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Il Turchese è una gemma molto conosciuta con una lunga storia-un vero e proprio “camaleonte culturale”, che emerge in alcune delle culture più influenti del mondo. Il nome “Turchese” viene usato sia per la gemma, sia per il suo inconfondibile colore.
Il nome moderno “Turchese“ è in qualche modo un nome errato: quando fu portato in Francia da un commerciante veneziano, venne chiamato “pierre turquois”, ossia “pietra turca”, nonostante la sua origine fosse persiana. Questo nome non fu però l’unico: in Persia era denominato “ferozah”, che significa “vittorioso”. Fino al 13° secolo era conosciuto come “calläis“, che significa “gemma bella”, nome che deriva probabilmente dall’antico greco “kalláïnos”, così come “callaina”(latino).
Il colore blu pastello è dovuto alla sua composizione chimica: è formata principalmente da alluminio e rame.
Tuttavia, la pietra esiste anche in altre varianti, come verde, bianco e viola. In genere le pietre di turchese sono blu quando è presente anche il rame, mentre sono verdi quando vi sono elementi di ferro. Quando nessuno di questi minerali è presente, si hanno rarissime forme di turchese bianco.
Il turchese è una pietra particolarmente sensibile. Come accade per i quarzi, non dovrebbe essere esposta al sole o fonti di calore che ne fanno variare il colore.
Grazie alle sue proprietà “camaleontiche”, dovute al fatto che la pietra assorbe oli naturali e altre sostanze presenti nel terreno o nella pelle, gli antichi pensavano che il turchese potesse contribuire a proteggere la salute di chi lo indossa, assorbendo e mitigando le forze maligne. Secondo la tradizione occidentale e orientale è un amuleto portafortuna e protettivo contro i sortilegi ed è in grado di avvertire il proprietario di un eventuale pericolo cambiando colore. È anche chiamata la spugna delle negatività.
In Egitto la turchese era considerata il simbolo dell’Aldilà e dell’Universo, della presenza divina sulla Terra. Quattro braccialetti di turchese e oro sono i gioielli più antichi conosciuti al mondo: sono stati ritrovati nel 1900 sul braccio di una mummia egizia e risalgono a cinquemila anni fa.
Nell’antico Egitto il valore riconosciuto al turchese era così elevato che la maschera di sepoltura del faraone Tutankhamon è stata intarsiata con questa gemma.
In Persia enormi quantità di turchesi sono state usate per decorare moschee, palazzi e edifici amministrativi.
Gli Aztechi erano particolarmente noti invece per il loro uso del turchese in ornamenti cerimoniali e religiosi: non è raro, infatti, trovare tra i reperti di questa civiltà maschere, mosaici e coltelli intarsiati di turchese, oro, corallo e conchiglie con speciali riferimenti mistici.
Gli Indiani d’America la usarono come mezzo di scambio per secoli, la impiegavano in gioielleria e per ornare le facciate delle case e le tombe. La turchese rappresentava l’incarnazione degli spiriti del mare e del cielo. Credevano, inoltre, che avesse il potere di assicurare successo in guerra e in caccia, felicità e buona fortuna a chi la indossava.
Il turchese, secondo le varie tribù degli Indiani d'America è la pietra contenitore di tutti gli spiriti animali. E' forse da questa antica credenza che in occidente, nei tempi passati, veniva utilizzata come ornamento per i cavalli, credendo proprio che, grazie a questo cristallo, si prevenissero le cadute da esso.
In Egitto la turchese era considerata il simbolo dell’Aldilà e dell’Universo, della presenza divina sulla Terra. Quattro braccialetti di turchese e oro sono i gioielli più antichi conosciuti al mondo: sono stati ritrovati nel 1900 sul braccio di una mummia egizia e risalgono a cinquemila anni fa.
Nell’antico Egitto il valore riconosciuto al turchese era così elevato che la maschera di sepoltura del faraone Tutankhamon è stata intarsiata con questa gemma.
In Persia enormi quantità di turchesi sono state usate per decorare moschee, palazzi e edifici amministrativi.
Gli Aztechi erano particolarmente noti invece per il loro uso del turchese in ornamenti cerimoniali e religiosi: non è raro, infatti, trovare tra i reperti di questa civiltà maschere, mosaici e coltelli intarsiati di turchese, oro, corallo e conchiglie con speciali riferimenti mistici.
Gli Indiani d’America la usarono come mezzo di scambio per secoli, la impiegavano in gioielleria e per ornare le facciate delle case e le tombe. La turchese rappresentava l’incarnazione degli spiriti del mare e del cielo. Credevano, inoltre, che avesse il potere di assicurare successo in guerra e in caccia, felicità e buona fortuna a chi la indossava.
Il turchese, secondo le varie tribù degli Indiani d'America è la pietra contenitore di tutti gli spiriti animali. E' forse da questa antica credenza che in occidente, nei tempi passati, veniva utilizzata come ornamento per i cavalli, credendo proprio che, grazie a questo cristallo, si prevenissero le cadute da esso.
Perché il turchese venga utilizzato con la stessa intensità anche nella cultura occidentale, bisogna invece attendere fino al Rinascimento italiano.
In cristalloterapia:
Secondo la tradizione, alla turchese si riconoscono proprietà protettive e facilitative della parola e della comunicazione a scapito del conflitto di appartenenza dell'esprimibile. Le si riconoscono anche numerose virtù terapeutiche fra cui la capacità di proteggere dai morsi di serpenti velenosi.
La turchese ispirerebbe pensieri elevati e favorirebbe amore profondo.
Secondo la tradizione inoltre questa pietra sbiadisce all'approssimarsi di una disgrazia, specialmente al termine di un amore.
Si credeva inoltre che fosse capace di infondere coraggio in battaglia e di segnalare l'infedeltà diventando nera in caso di adulterio. Come tutte le pietre blu e azzurre, è legata al 5º chakra, quello della gola.
La turchese è la pietra dei nati sotto il segno del Sagittario.
In cristalloterapia:
Secondo la tradizione, alla turchese si riconoscono proprietà protettive e facilitative della parola e della comunicazione a scapito del conflitto di appartenenza dell'esprimibile. Le si riconoscono anche numerose virtù terapeutiche fra cui la capacità di proteggere dai morsi di serpenti velenosi.
La turchese ispirerebbe pensieri elevati e favorirebbe amore profondo.
Secondo la tradizione inoltre questa pietra sbiadisce all'approssimarsi di una disgrazia, specialmente al termine di un amore.
Si credeva inoltre che fosse capace di infondere coraggio in battaglia e di segnalare l'infedeltà diventando nera in caso di adulterio. Come tutte le pietre blu e azzurre, è legata al 5º chakra, quello della gola.
La turchese è la pietra dei nati sotto il segno del Sagittario.
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