giovedì 11 settembre 2014

Villa Lante




Villa Lante a Bagnaia, frazione di Viterbo, è, assieme a Bomarzo, uno dei più famosi giardini italiani a sorpresa manieristici del XVI secolo, la cui ideazione è attribuita a Jacopo Barozzi da Vignola.

La costruzione iniziò nel 1511, ma fu portata a termine intorno al 1566 su commissione del cardinale Gianfrancesco Gambara.
La villa è conosciuta come "Villa Lante", da quando nel XVII secolo e a quasi cent'anni dalla sua costruzione, passò nelle mani di Ippolito Lante Montefeltro della Rovere, Duca di Bomarzo.





Villa Lante si compone in realtà di due casini, pressochè identici,anche se costruiti da proprietari diversi, a quasi trent'anni di distanza l'uno dall'altro.Entrambi hanno una struttura quadrata con un piano terra ad arcate bugnate che sostengono il piano nobile sovrastante.

I giardini costituiscono l'attrazione principale di Villa Lante, in particolare i giochi d'acqua, dalla cascate alle fontane, ai grottini sgocciolanti. Questa armonia di acque e la perfezione del suo flusso fu raggiunta quando fu chiamato da Siena uno specialista di architettura idraulica, Tommaso Chiruchi.



Il giardino è delimitato da un lato dai due casini gemelli, mentre dagli altri tre lati da alte siepi di bosso. Nel centro, il piccolo arbusto di bosso è plasmato e modellato per formare motivi decorativi molto complessi intorno a fontane e sculture. Al centro del parterre è collocata una fontana formata da quattro bacini, separati da cammini transennati, con parapetti decorati con pigne di pietra e urne decorative che intersecano l'acqua.





Un bacino centrale contiene la celebre Fontana dei Mori.




Sopra il parterre principale il visitatore può inerpicarsi attraverso querce, lecci e platani, scorgendo fontane e sculture attraverso inaspettati scorci.




Al primo dei  giardini a terrazza ascendenti, tra due scalinate di pietra, ecco la Fontana dei Lumini, una fontana circolare a gradini dove da fontane più piccole , a forma di lucerne ad olio, sgorgano piccoli zampilli d'acqua.





E così di terrazza in terrazza si incontrano nuove fontane, nuove statue, nuovi giochi d'acqua, meraviglie collocate  in un ambiente magico e un po' surreale.





























La patina del muschio sulla pietra è un po' come le rughe sul viso di  una signora non più giovane . Il tempo scorre inesorabilmente ma non riesce a cancellare l'antica bellezza.







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