Quando l'estate volge al termine e lascia il posto all'autunno, il giardino, che fin dalla primavera ha messo in mostra tutto lo splendore dei fiori, quasi per una sorta di par conditio, manda in scena le foglie, soprattutto quelle che in questa stagione si colorano di mille sfumature dal giallo al rosso.
C'è un fiore però che, zitto zitto, dopo aver sviluppato quasi con prepotenza un fitto fogliame nel periodo estivo, nel mese di ottobre si prende la scena tutta per sé : è l'anemone japonica.
dal mio giardino |
Pur nella sua semplicità, o forse proprio per quella, è un fiore che mette allegria e dimostra una tenacia incredibile: nel giro di pochi anni ha praticamente invaso il giardino e guai ad ostacolarlo...
Oggi ho letto qui
" Tra gli esemplari vegetali che colorano il nostro giardino in autunno, l'Anemone japonica è quello che vanta l'etimologia e le storie più affascinati.
L'anemone , che conta diverse specie, è infatti il fiore del vento (in greco anemos)
Un appellativo legato innanzi tutto alla breve durata e alla fragilità dei suoi fiori, ma che affonda le radici anche nella mitologia e nelle Sacre Scritture.
Il mito greco, ad esempio, ricorda Anemone come la bella ninfa al servizio della dea Flora, colpevole di aver fatto innamorare di sé due venti antagonisti: il freddo Borea e il leggiadro Zefiro. Presi dalla smania di possederla, i due iniziarono a lottare tra di loro, scatenando bufere e tempeste. Flora allora, per placare la loro ira, formulò un incantesimo con cui incatenava la fanciulla ad entrambi gli spasimanti: la corte di Zefiro l'avrebbe fatta schiudere, mentre le violente carezze di Borea avrebbero disperso nell'aria ancora fredda le fragili corolle.
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Un altro aneddoto del patrimonio ellenico invece associa la nascita del fiore alla morte di Adone: durante il compianto dell'amato defunto, la lacrime della dea Afrodite, scese a bagnare il cadavere, avrebbero originato un fiore destinato ad avere vita brevissima, per via del vento che viene a privarlo dei petali.
John William Waterhouse - Il risveglio di Adone |
Nel linguaggio dei fiori l'anemone rappresenta un abbandono, un amore finito troppo presto, oppure uno stato di indisposizione fisica, come confermano numerose leggende cristiane riguardanti la Terra Santa, dove gli anemoni rosso fuoco crescevano profumatissimi, e la cui origine viene ricollegata per tradizione alle gocce del sangue di Cristo, tramutatesi in fiori ai piedi della croce.
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Se gli Egizi ponevano ciotole di anemoni all'interno delle piramidi e gli Etruschi le coltivavano intorno alle tombe, per i Latini questi fiori rappresentavano un potente amuleto per scongiurare malattie e disgrazie, come ci ricorda Plinio il Vecchio nella sua Historia Naturalis, dove si raccomanda di cogliere il primo fiorito nell'anno, chiuderlo in un sacchetto rosso di tela e di portarlo vicino al cuore per scongiurare malocchio e febbre.
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Considerato il simbolo della caducità di tutte le cose, l'anemone rappresenta però anche il presagio di una speranza che nasce dopo la tristezza ed è fisicamente impiegato come eccipiente per la realizzazione di numerosi sedativi curativi".
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