontanarsi inosservati dal pericolo.
Quando però le oche tornarono al castello per riprendere le sembianze umane grazie al magico sortilegio, scoprirono che il libro di magia era bruciato insieme al castello dal fuoco appiccato dai Normanni.
Probabilmente la leggenda trae origine dalla migrazione degli aironi e delle oche selvatiche che si ripete ogni anno a primavera nel Cotentin.
Una volta oltrepassato il ponte di pietra che sostituisce l'antico ponte levatoio, si accede all'interno del castello ai locali in cui si svolgeva la vita quotidiana : il forno , il frantoio, le stalle , la sala delle guardie e la cappella di S. Lorenzo.
Ma la cosa più preziosa e affascinante che si può ammirare all'interno del castello nei mesi di luglio e agosto è un prezioso ricamo che si ispira all'Arazzo di Bayeux di cui vi ho parlato in un recente post, che racconta la conquista del trono d'Inghilterra da parte dei Normanni.
Questo manufatto però ci riguarda da vicino perché racconta la conquista da parte dei Normanni dell'Italia meridionale e della Sicilia.
Dopo aver studiato per diversi anni la tecnica con cui era stato realizzato l'arazzo di Bayeux,l'infermiera Thérèse Ozenne impiegò 16 anni, dal 1976 al 1992, per ricamare 58 metri di tela, lavorando circa tre ore al giorno: un lavoro il suo, di grande pazienza e perseveranza, e soprattutto di notevole valore storico e artistico.
E così anche il piccolo castello di Pirou, tra i meno visitati del Cotentin, ha il suo prezioso fiore all'occhiello.
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