Sempre alla ricerca di qualche perchè, mi sono imbattuta qui: http://www.modenatoday.it/cronaca/magner-bein-strozzapreti-origine-nome.html in un'altra spiegazione interessante riguardo il nome di qualcosa di uso comune e di cui probabilmente, non ci siamo mai chiesti la ragione: gli strozzapreti!
Come mai questa pasta emiliana si chiama con questo nome così particolare. Ha forse un'origine anticlericale?
Uno dei piatti tipici dell'Emilia sono senza dubbio gli strozzapreti. Un piatto che si può trovare in ogni sagra paesana o ancor più a tavola degli emiliani più anziani, in quanto si tratta di una tradizione che man mano si sta perdendo, anche se si tratta di un piatto ottimo. Tuttavia, oltre ai segreti per preparare questo primo, vi sono anche quelli sul perché gli strozzapreti si chiamano in questo modo. E' forse un piatto anticlericale?
Magner Bein | Perché gli strozzapreti si chiamano così?
di Francesco Folloni
Come mai questa pasta emiliana si chiama con questo nome così particolare. Ha forse un'origine anticlericale?
Uno dei piatti tipici dell'Emilia sono senza dubbio gli strozzapreti. Un piatto che si può trovare in ogni sagra paesana o ancor più a tavola degli emiliani più anziani, in quanto si tratta di una tradizione che man mano si sta perdendo, anche se si tratta di un piatto ottimo. Tuttavia, oltre ai segreti per preparare questo primo, vi sono anche quelli sul perché gli strozzapreti si chiamano in questo modo. E' forse un piatto anticlericale?
Sembra che l'origine del nome deriva dalla forma stessa di questa pasta, in quanto gli strozzapreti hanno una forma che non è facile da inghiottire. Questa particolarità si legherebbe ad una credenza popolare, per cui i preti sarebbero una categoria di persone dall'appetito particolarmente vorace, e da qui l'augurio da parte delle classi più povere che questa pasta andasse loro di traverso mangiandola.
Un'altra leggenda racconta che i preti desideravano che questa pasta fosse preparata senza le uova, perché i preti la volevano per sé così che i contadini dovevano arrangiarsi solo con farina, sale e acqua; non c’è da stupirsi dunque che si augurassero che i preti si soffocassero con le uova mentre loro impastavano la loro pietanza “povera”.
Tuttavia altri sostengono che il nome deriverebbe in realtà dall'azione che le massaie compivano nel preparare questa pasta quasi dovessero strozzare la sfoglia.
E ancora, da Wikipedia:
L'etimologia del nome è evidente: trattandosi di forme grosse e pesanti di maccheroni, gli strozzapreti erano spesso di consumo non agevole, perfino, nella satira popolare d'allora, tipica d'una società con una forte presenza ecclesiastica, da parte di quelli che erano ritenuti i ghiottoni per eccellenza: i preti.
Una delle leggende create per spiegare l'origine del nome si rifà alla tradizione secondo cui le donne romagnole preparavano questo tipo di pasta per offrirla al prete del paese, mentre i mariti, di estrazione evidentemente più anticlericale, auguravano al prete di “strozzarsi” mentre si abbuffava della minestra. Un'interpretazione suggerisce che l'etimologia del nome possa ricondursi alla consistenza degli strozzapreti, tale da domare anche la fame del prete (notoriamente forte mangiatore) sino a strozzarlo.
Un'altra interpretazione lega il nome al movimento secco e deciso con cui la casalinga romagnola “strozza” i listelli di sfoglia per ottenere gli strozzapreti, quasi a esprimere una rabbia tanto intensa tale da strozzare un prete. Un'altra leggenda è spiegata per la conformazione dello "strozzaprete", che è simile ad un laccio per le scarpe, fatto di cuoio arricciato, (molto facile da reperire e apparentemente innocuo), il quale veniva usato proprio per strozzare i preti nei tempi dello stato pontificio, quando l'anticlericalismo era diventato fortissimo. Un'altra tradizione molto diffusa in Romagna vuole che tale tipo di pasta senza uova venisse preparata quando la massaia (l'azdora) rimaneva senza uova perché il prete se le era portate via tutte. La massaia, quindi, mentre impastava la farina con l'acqua si augurava che il prete si strozzasse mentre mangiava le uova con le quali lei avrebbe dovuto fare la pasta per la sua famiglia.
