Viola, il colore che segna il confine fra il visibile e l'invisibile, è il colore dell'ametista.
L'ametista è una pietra spirituale tra le più amate, perché il suo compito è quello di risvegliare la propria consapevolezza interiore in previsione di una realtà che vada oltre la materia.
Purifica e apre la mente verso ciò che ci circonda, rigenerando i livelli di coscienza e proiettandoci verso potenziali sempre più alti. L’ametista è l’emblema della trasformazione spirituale verso una comprensione maggiore dell’amore a discapito dell’egoismo.
Molto antica, l’ametista era già nota ai tempi dell’antico Egitto e in Mesopotamia, dove veniva utilizzata per realizzare preziosi gioielli e sigilli. Ma anche greci e romani ne conoscevano la bellezza e le proprietà, tanto da realizzare coppe pregiate da cui assaporavano il vino. Secondo le credenze dell’epoca l’ametista contrastava l’ebrezza, infatti il termine greco améthystos significa “non ebbro”.
Questo ruolo di pietra che conduce alla sobrietà si rifà a una leggenda legata alla figura di Bacco, dio del vino, quindi ad Ametista ninfa dei boschi. Secondo la mitologia, il dio del vino era perdutamente innamorato della bellissima ninfa, che corteggiava in modo serrato e un po’ rude. La giovane, per sfuggire alla corte insistente, si era rivolta a Diana dea della caccia, che l’aveva trasformata in un cristallo purissimo. Bacco, adirato da tale scelta, per ripicca aveva versato su Ametista una coppa di vino rosso, conferendole l’attuale colorazione violacea ma anche la capacità di proteggere dagli effetti del vino e dell’ubriacatura.
Secondo la tradizione le proprietà dell’ametista vennero perpetrate anche dai greci e dai romani, soliti bere acqua in coppe scolpite nella pietra lasciando ai commensali la credenza che all’interno ci fosse vino. Il colore violaceo traeva in inganno tutti gli ospiti che finivano per ubriacarsi, a differenza del proprietario della casa. Questo ruolo di pietra sobria, di purificazione, l’ha resa famosa nei secoli. (http://www.greenstyle.it/ametista-proprieta-curative-pietra-88643.html)
Dal punto di vista simbolico - essendo l'ametista la pietra della Chiesa, tutt'oggi portata dai vescovi cattolici sull'anulare della mano destra come titolo di dignità ecclesiale - il colore viola simboleggia la regalità (ossia le prerogative nobiliari, come potere, ricchezza, ambizione, stravaganza) e le virtù della saggezza, quindi: intelligenza, conoscenza, devozione, santità, sobrietà, umiltà, temperanza, verità. Ma, a causa del suo ancestrale potere occulto, viene associato anche a penitenza, dolore, nostalgia, afflizione, lutto (in Italia), vecchiaia, tristezza, oscurità.
Sempre grazie ai significati attribuiti all’ametista (la pietra rappresenta anche il raggio luminoso della trasformazione, consentendo di guardare attraverso le illusioni, aumentando le capacità psichiche e favorendo talune facoltà medianiche), il viola porta con sé un certo alone di mistero e magia.
Anche nella cultura cinese, il viola, è un colore con proprietà particolari: rappresenta l'armonia dell'universo, poiché è una combinazione del rosso e del blu (rispettivamente Yin e Yang). Pertanto, in quanto “pietra di ispirazione”, nei toni più chiari, riscontriamo effettivamente nel colore viola un notevole effetto calmante. (http://www.brand-identikit.it/it/articoli/colourbranding_i.html)
Io ho sempre adorato il viola, anche prima che diventasse una moda...
RispondiEliminal'ametista è di conseguenza la mia pietra preferita, dicono porti male ..... porta male una botta in testa ... altrochè !!!!!
un abbraccio e saluta anche Mianna !!