L' aloe vera è nota da millenni per le sue proprietà medicinali ed è notevole il fatto che gli usi antichi di questa pianta siano gli stessi di oggi, in Occidente come in Oriente. Il nome dell'aloe potrebbe derivare dall'arabo alua, vale a dire amaro, oppure dall'ebraico halat, con lo stesso significato, chiara allusione al suo sapore amaro.
Gli antichi egizi, secondo una tradizione che si è tramandata fino a oggi, erano soliti piantare dell'aloe all'ingresso di una nuova casa, così da potersi assicurare lunga vita e felicità. Citazioni circa le virtù terapeutiche dell'aloe vera si ritrovano nei manuali medici della dinastia Sung, datati intorno al 1276 a.C., e pare che anche Nefertiti e Cleopatra usassero la sua polpa sul viso come crema idratante per mantenere la pelle giovane. In Grecia il suo succo si mescolava alla mirra per disinfettare il cavo orale, e Cristoforo Colombo annotava nei suoi diari come l'estratto di aloe vera fosse una specie di medicina tuttofare per curare i naviganti durante le lunghe traversate oceaniche.
Cristoforo Colombo, 1451-1506:“Quattro vegetali sono indispensabili per la salute dell’uomo: il frumento, la vite, l’ulivo e l’aloe. Il primo lo nutre, il secondo ne rinfresca lo spirito, il terzo gli reca l’armonia, il quarto lo guarisce”.
Da:https://aloegelly.wordpress.com/2009/06/19/aloe-vera-storie-e-leggende-nel-corso-dei-secoli/ e altri articoli del web un po' di storia:
L’Aloe è stata a lungo circondata da un alone di mito e di leggenda, tanto che in alcune culture antiche ha conquistato una veste quasi divina, essendo venerata per le sue proprietà guaritrici.
Qualunque sia la verità sul primo uso documentato, è storicamente attestato che l’Aloe Vera ha svolto un ruolo rilevante e importante nella farmacologia di molte civiltà antiche.
Uno dei resoconti inconfutabili dell’uso di questa pianta si trova nel Papiro Erbes egiziano, scritto intorno al 1550 a.C., il quale documentava una serie di formule per l’uso dell’Aloe, miscelata con altri prodotti naturali.
Gli Egiziani venerarono l’Aloe e la definirono "Pianta dell'immortalità" , questo spiegherebbe il suo utilizzo nei processi di imbalsamazione e la sua importanza nei riti di sepoltura dei Faraoni, oltre all’uso che ne facevano le regine egizie Nefertiti e Cleopatra.
Entrambe bellissime, pare dovessero il loro fascino ai quotidiani bagni fatti nel gel dell’Aloe.
Re Salomone coltivava personalmente la pianta dell’Aloe, fermamente convinto delle sue proprietà aromatiche e curative.
Dell’Aloe ne parla anche Ippocrate (460-337 a.C.), padre dell’odierna Medicina. Nei suoi numerosi libri di medicina ne elogia le sue proprietà antinfiammatorie, rigeneranti ed antisettiche.
Ne parla Discoride (20-70 d.C.) nel “De materia medica”, elencando le proprietà dell’Aloe come cicatrizzanti, antinfiammatorie e utile nelle infezioni cutanee.
Egli spiega inoltre gli effetti terapeutici dell’Aloe in caso di colpi di sole ed ustioni. Raccomanda l’uso dell’Aloe per la cura della pelle e dei capelli. Inoltre la consiglia per normalizzare il sonno, come espettorante, per l’ alopecia, disordini intestinali, costipazioni, emorroidi, problemi gengivali e dentari, vescicazioni e bruciature.
Plinio il Vecchio, nel trattato “Historia Naturalis”, descrive le proprietà terapeutiche dell’Aloe per i disturbi di stomaco, per accelerare la guarigione delle ferite, per il mal di testa, per i problemi di stipsi, per le irritazioni cutanee e addirittura per la calvizie.
Nel 600 a.C. mercanti arabi la introdussero e la fecero conoscere in Persia e India. Gli arabi avevano scoperto come trattare questa pianta a fini curativi e la utilizzavano sia per uso esterno che interno. La chiamavano “Il Giglio del Deserto”.
Dopo il 500 a.C. circa, l’isola di Socotra o Socrotina, situata nell’Oceano Indiano, divenne famosa come zona di coltivazione dell’Aloe Vera.
Una leggenda narra che Alessandro Magno conquistò questa isola al solo scopo di assicurarsi la fornitura continua di questa pianta, con la quale curava i suoi soldati feriti e in cattivo stato di salute dopo le battaglie.
L’Aloe viene menzionata in numerosi passi della Bibbia, (Numeri, Cantico dei Cantici) e nel vangelo di San Giovanni (19.3) come componente della mistura usata per ungere il corpo di Gesù dopo la discesa dalla croce.
Gli Indù credevano che l’Aloe Vera, per le sue proprietà benefiche, crescesse nel Giardino dell’Eden, e la chiamavano “LaGuaritrice Silenziosa”.
Nella cultura orientale l’uso medico dell’Aloe risale a molti secoli fa. Sia la medicina Tibetana che quella Ayurvedica la usano ancora oggi per i loro preparati. L’Aloe viene utilizzata per ristabilire l’equilibrio tra i tre Doshas (Kafa, Vata e Pitta) ed è soprattutto grazie alla Medicina ayurvedica se oggi disponiamo di molte informazioni sugli effetti curativi di questa straordinaria pianta.
Gli antichi medici Cinesi la consideravano una delle piante più dotate di proprietà terapeutiche, e la indicavano come “Rimedio Armonioso”.
I cavalieri Templari chiamavano "L'elisir di Gerusalemme" un miscuglio ottenuto con vino di palma, polpa di aloe e canapa, perchè possedeva proprietà miracolose che garantivano salute e longevità.
Nelle Americhe la pianta fu usata per secoli dal popolo Maya, le donne la usavano per idratare la pelle e, per il suo gusto amaro, per svezzare i bambini.
In Florida gli indiani Seminole credevano nella capacità dell’Aloe Vera di Ringiovanire, la denominavano “Fonte della Giovinezza”, da questo nacque la leggenda di una fonte di acqua che ringiovaniva, cercata invano da molti esploratori, ignari del fatto che la vera fonte era la Pianta dell’Aloe Vera.
Da numerosi popoli, l' ALOE VERA per le sue numerose proprietà, è stata definita come la "Guaritrice Naturale".
Un altra testimonianza illustre e abbastanza recente è quella di Mohandas “mahatma” Gandhi (1869-1948). Queste sono le sue parole in un intervista: “Mi chiedi quali forze segrete mi sostenessero durante i miei lunghi digiuni? Ebbene, furono la mia incrollabile fede in Dio, il mio stile di vita semplice e frugale e l’aloe di cui scoprii i benefici alla fine del XIX secolo, al mio arrivo in Sud Africa”.
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