Eliana, Carmen, Daniela e Iside, quattro casalinghe intraprendenti, con i rispettivi pregi e difetti a contrassegnare le loro vite tutt'altro che monotone. Quattro donne desiderose di realizzarsi in una Bergamo sempre più internazionale e moderna, dove comunque le tradizioni locali si sono mantenute vive. In un intreccio di disavventure sentimentali, intrighi familiari, colpi di scena ed eventi non sempre lieti, la loro profonda amicizia funge da filo conduttore e i problemi dell'una spesso finiscono per condizionare la vita delle altre. Un romanzo appassionante e coinvolgente, che saprà emozionarvi e sorprendervi.
Non conoscevo l'autrice, ho comprato il libro esclusivamente per titolo e copertina. E come potevo non farlo? Mi faceva un certo effetto leggere di luoghi che conosco a menadito, anzi qualcuno proprio sotto casa.
Non è un libro che rileggerei...non è uno stile di scrittura che mi attrae. Mi pareva che le quattro amiche non avessero nulla in comune ed in effetti non si racconta da che cosa nasca questa amicizia, che cosa leghi le quattro donne. Le loro vicende sono tutte separate e vengono poi riunite in una cena tanto per dare una parvenza di unità. Comunque avevo la curiosità di vedere come andava a finire, ma tutto lì.
Sono una follower del blog di Mark McCandy e trovo divertenti quasi tutti i suoi post. Per me, che non amo i racconti brevi, è stato un errore comprare il libro perchè se apprezzo il post nella sua fulminea rappresentazione di una realtà, leggerli tutti di fila mi ha stancato un po'. Difetto mio, lo riconosco, non certo dell'autore....
Avanti, c’è un post è una raccolta di sessantacinque storie brevi che scivolano via una dietro l’altra. Ci si trova catapultati in scenari impossibili in cui gli oggetti di ogni giorno prendono vita, o in cui le coppie si raccontano senza schermi in una quotidianità che si potrebbe riconoscere come familiare. Un album fotografico in cui le storie sono paragonabili a quadri estemporanei di un artista di strada. Tanti piccoli affreschi ognuno autonomo con un inizio e una fine. Tutti però legati da un filo di passione, prendendo spunto da situazioni reali e irreali, con l’obiettivo di rubare un sorriso, un attimo di nostalgia.
Nate per fare compagnia alla fermata del bus, per un tratto di metropolitana, nelle pause al lavoro, queste storie sono come caramelle in una scatola: ne prendi una e la mangi. Poi torni e ne mangi un’altra.
Ottobre 1942. In una stazione pressoché deserta dell'Europa orientale, Margarita Trušenko attende il treno notturno per Varsavia. Stringe in pugno i documenti, come per paura di perdere la sua identità. Quell'identità che non le appartiene. Perché Margarita si chiama in realtà Rita Feuerstahl, il certificato di battesimo che porta con sé è falso, e i suoi tratti somatici apparentemente ariani nascondono alla perfezione le sue radici ebree. Sembrano passati secoli dai tempi spensierati dell'università, quando Rita, appena ventenne, si era iscritta alla facoltà di legge di Cracovia, in cerca soprattutto di libertà e di amore. Insofferente alle tradizioni, era più interessata ai libri, alla filosofia e al pulsare della vita. Come tanti coetanei, non prestava attenzione ai venti di guerra che soffiavano in tutta Europa, ma ben presto la Storia l'avrebbe trascinata nel suo turbine. Ora, a distanza di appena sei anni, ha già sulle spalle un bagaglio di dolore e segreti che solo l'istinto di sopravvivenza le permette di sopportare. Rita è una ragazza in fuga, in cerca di salvezza e in cerca di un figlio che teme di aver perduto per sempre. Ha visto gli orrori del nazismo e patito le sofferenze del ghetto, ma non ha ancora abbandonato del tutto la speranza, perché è a conoscenza di qualcosa che potrebbe cambiare le sorti del conflitto. Un segreto che, se scoperto, potrebbe mettere a repentaglio molte vite oltre alla sua. In una saga epica che spazia dall'Ucraina alla Polonia, dalla Parigi degli anni Trenta alla Spagna della guerra civile, fino al cuore della Germania nazista, la battaglia coraggiosa e appassionante di Rita s'intreccia a quella di altri uomini e donne che lottano per il bene e la sopravvivenza. Destini in cui rivivono le sorti di tante persone comuni, eroi per caso che la Storia non ricorda, ma che in qualche modo hanno fatto la Storia – e di cui questo romanzo celebra la Memoria.
Certo, un bel libro. Ma ci ho messo ben due settimane a leggerlo....non so, non mi prendeva più di tanto....Forse per me non è il momento di leggere storie tragiche e decisamente vere, purtroppo. Magari proverò a rileggerlo in un periodo più rilassato perchè sicuramente non è male!
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