Con la battaglia di Hastings del 14 ottobre 1066 Guglielmo, duca di Normandia, soprannominato il Bastardo per le sue origini materne, conquistò la corona di Inghilterra e il titolo di Guglielmo , il Conquistatore.
Di questo evento, e di quelli che lo anticiparono, ne parlano ovviamente tutti i libri di storia, ma la testimonianza più curiosa e preziosa è quella fornita da un ricamo, eseguito da mani sapienti su quella tela conosciuta come l'Arazzo di Bayeaux. La narrazione degli eventi è così dettagliata nelle immagini da far ritenere questo lavoro un precursore del fumetto.
Arazzo è un termine improprio per definirlo, dal momento che si tratta di un ricamo con fili di lana ad otto colori diversi su un lino grezzo, lungo 70 metri ed alto 50 cm., con otto elementi cuciti tra loro.
Le figure che animano il racconto, rappresentate con grande abilità ,sono più di 600 , in compagnia di alberi, cavalli, muli, cani, imbarcazioni, case, armi.....
La quantità e la qualità delle immagini costituiscono una fornitissima fonte di informazioni non solo sugli eventi storici specificatamente narrati, ma soprattutto sullo stile di vita dell'epoca, sulle tecniche di combattimento, sulla navigazione, sulle cognizioni scientifiche e ovviamente sulle consuetudini della vita quotidiana.
La quantità e la qualità delle immagini costituiscono una fornitissima fonte di informazioni non solo sugli eventi storici specificatamente narrati, ma soprattutto sullo stile di vita dell'epoca, sulle tecniche di combattimento, sulla navigazione, sulle cognizioni scientifiche e ovviamente sulle consuetudini della vita quotidiana.
La leggenda vuole che il manufatto, conosciuto anche come l'arazzo della regina Matilde, sia stato realizzato dalla moglie di Guglielmo e dalle sue dame per esaltare le prodezze dello sposo.
In realtà non si sa con certezza dove sia stato realizzato, se in Francia o in Inghilterra. Per come vengono narrate le vicende, decisamente a favore di Guglielmo, sembrerebbe più attendibile la prima ipotesi; tuttavia circola voce che l'esecuzione della tela fosse stata imposta alle vedove dei soldati inglesi e degli avversari di Guglielmo , come punizione per i danni arrecati all'esercito normanno.
Ancora oggi, sulle origini, sui contenuti, sulle finalità di questo capolavoro, gli esperti stanno esprimendo opinioni diverse, pur concordando, in linea di massima, che lo scopo di questa insolita testimonianza non si limita alla celebrazione della conquista dell'Inghilterra da parte di Guglielmo, bensì alla successiva azione di pacificazione tra due popoli.
Ancora oggi, sulle origini, sui contenuti, sulle finalità di questo capolavoro, gli esperti stanno esprimendo opinioni diverse, pur concordando, in linea di massima, che lo scopo di questa insolita testimonianza non si limita alla celebrazione della conquista dell'Inghilterra da parte di Guglielmo, bensì alla successiva azione di pacificazione tra due popoli.
Come si vede chiaramente dalle immagini , la lunga striscia è suddivisa in orizzontale in tre parti : quella centrale, alta circa 33/34 cm.,in cui sono ricamati gli avvenimenti storici meglio identificati dalle scritte in latino; in alto e in basso invece, compaiono due bande ricamate dove sono rappresentati con funzione decorativa elementi più piccoli, come animali domestici ma anche soggetti insoliti come draghi o animali inesistenti, protagonisti di favole, frutto della fantasia delle ricamatrici o, perché no, dei ricamatori...
Una delle tavole più curiose è quella in cui è rappresentata una cometa, identificata come la cometa di Halley, osservabile dall'Inghilterra alla fine di aprile del 1066.
Ci vollero probabilmente dieci anni per completare l'opera ma della sua esistenza si ebbe notizia solo nel 1476, in quanto citata in un inventario dei beni della cattedrale di Bayeaux ; dalla stessa fonte, si apprende che il manufatto veniva esposto lungo la navata per alcuni giorni in estate, probabilmente in occasione di qualche particolare celebrazione religiosa.
Ha del miracoloso il fatto che questo preziosissimo ricamo, pur nella fragilità dei materiali con cui fu realizzato, sia giunto fino ai nostri giorni, superando ,attraverso i secoli, situazioni di alta criticità. E' evidente che il merito va soprattutto all'abilità delle mani esperte che l'hanno realizzato e alla raffinata tecnica di ricamo, a cui è stato dato un nome esclusivo, il punto di Bayeaux.
Oggi è possibile ammirarlo nel Museo dell'Arazzo di Bayeaux.
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