Nobile, ricca, bella, intelligente e colta, Marella Caracciolo ha tutti i requisiti per essere una donna di classe.
Nata a Firenze nel 1927 in un'antica famiglia dell'aristocrazia napoletana - il padre, diplomatico, Filippo Caracciolo di Castagneto, la madre, Margaret Clarke, esponente della ricca borghesia americana - si diploma in Svizzera e frequenta le più prestigiose accademie d'arte di Parigi. A 20 anni decide di recarsi a New York con il consenso dei genitori, a condizione che si trovi un lavoro per pagarsi il soggiorno. Diventerà in breve modella e assistente del più famoso fotografo americano del momento, Erwin Blumenfeld.
Dopo il suo rientro in Italia nel 1952 lavora saltuariamente come redattrice e fotografa per la Condé Nast, la casa editrice di Vogue. Incontra Gianni Agnelli e l'anno seguente si sposano. Dalla loro unione nascono due figli , Edoardo e Margherita.
Marella frequenta con il marito il jet set internazionale, distinguendosi sempre per la sua eleganza innata, tanto da entrare nella Hall of Fame della rivista Vanity Fair.
Dai primi anni '70 intraprende la carriera di designer d'alta moda, specializzandosi per i tessuti d'arredamento.
Nel corso della sua vita è stata ritratta da numerosi fotografi, anche da Andy Warhol secondo il suo inconfondibile stile ed ha incontrato numerosi personaggi del mondo dell'arte e della letteratura.
Appassionata di giardinaggio ha curato in prima persona la progettazione dei giardini delle sue dimore, come quello di Villa Frescot sulle colline torinesi e di Villar Perosa, poco lontano e quello della sua villa a Marrakech dove vive dal 2005.
Ha scritto anche diversi libri sull'argomento, raccontando di giardini italiani e avvalendosi della sua esperienza di fotografa.
Nel libro "La signora Gocà" Marella racconta della propria infanzia e adolescenza, delle prime amiche , dei suoi familiari, dei giochi, delle vacanze, passando per quelli che possono essere definiti i cinque luoghi del cuore, a partire da quella villa "I cancelli" sulle colline di Firenze.
E per raccontare il giardino come opera d'arte,com impegno e cura delle cose amate, come sogno da realizzare, scrive "Ho coltivato il mio giadino", un libro biografico in collaborazione con la nipote,ricco di illustrazioni fotografiche, un libro di case e giardini, di vita vissuta con stile ed eleganza, con amore per la natura, le cose, le persone.
Tutto nella vita di Marella Caracciolo sembra essere andato per il verso giusto, non solo per le opportunità che la vita le ha riservato, ma anche per le sue capacità di interpretarle al meglio, per la personalità dimostrata in tutto ciò che ha fatto e che ha suscitato ovunque ammirazione e stima incondizionata; ma a fronte di tanta generosità la vita le ha presentato un conto molto alto, troppo alto, la tragedia di un figlio morto suicida a 41 anni e l'amarezza del coinvolgimento in una causa legale per questioni di eredità da parte della figlia, esperienze che lei, nella sua squisita riservatezza, definisce momenti difficili.
Dopo il suo rientro in Italia nel 1952 lavora saltuariamente come redattrice e fotografa per la Condé Nast, la casa editrice di Vogue. Incontra Gianni Agnelli e l'anno seguente si sposano. Dalla loro unione nascono due figli , Edoardo e Margherita.
Marella frequenta con il marito il jet set internazionale, distinguendosi sempre per la sua eleganza innata, tanto da entrare nella Hall of Fame della rivista Vanity Fair.
Nel corso della sua vita è stata ritratta da numerosi fotografi, anche da Andy Warhol secondo il suo inconfondibile stile ed ha incontrato numerosi personaggi del mondo dell'arte e della letteratura.
Appassionata di giardinaggio ha curato in prima persona la progettazione dei giardini delle sue dimore, come quello di Villa Frescot sulle colline torinesi e di Villar Perosa, poco lontano e quello della sua villa a Marrakech dove vive dal 2005.
Ha scritto anche diversi libri sull'argomento, raccontando di giardini italiani e avvalendosi della sua esperienza di fotografa.
Nel libro "La signora Gocà" Marella racconta della propria infanzia e adolescenza, delle prime amiche , dei suoi familiari, dei giochi, delle vacanze, passando per quelli che possono essere definiti i cinque luoghi del cuore, a partire da quella villa "I cancelli" sulle colline di Firenze.
E per raccontare il giardino come opera d'arte,com impegno e cura delle cose amate, come sogno da realizzare, scrive "Ho coltivato il mio giadino", un libro biografico in collaborazione con la nipote,ricco di illustrazioni fotografiche, un libro di case e giardini, di vita vissuta con stile ed eleganza, con amore per la natura, le cose, le persone.
Tutto nella vita di Marella Caracciolo sembra essere andato per il verso giusto, non solo per le opportunità che la vita le ha riservato, ma anche per le sue capacità di interpretarle al meglio, per la personalità dimostrata in tutto ciò che ha fatto e che ha suscitato ovunque ammirazione e stima incondizionata; ma a fronte di tanta generosità la vita le ha presentato un conto molto alto, troppo alto, la tragedia di un figlio morto suicida a 41 anni e l'amarezza del coinvolgimento in una causa legale per questioni di eredità da parte della figlia, esperienze che lei, nella sua squisita riservatezza, definisce momenti difficili.
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