Martedì 19 giugno 2018 - Honfleur
Il cielo è un po' coperto ma non abbastanza da minacciare pioggia, perciò come da programma, dedichiamo il secondo giorno di vacanza a Honfleur , località sulla riva meridionale dell'estuario della Senna nel dipartimento del Calvados, molto nota come attrazione turistica.
Grazie alla sua posizione strategica Honfleur è stata un importante porto di transito tra la Francia e l'Inghilterra già dal XII secolo.
Per tutta la durata della Guerra dei Cento Anni, la città e il porto furono contesi tra inglesi e francesi, ma alla fine di questa lunga guerra Honfleur beneficiò del boom del commercio marittimo fino alla fine del XVIII secolo. Diversamente da quanto accadde ad altre località della Normandia non lontane, Honfleur fortunatamente non subì danni dai bombardamenti nel corso della seconda Guerra Mondiale e per questo conserva ancora le sue case coi muri di travi e mattoni crudi di paglia e fango.
Pur non essendo un vero e proprio monumento, le Vieux Bassin è il luogo più amato della città e un po' anche il suo biglietto da visita, con un ventaglio di edifici alti e colorati, nello stile nordico, a fare da sfondo alle barche e alle vele.
E' il luogo più pittoresco della cittadina, rallegrata dalla lunga fila di ombrelloni colorati dei piccoli ristoranti dove si possono gustare i piatti tipici della zona.
Proprio per i suoi colori e il suo profilo Honfleur è una città amata anche da pittori e artisti, normanni e non solo; lo stesso Monet trovò qui ispirazione per i suoi quadri.
Il primo edificio che si nota arrivando al Vieux Bassin è la Lieutenance, classificato come monumento storico, in pratica, ciò che rimane di una dimora del XVII secolo,residenza del Luogotenente del re, governatore di Honfleur.
L'edificio comprende anche l'antica porta detta di Caen, uno dei due ingressi alla città in epoca medievale. Sul lato destro sono stati collocati un busto e una lapide commemorativa di Samuel de Champlain che fondò la città di Québec in Canada.
Oltre la porta ci inoltriamo nelle strette viuzze, ricche di negozietti, ristoranti e vecchie case con la tipica struttura a graticcio, molto diffusa in questa regione.
All'ora di pranzo ritorniamo al Vieux Bassin ormai affollato di turisti. Dal tavolo del ristorante notiamo sulla sponda opposta un edificio in legno che ha la forma di una chiesa con tanto di campanile e forse un tempo lo è stata, ma quando ci avviciniamo il cartello esposto dice che è la sede del Musée de la Marine.
Pare non ci sia molto altro da vedere, ma mentre ci avviamo al parcheggio, vediamo passare il trenino per turisti e ci lasciamo tentare da una scarrozzata per la città.
Idea fantastica! Il trenino infatti, dopo averci mostrato più o meno quanto già visto nella mattinata, ci porta in cima alle colline che fanno da sfondo alla città.
E qui in mezzo a un boschetto troviamo la piccola chiesa di Notre Dame de Grace.
Questa piccola chiesa seicentesca in stile normanno immersa nel verde ha subito diverse traversie nel corso della sua storia; la Vergine a cui è dedicata è particolarmente cara ai marinai che con il suo aiuto sono scampati a molti pericoli, come testimoniano gli ex voto conservati all'interno.
All'esterno si trova un'insolita batteria di campane che scandiscono le ore.
Dalla cima della collina, dove è collocata anche una statua di Cristo Crocifisso, si può ammirare il panorama della città sottostante e il Ponte de Normandie
Ritornati alla base dopo aver intravisto lussuose dimore immerse nel verde, riprendiamo la strada per Giverny. Il cielo si è fatto incredibilmente sereno. C'è tempo per un po' di relax e poi, a conclusione della serata, cena in un ristorante con vista sul giardino di Monet. Il sole non sembra voler tramontare.
Una bella vacanza.
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