Ma ecco qui la ricetta per preparare un buon piatto di strozzapreti, che andranno poi conditi a piacere:
Ingredienti per 6 persone
500 g di farina, acqua tiepida e sale
Preparazione
Disporre la farina a fontana aggiungere un pizzico di sale e versare l’acqua nella farina in quantità sufficiente per ottenere un impasto piuttosto consistente ma omogeneo. Lavorarlo per qualche minuto con il palmo della mano, quindi stendere col mattarello una sfoglia dello spessore di circa 2 mm. Tagliare delle striscioline larghe circa 1,5 cm e prenderne una alla volta, arrotolarle fra le palme delle mani per spezzarle, poi, con le dita, così da ridurle ad una lunghezza di 8-10 cm circa.
Riempire una pentola d'acqua e portarla a bollore, salarla, versare gli strozzapreti e far cuocere per circa 4 minuti. Condire con sugo di salsiccia e parmigiano, ragù romagnolo o sugo agli strigoli e buon appetito!
Una delle leggende create per spiegare l'origine del nome si rifà alla tradizione secondo cui le donne romagnole preparavano questo tipo di pasta per offrirla al prete del paese, mentre i mariti, di estrazione evidentemente più anticlericale, auguravano al prete di “strozzarsi” mentre si abbuffava della minestra. Un'interpretazione suggerisce che l'etimologia del nome possa ricondursi alla consistenza degli strozzapreti, tale da domare anche la fame del prete (notoriamente forte mangiatore) sino a strozzarlo.
Un'altra interpretazione lega il nome al movimento secco e deciso con cui la casalinga romagnola “strozza” i listelli di sfoglia per ottenere gli strozzapreti, quasi a esprimere una rabbia tanto intensa tale da strozzare un prete. Un'altra leggenda è spiegata per la conformazione dello "strozzaprete", che è simile ad un laccio per le scarpe, fatto di cuoio arricciato, (molto facile da reperire e apparentemente innocuo), il quale veniva usato proprio per strozzare i preti nei tempi dello stato pontificio, quando l'anticlericalismo era diventato fortissimo. Un'altra tradizione molto diffusa in Romagna vuole che tale tipo di pasta senza uova venisse preparata quando la massaia (l'azdora) rimaneva senza uova perché il prete se le era portate via tutte. La massaia, quindi, mentre impastava la farina con l'acqua si augurava che il prete si strozzasse mentre mangiava le uova con le quali lei avrebbe dovuto fare la pasta per la sua famiglia.
Ma ecco qui la ricetta per preparare un buon piatto di strozzapreti, che andranno poi conditi a piacere:
Ingredienti per 6 persone
500 g di farina, acqua tiepida e sale
Preparazione
Disporre la farina a fontana aggiungere un pizzico di sale e versare l’acqua nella farina in quantità sufficiente per ottenere un impasto piuttosto consistente ma omogeneo. Lavorarlo per qualche minuto con il palmo della mano, quindi stendere col mattarello una sfoglia dello spessore di circa 2 mm. Tagliare delle striscioline larghe circa 1,5 cm e prenderne una alla volta, arrotolarle fra le palme delle mani per spezzarle, poi, con le dita, così da ridurle ad una lunghezza di 8-10 cm circa.
Riempire una pentola d'acqua e portarla a bollore, salarla, versare gli strozzapreti e far cuocere per circa 4 minuti. Condire con sugo di salsiccia e parmigiano, ragù romagnolo o sugo agli strigoli e buon appetito!
Ciao, vi ho appena scoperto. Sono una maestra che si è appena ammalata di passione per i vecchi libricini dalle dolcissime illustrazioni. Come posso mettermi in contatto con voi?
RispondiEliminaSe si tratta di librini, immagino tu abbia scoperto anche il blog soloillustratori, dove parliamo, appunto, solo di quello. Siamo anche su facebook, col gruppo il clan di Mariapia, gestito da Angelo. Se vuoi dirmi qualcosa, il mio indirizzo email è adelegelfi@gmail.com
EliminaIl nome in romagna deriva dal fatto che la romagna prima del 1861 si trovava sotto lo stato della Chiesa, l'antipatia verso lo stato pontificio e la richiesta di tasse ha portato a creare diversi modi di dire anticlericali in questo territorio
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