Nella mia infanzia il palloncino venduto per strada era piuttosto raro ed era motivo non solo di gioia ed eccitazione, ma anche di lacrime e disperazione in quanto bastava pochissimo perchè se ne volasse via....ricordate la poetica canzone di Renato Rascel? Dove vanno a finire i palloncini, quando sfuggono di mano ai bambini?
Oggi i palloncini sono meno poetici e molto, molto più allegri: ce n'è un'infinità di tipi e la maggior parte non sono gonfiati con elio, di modo che sia più difficile vederli scappare.
Prima dell' invenzione del palloncino, per ottenere lo mstesso effetto si usavano la vescica, lo stomaco o l'intestino degli animali. Questi venivano fatti seccare e poi gonfiati ad aria ottenendo così un palloncino. Nel 1824, Michael Faraday, che stava usando il lattice nei suoi esperimenti con vari gas, tra i quali l'idrogeno, creò i primissimi palloncini tagliando due strati di lattice a forma rotonda, sovrapponendoli ed unendoli assieme.
I palloncini in lattice moderni furono inventati nel 1930 da Neil Tillotson, che immerse del cartone tagliato a forma di testa di gatto nel lattice liquido, creando così i primi palloncini fatti con il lattice degli alberi da gomma.
L'ultima generazione di palloncini è quella dei biodegradabili:
questi palloncini sono naturali, biodegradano più o meno alla stessa velocità di una foglia di quercia e scoraggiano la deforestazione perché gli alberi che producono il lattice non vengono abbattuti. Inoltre quando vengono lasciati volare via senza nastro od oggetti di plastica attaccati, non sono dannosi perché riescono a raggiungere alte quote, dove, a causa del freddo e della pressione bassa, si fratturano in tanti piccoli frammenti che cadono a terra e si decompongono.
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