Da diversi anni a questa parte ormai molti paesi e borghi di provincia, in genere poveri di particolari attrattive turistiche, hanno preso la consuetudine, durante la bella stagione, di valorizzare il proprio passato, mettendo in piazza non solo vecchi oggetti, attrezzi, suppellettili, ma riproponendo anche antichi mestieri e antichi sapori.
Spesso son proprio i prodotti agricoli coltivati in zona e le ricette delle nonne ad attrarre l'attenzione dei visitatori un po' annoiati dagli standard da supermercato. E allora , secondo la latitudine del luogo, via alla sagra del salame, delle castagne, delle olive......
Proprio ieri sono andata a conoscere la sagra del pane di patate, cotto nel forno a legna, che si tiene ogni anno in agosto a Bossico, un paesino della bergamasca che non conta nemmeno 1000 abitanti.
Bossico è situato su un altopiano da cui si domina la Val Borlezza, l'alta val Cavallina ed il Lago d'Iseo, e per questo offre a coloro che lo visitano una vista panoramica di eccezionale bellezza sui territori circostanti.
In occasione della festa del pane di patate il centro storico del paese viene decorato con composizioni di stagione e con immagini che ricordano l'antica vita contadina.
I cortili del centro storico si aprono e si accendono i vecchi forni a legna per rivivere una tradizione che un tempo riguardava tutte le famiglie.
A volte il forno era in cortile, a volte in un angolo della cucina , e almeno una volta a settimana le donne di casa preparavano il pane secondo l'antica ricetta: farina, acqua ,lievito, sale e...patate bollite che rendevano la pagnotta più morbida.
Oggi la tradizione si ripete , affidata alle mani sapienti di una signora che di queste cose se ne intende . Bisogna avere pazienza - ci dice - il forno dev'essere ben caldo , diversamente il pane non è buono...
Ci invita ad entrare nella sua cucina, coi muri spessi e i soffitti bassi , riaperta per l'occasione , e ci mostra come ci si viveva in passato.
In attesa che il pane sia cotto, percorriamo altri vicoli dove ci vengono mostrate piccole stanze che fungevano un tempo da abitazione e stalla al tempo stesso , in cui non riescono a entrare le temperature molto elevate di questi giorni.
Ora il pane dovrebbe essere pronto.... e infatti il cartello sul portone lo conferma.
E per chi non se lo può procurare alla fonte, nelle vetrine dei negozi non mancano i rinforzi, nella versione dolce o salata.
L'aria si sta facendo sempre più rovente e così per la strada del ritorno scegliamo di percorrere quella tra il verde della Val Seriana e, poiché l'ora di pranzo s'avvicina, perché non salire al rifugio S.Lucio ?!? Lì, a mille metri, troveremo sicuramente aria buona, cucina locale più che gustosa e un panorama mozzafiato.
Comunque , a fine giornata, un primo piano se lo merita anche il nostro pane di patate.
I cortili del centro storico si aprono e si accendono i vecchi forni a legna per rivivere una tradizione che un tempo riguardava tutte le famiglie.
A volte il forno era in cortile, a volte in un angolo della cucina , e almeno una volta a settimana le donne di casa preparavano il pane secondo l'antica ricetta: farina, acqua ,lievito, sale e...patate bollite che rendevano la pagnotta più morbida.
Oggi la tradizione si ripete , affidata alle mani sapienti di una signora che di queste cose se ne intende . Bisogna avere pazienza - ci dice - il forno dev'essere ben caldo , diversamente il pane non è buono...
Ci invita ad entrare nella sua cucina, coi muri spessi e i soffitti bassi , riaperta per l'occasione , e ci mostra come ci si viveva in passato.
In attesa che il pane sia cotto, percorriamo altri vicoli dove ci vengono mostrate piccole stanze che fungevano un tempo da abitazione e stalla al tempo stesso , in cui non riescono a entrare le temperature molto elevate di questi giorni.
Ora il pane dovrebbe essere pronto.... e infatti il cartello sul portone lo conferma.
E per chi non se lo può procurare alla fonte, nelle vetrine dei negozi non mancano i rinforzi, nella versione dolce o salata.
L'aria si sta facendo sempre più rovente e così per la strada del ritorno scegliamo di percorrere quella tra il verde della Val Seriana e, poiché l'ora di pranzo s'avvicina, perché non salire al rifugio S.Lucio ?!? Lì, a mille metri, troveremo sicuramente aria buona, cucina locale più che gustosa e un panorama mozzafiato.
Comunque , a fine giornata, un primo piano se lo merita anche il nostro pane di patate.
Nessun commento:
Posta un commento