L’arte di miscelare gli aromi, originari del Medio Oriente, si diffonde verso Occidente, in Grecia e a Roma con le campagne militari di Alessandro Magno, prima di conquistare l’Asia grazie alla mediazione dei mercanti arabi e di ritornare poi in Europa al tempo delle Crociate, chiudendo così un cerchio che lega in modo sottile e profumato usi e costumi dell’uomo in tutto il mondo.
Su questo interessantissimo sito si trova una storia del profumo molto dettagliata e completa, regione per regione. Per non copiare tutto, vi rimando lì per un approfondimento.
Nel frattempo,a grandi linee, la storia del profumo è questa, che troviamo su:http://www.olfattomatto.it/la-storia-del-profumo/
L’antichità
Se la prima fabbrica del profumo sembra essere sorta a Cipro precisamente a Pyrgos nel XX Secolo a.C., è all’epoca degli antichi egizi che risalgono i primi documenti sulla profumeria. In questa civiltà, le fragranze venivano sia impiegate nell’igiene quotidiana sia come strumento di seduzione sia nei riti religiosi: ai profumi veniva attribuita la proprietà di fare da tramite alle preghiere umane nell’aldilà ed erano usati nel processo di imbalsamazione.
Gli antichi greci e i romani, come gli egizi, sia gli uomini sia le donne facevano largo uso di essenze. Presso i primi le fragranze venivano ritenute creazione degli dei e venivano utilizzate, tra le altre cose, per ungere gli atleti e come cure terapeutiche. È dei romani, invece, l’idea di conservare i profumi in ampolle di vetro e di applicarli su capelli, abiti, letti, cavalli, templi e vele delle navi.
Il Medioevo
Caduto l’Impero Romano, in Europa l’arte della profumeria conobbe un periodo di decadenza. Il Cristianesimo, infatti, riservò la pratica dell’uso delle essenze al solo culto religioso. Sarà nel XIII secolo, alla fine delle Crociate, che il profumo farà ritorno stabilmente nel Vecchio Continente. Intanto, in Oriente il commercio di aromi e spezie conobbe un grande sviluppo. Venne sempre più usata l’arte della distillazione, raffinata dagli Arabi, che diede forte impulso al mercato delle essenze. L’alcool sostituì l’olio e si diffuse l’uso dell’alambicco. Con l’invasione della Spagna da parte dei Mori le loro leggendarie fragranze entrarono in Europa.È del 1370 il primo profumo moderno in soluzione alcolica. Fu creato da un monaco esperto di chimica in Ungheria e per questo prese il nome di Acqua Ungherese.
Il Rinascimento e l’età moderna
Fu grazie ai primi studi di chimica, ai nobili e sovrani rinascimentali come come Caterina Sforza, Isabella e Alfonso d’Este, Lucrezia Borgia, Cosimo de’ Medici, Elisabetta I d’Inghilterra, e all’arrivo di materie prime – come cacao, vaniglia, chiodi di garofano – dai viaggi degli esploratori che la profumeria trovò un nuovo momento di vigore. Patria dei profumi erano la Spagna che deteneva il monopolio di ingredienti ricercati e costosi come l’ambra grigia e lo zibetto, Firenze e Venezia per i loro laboratori.
La profumeria in Francia arrivò con Caterina de’ Medici e il suo profumiere nel 1633. Da quel momento si diffuse a tal punto da far diventare la Francia uno dei mercati di riferimento. Versailles impose la sua moda e i suoi costumi durante il Secolo dei Lumi: si fissarono i canoni di eleganza femminile e si diffusero fragranze delicate che fecero la fortuna delle prime case parigine.
È del XVII Secolo anche la creazione dell’Acqua di Colonia.
Il mondo della profumeria, aristocratico per eccellenza, entra in crisi con la Rivoluzione Francese. Nel XIX Secolo la liberalizzazione del commercio diede nuovo vigore al settore e nacquero aziende come Guerlain.
Il Novecento
È nel Novecento che il profumo diventò un prodotto esclusivo con nome e flacone studiato appositamente per il prodotto. Fu il periodo della Belle Epoque e delle creazioni d’avanguardia di Coty e Lalique, una nuova era segnata anche dall’introduzione dei prodotti di sintesi come i fissatori e le aldeidi, usate per la prima volta in Flomary e consacrate nello Chanel N°5. Tra le due guerre apparvero, invece, i nomi dell’Alta Moda nel mondo della profumeria.
È nel DopoGuerra che il profumo si democratizzò ed i prodotti in commercio diventarono meno complessi. Nelle profumerie comparve anche l’eau de toilette per uomini, anche se il profumo maschile restò legato al rito della rasatura.
Fu grazie ai primi studi di chimica, ai nobili e sovrani rinascimentali come come Caterina Sforza, Isabella e Alfonso d’Este, Lucrezia Borgia, Cosimo de’ Medici, Elisabetta I d’Inghilterra, e all’arrivo di materie prime – come cacao, vaniglia, chiodi di garofano – dai viaggi degli esploratori che la profumeria trovò un nuovo momento di vigore. Patria dei profumi erano la Spagna che deteneva il monopolio di ingredienti ricercati e costosi come l’ambra grigia e lo zibetto, Firenze e Venezia per i loro laboratori.
La profumeria in Francia arrivò con Caterina de’ Medici e il suo profumiere nel 1633. Da quel momento si diffuse a tal punto da far diventare la Francia uno dei mercati di riferimento. Versailles impose la sua moda e i suoi costumi durante il Secolo dei Lumi: si fissarono i canoni di eleganza femminile e si diffusero fragranze delicate che fecero la fortuna delle prime case parigine.
È del XVII Secolo anche la creazione dell’Acqua di Colonia.
Il mondo della profumeria, aristocratico per eccellenza, entra in crisi con la Rivoluzione Francese. Nel XIX Secolo la liberalizzazione del commercio diede nuovo vigore al settore e nacquero aziende come Guerlain.
Il Novecento
È nel Novecento che il profumo diventò un prodotto esclusivo con nome e flacone studiato appositamente per il prodotto. Fu il periodo della Belle Epoque e delle creazioni d’avanguardia di Coty e Lalique, una nuova era segnata anche dall’introduzione dei prodotti di sintesi come i fissatori e le aldeidi, usate per la prima volta in Flomary e consacrate nello Chanel N°5. Tra le due guerre apparvero, invece, i nomi dell’Alta Moda nel mondo della profumeria.
È nel DopoGuerra che il profumo si democratizzò ed i prodotti in commercio diventarono meno complessi. Nelle profumerie comparve anche l’eau de toilette per uomini, anche se il profumo maschile restò legato al rito della rasatura.
Il profumo si crea un po' come un quadro o una composizione musicale. Esso non è un semplice "cocktail" di odori mescolati da un chimico. Come non è sufficiente mescolare dei colori per fare un quadro.
Il profumo è creato all'origine da un artista che cerca di esprimere e far provare agli altri un'emozione personale. La creazione di un profumo dipende, come tutte le opere artistiche, dall'immaginazione creativa del suo compositore. Egli è spesso chiamato familiarmente "naso"; in realtà lavora soprattutto con il cervello che gli fa ricordare e riconoscere fino a 3500 odori diversi. (da :http://www.ocula.it/college/txt/profumo/approf_odori/storia1.htm )
Nessun commento:
Posta un commento