Quello che stava a cuore a Krishnamurti era la liberazione dell'uomo dalle paure, dai condizionamenti, dalla sottomissione all'autorità, dall'accettazione passiva di qualsiasi dogma. Il dialogo era la forma di comunicazione che preferiva. Voleva capire insieme ai suoi interlocutori il funzionamento della mente umana e i conflitti dell'uomo.
« C'è una rivoluzione che dobbiamo fare se vogliamo sottrarci all'angoscia, ai conflitti e alle frustrazioni in cui siamo afferrati. Questa rivoluzione deve cominciare non con le teorie e le ideologie, ma con una radicale trasformazione della nostra mente. »
Krishnamurti (1895-1986) è considerato in tutto il mondo come uno dei più grandi
pensatori e maestri religiosi di tutti i tempi. Egli non teorizzò nessuna
filosofia o religione, parlò piuttosto di cose che riguardano tutti noi nella
nostra vita quotidiana, dei problemi del vivere in una moderna società
con tutta la sua violenza e corruzione, della ricerca individuale di
sicurezza e felicità e della necessità per gli esseri umani di liberarsi dal
peso interiore della paura, della rabbia, delle offese, del dolore e così
via. Egli chiarì con grande precisione il sottile lavorìo della mente
umana e sottolineò la necessità che nella nostra vita quotidiana si
realizzi una profonda qualità meditativa e religiosa.
Krishnamurti non apparteneva a nessuna religione, setta o nazione e
non era schierato con nessuna scuola di pensiero politico o ideologico;
sosteneva che proprio questi sono i fattori che dividono gli esseri umani
portando conflitto e guerra. Egli ricordava continuamente che siamo
tutti esseri umani e non indù, musulmani o cristiani, che non siamo
diversi dal resto dell’umanità.
Raccomandava di camminare con leggerezza su questa terra, senza
distruggere noi stessi e l’ambiente; comunicava a tutti un profondo
senso di rispetto per la natura e tutto il creato.
I suoi insegnamenti trascendono tutti i limiti creati dall’uomo e dai
credi religiosi, dai sentimenti nazionalistici e dalle posizioni settarie e,
allo stesso tempo, danno un nuovo significato e una nuova direzione
alla ricerca umana della verità o di Dio. I suoi insegnamenti, quindi,
non solo si addicono all’epoca moderna ma sono universali e senza
tempo.
Krishnamurti nacque in India nel 1895 e morì negli Stati Uniti nel 1986.
Tenne discorsi per tutta la vita in molte parti del mondo, parlando sia
ad un pubblico numeroso che con singole persone, inclusi scrittori,
scienziati, educatori e filosofi. Quando gli fu chiesto di descrivere
il cuore del suo insegnamento, disse:
“La verità è una terra senza sentieri. L’uomo non può arrivarci tramite
alcuna organizzazione, credo o dogma, preti o riti, e nemmeno
attraverso la conoscenza filosofica o una tecnica psicologica. Egli la
deve trovare attraverso lo specchio della relazione, attraverso la
comprensione dei contenuti della propria mente, attraverso l’osserva-
zione e non con analisi intellettuali o dissertazioni introspettive…”.
“Amici, non vi preoccupate di chi io sia; non lo saprete mai.
Non voglio che accettiate nulla di ciò che dico. Non voglio nulla da
nessuno di voi, non desidero la popolarità, non voglio la vostra
adulazione, non voglio che mi seguiate. Dato che sono innamorato
della vita, non voglio nulla. Queste cose non hanno molta importanza;
ha importanza il fatto che voi obbedite e che permettete al vostro
giudizio di essere pervertito dall’autorità.
« C'è una rivoluzione che dobbiamo fare se vogliamo sottrarci all'angoscia, ai conflitti e alle frustrazioni in cui siamo afferrati. Questa rivoluzione deve cominciare non con le teorie e le ideologie, ma con una radicale trasformazione della nostra mente. »
Krishnamurti (1895-1986) è considerato in tutto il mondo come uno dei più grandi
pensatori e maestri religiosi di tutti i tempi. Egli non teorizzò nessuna
filosofia o religione, parlò piuttosto di cose che riguardano tutti noi nella
nostra vita quotidiana, dei problemi del vivere in una moderna società
con tutta la sua violenza e corruzione, della ricerca individuale di
sicurezza e felicità e della necessità per gli esseri umani di liberarsi dal
peso interiore della paura, della rabbia, delle offese, del dolore e così
via. Egli chiarì con grande precisione il sottile lavorìo della mente
umana e sottolineò la necessità che nella nostra vita quotidiana si
realizzi una profonda qualità meditativa e religiosa.
Krishnamurti non apparteneva a nessuna religione, setta o nazione e
non era schierato con nessuna scuola di pensiero politico o ideologico;
sosteneva che proprio questi sono i fattori che dividono gli esseri umani
portando conflitto e guerra. Egli ricordava continuamente che siamo
tutti esseri umani e non indù, musulmani o cristiani, che non siamo
diversi dal resto dell’umanità.
Raccomandava di camminare con leggerezza su questa terra, senza
distruggere noi stessi e l’ambiente; comunicava a tutti un profondo
senso di rispetto per la natura e tutto il creato.
I suoi insegnamenti trascendono tutti i limiti creati dall’uomo e dai
credi religiosi, dai sentimenti nazionalistici e dalle posizioni settarie e,
allo stesso tempo, danno un nuovo significato e una nuova direzione
alla ricerca umana della verità o di Dio. I suoi insegnamenti, quindi,
non solo si addicono all’epoca moderna ma sono universali e senza
tempo.
Krishnamurti nacque in India nel 1895 e morì negli Stati Uniti nel 1986.
Tenne discorsi per tutta la vita in molte parti del mondo, parlando sia
ad un pubblico numeroso che con singole persone, inclusi scrittori,
scienziati, educatori e filosofi. Quando gli fu chiesto di descrivere
il cuore del suo insegnamento, disse:
“La verità è una terra senza sentieri. L’uomo non può arrivarci tramite
alcuna organizzazione, credo o dogma, preti o riti, e nemmeno
attraverso la conoscenza filosofica o una tecnica psicologica. Egli la
deve trovare attraverso lo specchio della relazione, attraverso la
comprensione dei contenuti della propria mente, attraverso l’osserva-
zione e non con analisi intellettuali o dissertazioni introspettive…”.
“Amici, non vi preoccupate di chi io sia; non lo saprete mai.
Non voglio che accettiate nulla di ciò che dico. Non voglio nulla da
nessuno di voi, non desidero la popolarità, non voglio la vostra
adulazione, non voglio che mi seguiate. Dato che sono innamorato
della vita, non voglio nulla. Queste cose non hanno molta importanza;
ha importanza il fatto che voi obbedite e che permettete al vostro
giudizio di essere pervertito dall’autorità.
Da Krishnamurti.it
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