Guru Purnima è una festa indiana e nepalese dedicata ai maestri spirituali ed accademici. E' tradizionalmente celebrata da Induisti, Jainisti e Buddisti per esprimere il loro rispetto verso gli insegnanti e tributare loro la dovuta gratitudine. Si festeggia solitamente nel giorno di luna piena (purnima) del mese hindu di Ashadha (giugno-luglio) del calendario dell'era Shaka Samvat. E qui, per sapere di che cosa si tratta, bisognerebbe conoscere la storia di quei paesi....
Questo giorno segna l'apice del ciclo lunare, dopo l'apice del ciclo solare.
La parola guru è formata dalla radice gu, che significa oscurità, ignoranza, e la finale ru che denota chi rimuove questa ignoranza. Quindi il guru è colui che elimina l'ignoranza. In quei paesi si ritiene che il guru sia la parte più importante della vita.
Festeggiare il Guru Purnima, perciò, significa celebrare l’immensa opportunità di avere uno “Strumento Divino” capace di eliminare tutti gli impedimenti che ostacolano la sperimentazione della Beatitudine Estatica.
Non si dolgano coloro che ancora non hanno trovato un Guru in sintonia con i propri bisogni.
In India, viene visto come Maestro, tutto ciò che conduce a Dio, agli Insegnamenti Divini della Compassione e dell’Amore.
Perfino un semplice albero può essere considerato e venerato come Guru.
Esso, infatti, nasce dal seme con grande sacrificio. Affonda con sforzo le sue radici nella terra e si inerpica con fatica verso l’alto, per mezzo del tronco. Proseguendo nel suo sacrificio espande i suoi rami, dai quali avranno origine foglie, fiori e, infine, dopo immani sforzi, i frutti.
E cosa mai ne farà dei frutti, l’albero? Li terrà per sé? Sarebbe più che naturale, vista l’enorme fatica per realizzarli. Invece no! Tanto lavoro e tanto sudore unicamente per donare il meglio di se stesso al prossimo. I frutti verranno donati agli animali e agli esseri umani.
Così, l’Albero-Guru, mostra all’uomo come rimuovere il proprio egoismo per sperimentare l’ineffabile Gioia del donare se stessi al Mondo.
Il Guru Purnima è una danza celebrativa dell’Osservazione Consapevole delle Leggi Divine dell’Universo. Quelle stesse Leggi di Amore e Compassione presenti in ogni Creatura, e che aspettano solamente di essere liberate, per inondare con il loro Dolce Canto Sacro, ogni particella cosmica dell’intera Creazione.
(http://www.studiogayatri.it/Feste%20Orientali/Guru%20Purnima.htm)
La relazione tra Guru e discepolo è sacra, prescinde qualsiasi differenza di età e sesso ed è solamente spirituale. E’ basata sulla conoscenza del Guru e la pratica spirituale del Discepolo. L’unica consapevolezza che il discepolo deve avere è: “devo essere elevato spiritualmente”. Il Guru deve coltivare solo un pensiero: “Il mio discepolo deve elevarsi”.
L’amore e la devozione devono essere sempre dimostrati dal discepolo verso il maestro. Secondo le scritture Vediche se lo studente non è qualificato alla Sadhana (pratica spirituale) e non mostra con le azioni la devozione che ha nel cuore non può essere accettato da un Maestro
Nel Guru Purnima viene anche celebrato Vyasa, il Guru prigenio, che trasmise la sacra conoscenza dei Veda ai suoi discepoli e all’umanità. Si ritiene che Vyasa abbia redatto i 4 Veda , scritto i 18 Purana, il Mahabharata, la Srimad Bhagavata e sia stato insegnante di Dattatreya che è considerato il Guru dei Guru.
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