Fede, dal latino fides, significa fedeltà. La sua più antica accezione si riferisce alla fedeltà del cittadino verso Roma, con l'andare del tempo è passata a riferirsi alla fedeltà che si promettono i due sposi quando si legano nel vincolo del matrimonio.
Prima di esaminare in breve la storia della fede nuziale, quali sono le sue origini e il suo sviluppo, occupiamoci della sua forma che è rotonda, sferica, e sta a rappresentare il concetto di unione. Una unione consacrata di due persone che diventano una cosa sola. Il materiale usato, di solito l’oro giallo, è a sua volta simbolo dell’eternità dell’amore tra marito e moglie. Nella cultura cristiana l’oro giallo ha questo significato.
La fede viene messa al dito anulare sinistro (tranne che in Europa centro-orientale, in Spagna, Catalogna esclusa, e più in genere nei paesi di religione protestante) perché un’antica credenza, che risalirebbe agli egizi, vuole che proprio da lì passi una piccola arteria che risale il braccio e arriva dritta al cuore. In realtà la fede si porta sull’anulare sinistro per ragioni anche pratiche: l’anulare è il dito più debole della mano e perciò il meno utilizzato.
Della credenza attribuita degli antichi egizi a proposito della vena sui cui scorrevano i sentimenti, della leggenda sul perché la fede viene portata all’anulare sinistro, abbiamo già detto. Ma precisiamo anche che nell'antichità l'anello (anulus in latino, cioè cerchio) oltre a identificare l’unione in matrimonio tra un uomo e una donna era in primo luogo simbolo della classe sociale di appartenenza.
Così ad esempio gli egizi applicavano agli anelli sigilli con scarabei e geroglifici, gli antichi greci invece “portavano” piccoli cerchi d’oro con cammei e/o incisioni. I romani per legge avevano stabilito che gli anelli dei cittadini liberi fossero d’oro, quelli dei liberti d’argento e quelli degli schiavi di ferro.
La simbologia del cerchio (da anulus deriva anche anulare) della fede nuziale rinvia alle cerimonie di nozze pagane, durante le quali si usava tracciare un cerchio sulla terra attorno agli sposi come segno di buon augurio. Cerchio che in epoca romana diventerà l'anulus prolubus cioè l’anello di fidanzamento che prima gli uomini e successivamente le donne dovevano portare come vincolo alla loro promessa di nozze.
Il vincolum romano, fatto di ferro o raramente d'oro o d'argento, inizialmente veniva indossato solo dai maschi, ma presto venne esteso anche alle donne. Le matrone romane sfoggiavano fedi nuziali cui era talvolta applicata una piccola chiave, segno della loro autorità nella famiglia.
Analogamente a quella che sarà la tradizione cristiano-cattolica, la legge ebraica assegnava allo scambio di anelli tra un uomo e una donna il vero suggellamento del legame di unione matrimoniale. La tradizione di portare gli anelli si trasferì al mondo cristiano e dal Medioevo in avanti venne adottata la pratica della consegna di un anello a vescovi e re all’atto della consacrazione o incoronazione.
Secondo una tradizione medievale era la futura sposa che dopo aver intrecciato un suo capello e quello dello sposo all’anulus lo teneva per nove giorni sul cuore per scambiarlo poi con il marito nel giorno delle nozze. Sarà solo nel tardo Medioevo che si affermerà la tradizione dello scambio delle fedi nuziali con la cerimonia del matrimonio, fedi da tenere poi per tutta la vita al dito, mentre la pratica di incidere i nomi degli sposi all’interno della fede nuziale risalirebbe al 1700.
(https://www.lemienozze.it/organizzazione-matrimonio/storia_e_tradizione_fedi_nuziali.php e
http://www.artimondo.it/magazine/fede-nuziale-storia-e-significato/)
La fede pesa solitamente dai 3 g ai 16 g e può essere realizzata in differenti modelli:
Classica, tonda e smussata.
Mantovana, più alta e più piatta e di solito più pesante.
Sarda, decorata come un pizzo chiacchierino. In Sardegna si usava anche, come anello di fidanzamento, "su maninfìde" (mani nella fede), in cui al posto del castone erano raffigurate due mani intrecciate, talvolta con un cuore al centro.
Umbra, con l'incisione del volto di una donna o di una coppia divisi da un bouquet di fiori.
Ossolana, proviene dalla Val d'Ossola
è l'espressione più significativa dell'antica tradizione orafa della zona. Essa riporta quattro simboli caratteristici: la stella alpina (che raffigura la purezza), il grano saraceno (che raffigura la prosperità), i nastri intrecciati (simbolo della perpetuità dell'unione) e le mezze sfere (augurio di prolificità).
Etrusca, piatta e decorata da scritte beneauguranti.
Francesina, sottile e leggermente bombata.
Ebraica, in filigrana smaltata con decorazione di perline.
Platino, molto rara e costosa e quindi poco usata.
Bicolore, costituita da due cerchi intrecciati di oro giallo e bianco.
Tricolore, costituita da tre cerchi intrecciati di oro giallo, bianco e rosso.
Unica, con incastonato un diamante.
Sono moltissime le coppie, oggi, che, dopo i tatuaggi "coordinati", hanno deciso di avere un altro segno della loro unione indissolubile sul corpo. Quale fede potrebbe essere più rock ed eterna di un tattoo? Addirittura, anche David e Victoria Beckham lo hanno fatto e dopo di loro sono state numerosissime le coppie che si sono ispirate a quell'idea. Ci sono quelli che riproducono un semplice anello, quelli che scelgono di imprimere la data delle nozze sulle dita e, ancora, coloro che preferiscono la scritta "Mr." e "Mrs", l'unica cosa che non cambia è la fantasia che si usa per realizzare delle fedi nuziali "alternative".
In questo caso è meglio che il matrimonio sia duraturo, altrimenti son dolori!!!