Quante stelle ci sono nel cielo! Io non le so riconoscere e anche quando guardo gli schemi delle costellazioni non riesco a vedere le figure che ci vedono gli astronomi.
L'unica che penso di non sbagliare a riconoscere è l'Orsa maggiore, o Gran carro.
Ma i miti che riguardano stelle e costellazioni sono affascinanti da studiare, anche per chi ne sa poco come me.
Prendiamo, per esempio, la costellazione di Cassiopea:
Cassiopea è una delle costellazioni più caratteristiche e più riconoscibili del cielo settentrionale. È una delle 88 costellazioni moderne, ed era anche una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo.
Poiché è molto vicina al polo nord celeste, rimane visibile nel cielo per tutta la notte in tutta la fascia temperata dell’emisfero boreale (una tale costellazione viene detta circumpolare); nell’emisfero australe è visibile solo dalle zone tropicali. Rispetto al polo nord celeste, si trova opposta al Grande Carro: nell’emisfero boreale, quando Cassiopea è alta nel cielo, il Grande Carro è basso sull’orizzonte. La costellazione ha un’estensione di 598 gradi quadrati ed è facilmente riconoscibile per la sua forma a W o a M, a seconda delle stagioni, essa si incastra fra Cefeo e Andromeda quasi in piena Via Lattea e perciò molto ricca di stelle.
Ed ecco il mito che la riguarda:
CASSIOPEA: moglie dell'etiope Cefeo, re di Joppa, e madre di Andromeda.
Cassiopea si era un giorno vantata dicendo che la sua bellezza e la bellezza di sua figlia superavano quella delle Nereidi, e le Nereidi si lagnarono di quell'insulto invocando l'aiuto del loro protettore Poseidone. Questi scatenò contro la Filistia la furia delle acque e di un mostro marino; e quando Cefeo consultò l'oracolo di Ammone, gli fu risposto che la sua unica speranza stava nel sacrificare Andromeda al mostro. I sudditi furono perciò costretti a incatenarla a una roccia, nuda ma con certi gioielli addosso, perché il mostro la divorasse.
Perseo, mentre superava da nord la costa della Filistia, vide una donna ignuda incatenata a uno scoglio presso il mare e subito se ne innamorò. Costei era Andromeda. Si avvicinò in volo alla giovane e vide Cefeo e Cassiopea che lo seguivano ansiosi con lo sguardo dalla spiaggia, e scese accanto a loro per chiedere in gran fretta consiglio. Perseo ottenne dal re la promessa che, se fosse riuscito a salvare Andromeda, l'avrebbe potuta portare con sé in Grecia come moglie; poi Perseo, preso di nuovo il volo, decapitò il mostro che si era lasciato trarre in inganno dall'ombra di Perseo sulle onde. Il giovane aveva estratto la testa della Gorgone dalla sacca per servirsene semmai il mostro avesse alzato lo sguardo, e la depose ora capovolta su un letto di alghe (che subito si trasformarono in coralli) mentre si ripuliva le mani; poi innalzò tre altari e sacrificò un vitello, una mucca e un toro a Ermete, ad Atena e a Zeus.
Cefeo e Cassiopea, seppure a malincuore, lo accolsero come genero e, per insistenza di Andromeda, ebbero subito luogo le nozze. Ma la festa fu interrotta bruscamente allorché Agenore, fratello gemello del re Belo, fece irruzione nella sala alla testa di un gruppo di armati, reclamando Andromeda come sua sposa. Egli era stato convocato, senza dubbio, da Cassiopea, che si riteneva sciolta dalla promessa fatta a Perseo in un momento di necessità e considerava Agenore il legittimo pretendente di Andromeda.
Nella battaglia che seguì, Perseo abbattè molti dei suoi avversari, ma fu costretto a strappare la testa della Gorgone dal cespuglio di corallo e a tramutare in pietre i duecento guerrieri che ancora erano rimasti in vita.
Poseidone pose tra le stelle le immagini di Cefeo e di Cassiopea, ma quest'ultima, in punizione del suo tradimento, è legata a una cesta della spesa che, in certe stagioni dell'anno si capovolge mettendo Cassiopea in posizione ridicola.
Ecco come è stata vista nel tempo questa costellazione
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