La sua nascita si deve al caso o, forse è meglio dire, ad improvvise esigenze di riempimento: uno spazio era rimasto libero sulla rivista e la dolce Becassine incontrò subito i gusti del pubblico, diventando in pochi anni una beniamina popolare.
Becassine rappresentava una governante bretone, dalle forme generose, temeraria, simpatica e determinata, un personaggio dalle mille avventure, con un’identità positiva che comunicava valori importanti come l’amicizia, la solidarietà e la generosità.
Di solito è raffigurata con il tradizionale costume contadino bretone, con cuffia e zoccoli. Si dice venga dal Finistère, la zona più associata alla cultura tradizionale bretone, tuttavia, il suo abbigliamento ha elementi non bretoni, e ricorda anche il costume locale della Piccardia. Lei di solito è ritratta senza bocca.
All'inizio della sua storia è vista come lo stereotipo nato dal disprezzo con cui i bretoni sono stati a lungo visti: è la tipica ragazza di provincia goffa e ignorante, ma col passare del tempo è vista in maniera sempre più positiva.
Il vero nome del personaggio è Annaïck Labornez, il suo soprannome proviene dal suo villaggio natale, chiamato Clocher les Bécasses. Ma "Bécassine" può anche essere un soprannome, derivato dalla parola francese usata per indicare un tipo di uccelli della famiglia del beccaccino, considerati stupidi.
Dopo il grande successo delle strisce a fumetti, dal 1913, sono stati scritti 27 libri con le sue avventure, a firma Caumery, uno dei soci dell'editore della semaine de Suzette, ma ad utilizzare questo pseudonimo sono stati anche altri autori.
Per il centenario della sua nascita, le poste francesi hanno emesso un francobollo commemorativo
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