Era il 1938 : in Europa soffiavano gelidi venti di guerra e le diplomazie dei vari paesi si muovevano per consolidare vecchie alleanze contro la dittatura nazista.
Sul trono d'Inghilterra sedeva allora Giorgio VI ( quello che abbiamo visto recentemente nel film "The King's speech"), padre delle due piccole principesse Elizabeth e Margaret.
In considerazione dell'amicizia che legava da tempo i rispettivi Paesi, l'allora presidente francese Albert Lebrun decise di invitare i sovrani britannici a un royal tour a Parigi, per poter visitare la città e mostrarsi ai parigini che li avrebbero accolti con simpatia, magari in previsione di una possibile futura alleanza militare.
Ovviamente le due principessine non avrebbero partecipato a questo viaggio "diplomatico", ma sarebbero rimaste a palazzo in compagnia dei loro amati cani e della loro tata.
Principesse o no, Elizabeth e Margaret erano pur sempre bambine e come tutte le bambine del mondo amavano sicuramente giocare con le bambole; così Monsieur le Président, pensò che sarebbe stata una buona idea consegnare ai loro genitori,al momento del loro rientro dalla Francia, due bambole come regalo da parte di tutti i bambini francesi.
Naturalmente non si sarebbe trattato di giocattoli da quattro soldi, ma di bambole di pregio, prodotte da Jumeau, una fabbrica di Parigi di fama internazionale .
Mentre la macchina organizzativa si preparava ad accogliere i reali, la notizia di questo insolito dono arrivò sulle pagine del principale quotidiano parigino, Le Journal, che le diede grande rilievo, suscitando un incredibile interesse non solo nei parigini, ma in tutta la Francia.
Subito si scatenò una sorta di gara tra i vari stilisti della capitale per disegnare un guardaroba super fornito, accessori personalizzati, mobili su misura per la casa delle bambole, piccole automobili funzionanti.
Alle due "ambasciatrici" erano stati assegnati i nomi di France e Marianne, e se il primo aveva un significato ed un valore inequivocabili, il secondo rappresentava la giovane donna dal cappello frigio, personificazione della Repubblica francese e dei suoi valori, Liberté, Egalité, Fraternité.
Subito si scatenò una sorta di gara tra i vari stilisti della capitale per disegnare un guardaroba super fornito, accessori personalizzati, mobili su misura per la casa delle bambole, piccole automobili funzionanti.
Alle due "ambasciatrici" erano stati assegnati i nomi di France e Marianne, e se il primo aveva un significato ed un valore inequivocabili, il secondo rappresentava la giovane donna dal cappello frigio, personificazione della Repubblica francese e dei suoi valori, Liberté, Egalité, Fraternité.
E.Delacroix |
Prima che le bambole venissero consegnate ai sovrani, si tenne a Parigi una grande mostra che attirò un incredibile numero di visitatori ( e non solo bambini) , ansiosi di vedere i 360 pezzi del favoloso corredo , che comprendeva abiti da sera firmati da Lanvin, gioielli disegnati da Cartier, oltre a cappellini, scarpe, abbigliamento per la notte e molto altro ancora.
Poiché per visitare la mostra, bisognava acquistare un biglietto, l'evento si trasformò in una grande occasione per raccogliere fondi da devolvere a scopo benefico.
Quando nei giorni che precedevano il Natale del 1938, le bambole arrivarono finalmente a destinazione oltre la Manica, i sovrani decisero di allestire a St.James Palace una mostra analoga a quella di Parigi, con i medesimi scopi benefici.
E le due principesse destinatarie del dono , come tanti altri bambini britannici ,finirono per ammirarle dietro un vetro. Tuttavia non c'era motivo né tempo per rammaricarsene : ormai la guerra era diventata una certezza e, oltre ai soldati che cadevano come mosche sui campi di battaglia, portava con sè il grande esodo delle popolazioni in fuga dall'invasione nazista.
Era tempo per le due bambole di porsi al servizio di Sua Maestà il Re: così, inscatolate e imballate con il loro prezioso guardaroba, France e Marianne si trasferirono in Canada, dove per tutta la durata della guerra si prestarono a comparire in numerose città oltreoceano con lo scopo di raccogliere fondi per una giusta causa.
Quando rientrarono in patria nel 1946, molte cose erano cambiate, e le bambine a cui erano in origine destinate erano diventate ormai giovani donne. Finito il tempo dei giochi, France e Marianne potevano finalmente godersi una meritata pensione, insieme ad altri giocattoli appartenuti a vari reali inglesi, tuttora in mostra al castello di Windsor.
Ma sono inquietantissime queste bambole!
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