Chi ama il vino sa quanto è importante saper scegliere il giusto bicchiere. Si dice che il calice perfetto sia proprio quello di cristallo.
I primi bicchieri sono adattamenti di oggetti presenti in natura. I Greci mescevano il vino in grandi conchiglie durante le feste solenni o le cerimonie sacrificali. Egizi, Persiani e Italici utilizzavano il corno di bovino scavato, che, a suo modo, era già un manufatto evoluto. Il vetro appare solo con i Fenici, i quali sicuramente ebbero il merito di diffonderlo e commercializzarlo. Con la conquista del Medio Oriente, i Romani conobbero l'arte vetraia della Siria e si resero conto che il vino bevuto in contenitori di vetro offriva sensazioni organolettiche migliori. Da allora ogni legione aggregò nei suoi ranghi un mastro vetraio di scuola siriana che provvedeva alla fabbricazione dei bicchieri. A Roma, in età pompeiana, la produzione dei bicchieri raggiunse l'apogeo della tecnica. I bicchieri prodotti a quel tempo erano oggetti preziosi spesso tempestati di gemme rare. Molto più macabri erano i contenitori utilizzati dalle popolazioni barbariche, che da alcune testimonianze e ritrovamenti archeologici, pare utilizzassero, fra gli altri, anche la calotta cranica di scheletri umani perché sede del cervello e quindi della conoscenza.
Durante il Medioevo il tipo di bicchiere divide le classi sociali: sulle tavole di re, vescovi e monaci appare il bicchiere di vetro con stelo alto e coppa a tulipano, mentre i borghesi utilizzano un bicchiere di forma cilindrica e senza stelo, la maggior parte delle volte non di vetro ma di ceramica o di legno.
Fino al 1400 il bicchiere si evolve gradualmente, finché i vetrai veneziani si distinsero come grandi maestri in quest'arte ed esportarono i propri prodotti in tutta Europa.
L'origine del vetro è antichissima e tuttora misteriosa. Fenici ed Egiziani si contesero per secoli il primato di averne scoperta la fabbricazione. Una leggenda Fenicia racconta che alcuni mercanti tornando dall'Egitto con un grosso carico di carbonato di soda (natron), si fermarono una sera sulle rive del fiume Belus per riposare. Non avendo pietre a disposizione su cui collocare gli utensili per la preparazione delle vivande, presero alcuni blocchi di natron e vi accesero accanto il fuoco che continuò poi a bruciare per tutta la notte. Al mattino i mercanti videro con stupore che al posto della sabbia del fiume e del natron c’era una materia sconosciuta, lucente e trasparente. I Fenici intuirono immediatamente l'importanza della scoperta e iniziarono a produrre oggetti con il nuovo fulgido materiale: il vetro.
Nel medioevo a Venezia si conservò ed affinò l'arte vetraria. Da qui la nuova arte si diffuse in tutta Europa.Il predominio di Venezia sui mercati mondiali entrò in crisi nel Settecento quando cominciò a essere prodotto e commercializzato il cristallo.
Nel medioevo a Venezia si conservò ed affinò l'arte vetraria. Da qui la nuova arte si diffuse in tutta Europa.Il predominio di Venezia sui mercati mondiali entrò in crisi nel Settecento quando cominciò a essere prodotto e commercializzato il cristallo.
verdognola, mentre nel cristallo si ha sempre una perfetta assenza di colorazione.
Oggi il bicchiere ha lo scopo principale di essere un adeguato contenitore per la degustazione del vino, in modo da permettere al consumatore di apprezzarne limpidezza e tonalità del colore, percepirne i profumi e infine assaporarne il contenuto. Deve essere un contorno il più discreto possibile, neutro, trasparente, incolore, senza sporgenze, privo di motivi ornamentali.
Per quanto riguarda la materia prima, indubbiamente, i migliori sono i bicchieri di cristallo.
Per quanto riguarda la materia prima, indubbiamente, i migliori sono i bicchieri di cristallo.
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