sabato 25 agosto 2018

Quel geniaccio di Leonardo





Basta sentire il suo nome e subito la mente va a quegli splendidi dipinti per cui è conosciuto e celebrato in tutto il mondo, ma Leonardo non fu solo pittore ineguagliabile ; la sua curiosità intellettuale e la sua intuizione lo portavano ad indagare in ogni branca del sapere e a proporre soluzioni che ancora oggi riescono a stupirci per la loro genialità.

Nel 1482 Leonardo venne a Milano alla corte di Ludovico il Moro, come ingegnere, con l'incarico di progettare e costruire macchine da guerra e baluardi difensivi, e vi rimase fino al 1499 quando la città fu presa dai francesi. Ritornerà per altri cinque anni dal 1508 al 1513 su richiesta del Duca di Amboise.

Fin dall'inizio Leonardo manifestò grande interesse per i canali milanesi, detti navigli in quanto navigabili, intuendo l'importanza economica e strategica  di un loro collegamento.
Costruiti già a partire dal XII secolo, i navigli erano dei canali artificiali, progettati inizialmente a scopo difensivo, ma divenuti poi utili per fornire acqua  alla città e alle attività artigianali e mercantili.

Milano non aveva il mare , ma era vicina a due grandi laghi e ai loro emissari. In un'epoca in cui non c'erano ferrovie e grandi arterie stradali, le vie d'acqua avrebbero avuto un'enorme importanza per il traffico e lo scambio di merci. Il problema principale da risolvere era il loro allineamento  e per questo Leonardo ideò un sistema di chiuse ingegnoso,sostanzialmente lo stesso che consente oggi la comunicazione tra Oceano Pacifico e Oceano Atlantico attraverso il Canale di Panama.

Tutti  gli scritti, i disegni e i progetti di Leonardo sull'argomento si trovano ora  nel Codice Atlantico presso la Biblioteca Ambrosiana a Milano.




Una testimonianza concreta del genio di Leonardo si può vedere ancora oggi a una manciata di chilometri da casa mia, nel Traghetto Leonardesco sul fiume Adda,che collega Imbersago in provincia di Lecco, con Villa d'Adda, sulla sponda bergamasca.

Trovarsi qui in una limpida mattina d'agosto, davanti al fiume che riflette il verde delle sponde e l'azzurro del cielo, è una boccata d'ossigeno per gli occhi e per l'anima.



Ecco il traghetto che parte da Imbersago e in pochi minuti raggiunge la sponda opposta in cui ci troviamo .

















Dal 1513, più volte rifatto e ristrutturato, questo tipo di traghetto trasporta ogni viandante da una riva all'altra del fiume.












E' una fedele riproduzione di quello progettato da Leonardo da Vinci che aveva pensato alla possibilità di costruire  traghetti, mossi non da energia umana o animale, ma dalla sola corrente del fiume.




E' il nostro turno per salire a bordo. Il costo : € 3,50 per l'auto e due passeggeri. 













L'imbarcazione con due scafi, che può trasportare fino a quattro automobili, è assicurata a un cavo teso fra le due sponde, ed è azionata da un solo uomo, il quale muove il timone così da sfruttare la corrente del fiume. Questa mattina la traghettatrice è una ragazza con lunghi capelli biondi. Una sirena?!?









 Il traghetto scivola sul pelo dell'acqua appena increspato, con il timone saldamente fissato nella direzione della bisettrice di un angolo retto.
Leonardo, applicando il teorema del parallelogramma, intuì come  la corrente del fiume , per mezzo di opportuni vincoli, in questo caso la corda tesa tra le due sponde, e strumenti, in questo caso il timone, poteva generare una forza in direzione ortogonale : la corrente del fiume che porterebbe tutto verso valle riesce invece a spingere il traghetto in direzione perpendicolare alla corrente stessa.


Sulla riva lecchese si estende il parco dell'Adda , un grande polmone verde con sentieri e piste ciclabili. Lo scalo di Imbersago ha un aspetto accogliente.

















Che altro si può dire se non "Grazie Leonardo !!".

Per il ritorno a casa scegliamo un percorso alternativo sul quale riattraverseremo il fiume attraverso un ponte che emozioni certo non ne dà ; tuttavia passando per il Santuario della Madonna del Bosco (dalle nostre parti i santuari non mancano mai)








da cui si può ammirare il verde della pianura sottostante, possiamo pensare ancora una volta : quanto è bella la Lombardia!



















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