Monte Isola, nota come Montisola, è la più grande isola lacustre naturale d'Italia e la più alta d'Europa con i suoi 600 m. d'altezza sul livello del mare. Sorge dalle acque del Lago d'Iseo che si incunea tra le province di Bergamo e Brescia. L'isola ha una ricca vegetazione caratterizzata dalla presenza di ulivi e frutteti sulla costa meridionale e specie arboree tipicamente alpestri a nord e nelle zone più elevate; inoltre offre una ricca fioritura di ginestre in primavera e di eriche in autunno.
Montisola è una meta turistica molto conosciuta e apprezzata per la sua tranquillità : a Montisola non è permessa la circolazione dei mezzi motorizzati salvo quelli di pubblica utilità.
Ma la sua attrazione principale è la festa di Santa Croce, che si celebra da un secolo e mezzo ogni cinque anni in forma solenne il 14 settembre.
Vuole la tradizione che in questa occasione nei due borghi medievali dell'isola, Carzano e Novale, vengano predisposte arcate di legno ricoperte di rami di pino e fiori di carta fatti rigorosamente a mano dagli abitanti del luogo.
La sera poi questi archi si accendono come per incanto di tante piccole luci bianche che creano un'atmosfera suggestiva e unica.
Questa tradizione viene tramandata di famiglia in famiglia e da una generazione all'altra.
Per cinque anni gli abitanti di queste contrade lavorano alla creazione di fiori di carta, che non devono essere frutto di fantasia indviduale, bensì fedele riproduzione di fiori reali, tali da indurre i turisti ad annusarli per catturarne il profumo o le api a succhiarne il nettare.
Secondo alcuni la festa ebbe le sue origini verso il 1629, anno in cui i Lanzichenecchi, in ritirata dopo essere stati sconfitti a Mantova, portarono la peste in Franciacorta. La malattia in breve tempo si diffuse in tutto il territorio fino al Sebino, decimando la popolazione fino al 1632.
In tutti i borghi della zona si contarono migliaia di vittime tranne che a Giovine di Pisogne e a Carzano di Monte Isola, che furono risparmiati dal contagio. Per questo , proprio a Carzano, ebbe origine la festa di Santa Croce.
Vuole la tradizione che in questa occasione nei due borghi medievali dell'isola, Carzano e Novale, vengano predisposte arcate di legno ricoperte di rami di pino e fiori di carta fatti rigorosamente a mano dagli abitanti del luogo.
La sera poi questi archi si accendono come per incanto di tante piccole luci bianche che creano un'atmosfera suggestiva e unica.
Questa tradizione viene tramandata di famiglia in famiglia e da una generazione all'altra.
Per cinque anni gli abitanti di queste contrade lavorano alla creazione di fiori di carta, che non devono essere frutto di fantasia indviduale, bensì fedele riproduzione di fiori reali, tali da indurre i turisti ad annusarli per catturarne il profumo o le api a succhiarne il nettare.
Secondo alcuni la festa ebbe le sue origini verso il 1629, anno in cui i Lanzichenecchi, in ritirata dopo essere stati sconfitti a Mantova, portarono la peste in Franciacorta. La malattia in breve tempo si diffuse in tutto il territorio fino al Sebino, decimando la popolazione fino al 1632.
In tutti i borghi della zona si contarono migliaia di vittime tranne che a Giovine di Pisogne e a Carzano di Monte Isola, che furono risparmiati dal contagio. Per questo , proprio a Carzano, ebbe origine la festa di Santa Croce.
fior
In realtà, secondo ricerche più recenti, sembra che le origini di questa tradizione siano meno lontane, intorno all'anno 1836, e in un certo senso diametralmente opposte.
In quel tempo il colera asiatico colpì duramente la zona del Lago d'Iseo , mietendo vittime in ogni borgo, in particolare in quelli di Carzano e Novale. Gli abitanti, per essere risparmiati dalla furia di quella malattia, chiesero la grazia di aver salva la vita, promettendo in cambio di onorare la Santa Croce con una magnifica festa a cadenza quinquennale.
Dall'anno della scomparsa dell'epidemia l'antica promessa si rinnova e il prossimo 14 settembre 2015 i borghi dell'isola ritorneranno a vestirsi di migliaia di fiori di carta.
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