A Bergamo, sul Sentierone, luogo deputato un tempo al passeggio e agli appuntamenti, c'è una fontanella in ghisa verde, che disseta generosamente i passanti. Mi avevano raccontato la sua storia dicendo che così si chiamava perchè un tempo le fontanelle erano due, che si guardavano una di qui e una di là dal viale che divide in due il Sentierone. Poi una delle due era stata eliminata, lasciando la compagna come una vedovella inconsolabile.
Grande è stata la mia delusione quando ho scoperto che questa storia romantica non è vera!La nostra vedovella non è l'unica al mondo e si chiama così come tutte le altre 200 fontanelle che ci sono in città e come tutte quelle che ci sono a Milano e dovunque in Italia. Il nome è dovuto al fatto che l'acqua continua a scorrere instancabile, come il pianto di una vedova.
La nostra vedovella è amatissima dai bergamaschi di una certa età: un tempo, quando non esisteva il mall e i centri commerciali erano di là da venire, gli amici si davano appuntamento proprio lì, vicino a lei.... e se non avevi un appuntamento, ma volevi incontrare qualcuno "per caso", sempre di lì passavi!
Il passeggio era un'abitudine generale; le signore si mettevano eleganti, i signori anche; si sedevano al Balzer, il nostro bar più famoso, e controllavano il passaggio. La domenica mattina, dopo la Messa in San Bartolomeo, che è situata a capo del Sentierone, era un classico fare quattro passi in compagnia. E i gruppi di giovani si ritrovavano al monumento sul lato opposto alla chiesa.
Tutto sotto gli occhi della vedovella, che offriva ristoro agli assetati.... Anche questa è un'abitudine che non esiste più!
https://www.facebook.com/bergamoguest/posts/1664074330497034
BALZER oggi racconta qualcosa di una delle 240 fontanelle censite in Città: la "vedovella" , così chiamata perché il filo d'acqua incessante che sgorga è paragonato al pianto di una vedova:
Un punto di ritrovo del Sentierone; un tempo i vetturini, che parcheggiavano cavalli e vetture qui vicino, vi si dissetavano.
Nacque anche un gruppo di amici : "Il club degli amici della Vedovella", fondato da alcuni studenti che, nell'immediato dopo-guerra, erano soliti ritrovarsi alla fontanella. A uno di loro, diventati "grandi" e professionisti, venne l'idea di costituirsi in Associazione.
Organizzavano manifestazioni culturali, mostre, concorsi di poesia in lingua e anche dialettale, conferenze...
A visitare una mostra di pittura, al quadriportico del Sentierone, proprio a fianco al Balzer, nel 1987 arrivarono addirittura oltre 90 artisti.Un record. Purtroppo oggi il Club è sciolto, per naturale...invecchiamento dei suoi fondatori.
Anche quelle di Milano si chiamano vedovelle:
Un punto di ritrovo del Sentierone; un tempo i vetturini, che parcheggiavano cavalli e vetture qui vicino, vi si dissetavano.
Nacque anche un gruppo di amici : "Il club degli amici della Vedovella", fondato da alcuni studenti che, nell'immediato dopo-guerra, erano soliti ritrovarsi alla fontanella. A uno di loro, diventati "grandi" e professionisti, venne l'idea di costituirsi in Associazione.
Organizzavano manifestazioni culturali, mostre, concorsi di poesia in lingua e anche dialettale, conferenze...
A visitare una mostra di pittura, al quadriportico del Sentierone, proprio a fianco al Balzer, nel 1987 arrivarono addirittura oltre 90 artisti.Un record. Purtroppo oggi il Club è sciolto, per naturale...invecchiamento dei suoi fondatori.
Anche quelle di Milano si chiamano vedovelle:
La vedovella è la tipica fontanella pubblica milanese di color verde scuro, fatta in ghisa e posizionata nei più disparati angoli della città.
Le vedovelle sono alte un metro e mezzo, larghe cinquanta centimetri e dipinte di verde.
Le vedovelle sono alte un metro e mezzo, larghe cinquanta centimetri e dipinte di verde.
I milanesi erano soliti dire: "Andiamo a bere al Bar del Drago Verde" cioè alla fontanella verde con il rubinetto a forma di testa di drago.
La denominazione di vedovella è stata coniata per il loro continuo scrosciare di acqua, simile a un pianto perenne di una vedova inconsolabile.
La più antica vedovella è quella che ancora oggi si può ammirare nel centro di piazza Scala. La particolarità di questa vedovella è di essere stata fatta in bronzo anzichè in ghisa come tutte le altre.
Che meraviglia questo racconto...e che nostalgia!
RispondiEliminaAnche nel paese dove sono nata (nella media Valle Seriana) c'erano alcune vedovelle, e una proprio vicina alla scuola. Ogni mattina mi fermavo per un sorso,anche in pieno inverno!