Questa mattina ho notato tra le foglie scure dell'elleboro, una grossa perla bianca : è il bocciolo del fiore che si prepara ad aprirsi per Natale.
Nonostante abbia avuto un'annata piuttosto travagliata - prima una potatura drastica da parte di un aiutogiardiniere incauto, poi un trapianto forzato per sottrarlo alla pressione decisamente invadente da parte dell'anemone giapponese, suo compagno d'aiuola, il mio elleboro non è venuto meno a quel compito che gli ha procurato il nome di "stella di Natale".
Nonostante apprezzi questo fiore da molti anni, solo recentemente ho appreso che è stato considerato un medicamento prezioso presso tutti i popoli antichi e anche presso quelli più moderni, di cui parlano poeti e letterati greci e latini perchè rappresenta uno tra i primi tentativi di farmacologia psichiatrica.
Dell'elleboro mi piace la forza, il carattere, la voglia di vivere
ma al tempo stesso la modestia, l'umiltà, la pazienza
e poi la sua capacità di fiorire solitario nel cuore dell'inverno sta ad indicare la vita che non muore mai
L'elleboro mi fa pensare al bosco, ai suoi fruscii, ai suoi misteri, alle sue magie
L'elleboro può essere coltivato facilmente anche in vaso. Regalatevene uno per Natale, non ve ne pentirete...
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