Forse non tuttti sanno (io non lo sapevo) che l'immagine del cavallino rampante, che identifica in tutto il mondo il marchio Ferrari, si riallaccia alla vita e alle imprese di un grande personaggio del Novecento,asso dell'aviazione italiana e medaglia d'oro al valor militare nella prima guerra mondiale, Francesco Baracca.
Francesco Baracca nasce a Lugo, in Emilia Romagna, nel maggio del 1888 in una famiglia agiata, il padre proprietario terriero e uomo d'affari, la madre contessa. Al termine degli studi, conseguita la maturità, si iscrive alla Scuola Militare di Modena che frequenta per un paio d'anni. Frequenta poi la Scuola di Cavalleria a Pinerolo dove consegue il grado di sottotenente e viene assegnato al 1° Squadrone del Reggimento "Piemonte Reale" di stanza a Roma.
Affascinato da un'esercitazione aerea all'aeroporto di Roma, nel 1912 passa in aviazione e consegue il brevetto di pilota, prima civile e poi militare, e si dedica al perfezionamento del suo addestramento in Italia e in Francia.
Allo scoppio della prima guerra mondiale Baracca inizia i voli di pattugliamento e gli scontri con gli aerei nemici.
Per le sue azioni di guerra riceve una medaglia di bronzo, tre d'argento, la croce di cavaliere dell'ordine di Savoia, la croce di cavaliere ufficiale della Corona Belga e infine la medaglia d'oro con cui viene premiato per l'abbattimento del trentesimo aereo nemico, nell'altopiano di Asiago. Nel 1917, sotto il suo comando, la 91^ Squadriglia, per l'abilità dei suoi piloti e per gli abbattimenti effettuati, viene definita la Squadriglia degli Assi.
Il 19 giugno 1918, uscito per un'azione di mitragliamento a volo radente sul Montello, l'aereo di Baracca viene colpito dagli austriaci presso l'Abbazia di Nervesa. Alcuni giorni dopo il corpo del pilota, ustionato in più punti, e i resti carbonizzati del suo aereo verranno ritrovati quasi casualmente alle pendici del Montello.
Le esequie di Baracca si svolsero il 26 giugno a Quinto di Treviso e l'elogio funebre fu pronunciato da Gabriele D'Annunzio.
Nello stemma araldico del 2° Reggimento "Piemonte Reale" fondato nel 1692 dal Duca Vittorio Amedeo II, presso il quale Francesco Baracca aveva frequentato la scuola di cavalleria, compariva un cavallino rampante d'argento in campo rosso, rivolto a sinistra e con la coda abbassata.
A partire dal 1917, quando fu costituita la 91^ Squadriglia Aeroplani, Baracca adottò come insegna personale da applicare sulla fusoliera del suo aereo lo stesso cavallino rampante,per rivendicare le proprie origini militari e il suo amore per i cavalli, trasformando però il colore argento in nero, perchè risaltasse meglio.
Qualche anno dopo la fine della prima guerra mondiale , nel 1923 la madre di Francesco Baracca autorizzò Enzo Ferrari a utilizzare l'emblema di suo figlio. "Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo. Le porterà fortuna..."
L'emblema, modificato nella posizione della coda del cavallino e posto in campo giallo, in onore della città di Modena, fu messo sulle vetture guidate da EnzoFerrari per la scuderia da corsa dell'Alfa Romeo e poi, dopo la seconda guerra mondiale, su quelle delle ditta fondata dal pilota.
Oggi è uno dei marchi più conosciuti e apprezzati nel mondo.
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