martedì 14 giugno 2016

Scrivere è un mestiere pericoloso

Vi ricordate di Vani Sarca? E' la protagonista del libro di cui vi ho parlato qui: http://ilclandimariapia.blogspot.it/2015/09/limprevedibile-piano.html
L'avevamo lasciata sperando che al più presto Alice Basso ci raccontasse un'altra delle sue avventure e adesso: eccola qui! E' uscito il secondo libro che parla di lei.







Un gesto, una parola, un'espressione del viso. A Vani bastano piccoli particolari per capire una persona, per comprenderne il modo di pensare. Una dote speciale di cui farebbe volentieri a meno. Perché Vani sta bene solo con sé stessa, tenendo gli altri alla larga. Ama solo i suoi libri, la sua musica e i suoi vestiti inesorabilmente neri. Eppure, questa innata empatia è essenziale per il suo lavoro: Vani è una ghostwriter di una famosa casa editrice. Un mestiere che la costringe a rimanere nell'ombra. Scrive libri al posto di altri autori, imitando alla perfezione il loro stile. Questa volta deve creare un ricettario dalle memorie di un'anziana cuoca. Un'impresa più ardua del solito, quasi impossibile, perché Vani non sa un accidente di cucina, non ha mai preso in mano una padella e non ha la più pallida idea di cosa significhino termini come scalogno o topinambur. C'è una sola persona che può aiutarla: il commissario Berganza, una vecchia conoscenza con la passione per la cucina. Lui sa che Vani parla solo la lingua dei libri. Quella di Simenon, di Vázquez Montalbán, di Rex Stout e dei loro protagonisti amanti del buon cibo. E, tra un riferimento letterario e l'altro, le loro strambe lezioni diventano di giorno in giorno più intriganti. Ma la mente di Vani non è del tutto libera: che le piaccia o no, Riccardo, l'affascinante autore con cui ha avuto una rocambolesca relazione, continua a ripiombarle tra i piedi. Per fortuna una rivelazione inaspettata reclama la sua attenzione: la cuoca di cui sta raccogliendo le memorie confessa un delitto. Un delitto avvenuto anni prima in una delle famiglie più in vista di Torino. Berganza abbandona i fornelli per indagare e ha bisogno di Vani. Ha bisogno del suo dono che le permette di osservare le persone e scoprirne i segreti più nascosti.
Eppure la strada che porta alla verità è lunga e tortuosa. A volte la vita assomiglia a un giallo. È piena di falsi indizi. Solo l'intuito di Vani può smascherarli. 




Ho ritrovato con piacere Vani, una ragazza che mi è stata simpatica fin dal primo incontro. La prima impressione che ne avevo avuta si è rivelata giusta: Vani fa la dura, fa la dark lady, ma quello che è in realtà, è qualcosa di diverso; quella è solo una maschera difensiva...Vani ha paura di soffrire e si tiene lontana dal mondo, ma in fondo non ci riesce e si lascia coinvolgere con le persone: che siano una vecchia cuoca un po' svanita,  la ragazzina del piano di sopra alle prese col primo amore o il nipote del commissario, ragazzino da "raddrizzare", lei è in grado di capire e affezionarsi a tutti.
Anche questo secondo libro di Alice Basso è divertente, scorrevole, brillante ed ironico. Le citazioni letterarie, una volta tanto, non sono supponenti ed ex cathedra, ma piuttosto ironiche e azzeccate.
L'intreccio è un misto di rosa e noir, che riesce sempre a tener vivo l'interesse.
Questa ragazza mi ricorda, un po' più giovane, la protagonista dei libri di Margherita Oggero, che è poi diventata la protagonista della serie televisiva "Provaci ancora prof"e mi sa che anche lei, prima o poi, finirà sul piccolo schermo. Gli ingredienti, nei libri, ci sono tutti per diventare una fiction.


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