Questo blog, nato un paio di anni fa, così come il neonato www.soloillustratori.blogspot.it, nascono da una radice comune : l'amore per i libri, in particolare per quelli della nostra infanzia, e per gli illustratori, coloro cioè che proprio in quella felice stagione della nostra vita in cui imparavamo a conoscere il mondo, sollecitavano la nostra fantasia e alimentavano i nostri sogni con "le figure". I "libri con le figure", come li chiamavamo allora, erano il regalo per un compleanno, per la Prima Comunione, la sorpresa di S.Lucia, o semplicemente il dolce passatempo quando una noiosa influenza ci costringeva a letto per qualche giorno. Anche nei libri di scuola c'erano immagini semplici, familiari, rassicuranti, che in qualche modo sono rimaste impresse nella nostra mente in maniera indelebile.
Ritrovarle a distanza di anni, riconoscerle e associarle a quella stagione, ci ha fatto provare grande emozione e il desiderio di saperne di più, di conoscere i nomi degli autori, i loro profili, le loro storie .
Il clan di Mariapia è nato proprio così, dall'incontro occasionale di persone che erano alla ricerca di un tempo apparentemente perduto, ma virtualmente ricuperabile, e che si sono adoperate ciascuna a suo modo per far rifiorire quella stagione : Dindi e Lilia tra mercatini ed e-bay, Angelo e Claudia con le magie del computer, Paola e Donatella con "edizioni speciali".
Siamo stati , a mio parere, bambini fortunati, più di quanto forse lo siano state le generazioni successive, che hanno avuto sicuramente di più, ma nella quantità hanno perso un po' il gusto della qualità, e certamente più fortunati di quanto siano state le generazioni di bambini che ci hanno preceduto, che probabilmente non hanno mai provato il piacere di tenere tra le mani "un libro con le figure" fatto apposta per loro.
Se non vi siete ancora addormentati dopo questo lungo preambolo, ne capirete lo scopo se verrete con me a ritroso nel tempo per ricordare la lunga storia dei libri e delle figure,in particolare quella dedicata ai bambini.
Uno degli eventi più incisivi nella storia dell'umanità, a mio parere, quantomeno per quanto riguarda l'Europa, fu l'invenzione della stampa a caratteri mobili ideata nel 1456 da Johann Gutenberg. In Cina esisteva già dal 1041, grazie alla tecnica dell'inventore cinese Bi Sheng.
Il procedimento di stampa di Gutenberg consisteva nell'allineare i singoli caratteri in modo da formare una pagina, che veniva cosparsa di inchiostro e pressata su un foglio di carta o pergamena.
L'innovazione stava nella possibilità di riutilizzare i caratteri: fino ad allora veniva usata la tecnica della xilografia, in cui le matrici di stampa venivano ricavate da un unico pezzo di legno, che poteva essere impiegato solo per stampare sempre la stessa pagina, finchè non si rompeva, cosa che accadeva assai spesso.
(da Wikipedia)
I primi documenti stampati con la tecnica dei caratteri mobili e realizzati tra la metà del XV secolo e l'anno 1500 incluso vengono definiti con il termine incunabulo, che deriva dal latino incunabulum, che significa "in culla".
Secondo alcuni studiosi la definizione può essere estesa anche a edizioni realizzate nei primi vent'anni del Cinquecento.
Generalmente gli incunabuli non presentano un frontespizio, ma solo un'indicazione, spesso approssimativa, che riporta il nome dell'autore dell'opera e un titolo nell'incipit.
L'incunabulo più antico è la Bibbia di Gutenberg, in latino, così chiamata perchè stampata dallo stesso Gutenberg tra il 1452 e il 1455.
Uno degli eventi più incisivi nella storia dell'umanità, a mio parere, quantomeno per quanto riguarda l'Europa, fu l'invenzione della stampa a caratteri mobili ideata nel 1456 da Johann Gutenberg. In Cina esisteva già dal 1041, grazie alla tecnica dell'inventore cinese Bi Sheng.
Il procedimento di stampa di Gutenberg consisteva nell'allineare i singoli caratteri in modo da formare una pagina, che veniva cosparsa di inchiostro e pressata su un foglio di carta o pergamena.
L'innovazione stava nella possibilità di riutilizzare i caratteri: fino ad allora veniva usata la tecnica della xilografia, in cui le matrici di stampa venivano ricavate da un unico pezzo di legno, che poteva essere impiegato solo per stampare sempre la stessa pagina, finchè non si rompeva, cosa che accadeva assai spesso.
(da Wikipedia)
I primi documenti stampati con la tecnica dei caratteri mobili e realizzati tra la metà del XV secolo e l'anno 1500 incluso vengono definiti con il termine incunabulo, che deriva dal latino incunabulum, che significa "in culla".
Secondo alcuni studiosi la definizione può essere estesa anche a edizioni realizzate nei primi vent'anni del Cinquecento.
Generalmente gli incunabuli non presentano un frontespizio, ma solo un'indicazione, spesso approssimativa, che riporta il nome dell'autore dell'opera e un titolo nell'incipit.
L'incunabulo più antico è la Bibbia di Gutenberg, in latino, così chiamata perchè stampata dallo stesso Gutenberg tra il 1452 e il 1455.
Nel Cinquecento nasce praticamente l'editoria. La diffusione della carta, prodotta con la pasta di stracci, favorisce lo sviluppo della stampa. I libri vengono prodotti artigianalmente e in diversi formati. Il frontespizio diventa la pagina più importante del libro e contiene tutti i suoi elementi identificativi dell'opera: autore, titolo e note tipografiche.
Nel Seicento aumentano le stamperie e molti libri si caratterizzano per le elaborate incisioni in rame. La produzione consiste principalmente in testi a carattere religioso o scientifico riservata a un'utenza limitata e dotta. Accanto ai libri in latino, incominciano ad apparire stampe in lingua nazionale.
Se il '600 aveva visto in Europa il predominio dei Paesi Bassi nell'arte dell'editoria, nel '700 è la Francia ad imporsi con la messa a punto di nuove tecniche di stampa, l'utilizzo di caratteri più semplici ed eleganti rispetto ai modelli barocchi e riservando sempre più attenzione alla funzione dell'illustrazione nell'architettura della pagina. La grande fioritura dell'erudizione e delle scienze e la diffusione delle idee illuministiche culmina nella Encyclopédie.
Se al di là dell'aspetto estetico volessimo analizzare il contenuto dei libri che si vanno diffondendo in Europa in quel periodo storico, non riusciremmo proprio a trovare molti testi o immagini pensate e destinate ai bambini.
In realtà nella società di allora non c'era la consapevolezza della differenza tra l'infanzia e le altre stagioni della vita. Era come se l'infanzia non esistesse dal momento che non rappresentava una precisa categoria sociale, e di conseguenza non poteva esistere una produzione letteraria ad essa dedicata.
Anche la pubblicazione nel 1697 in Francia dei Racconti di Mamma Oca di Perrault, che è considerato da molti il capostipite del filone della fiaba, è in realtà la trasposizione in un contesto letterario di quella che era stata fino ad allora semplice tradizione orale; le fiabe narrate, per il loro contenuto "morale", pur essendo destinate ad un pubblico adulto, verrano successivamente adattate con chiare finalità educative a utenti più giovani.
Allo stesso modo molti libri apparsi nel '700, in particolare racconti di viaggio e d'avventura, come il Robinson Crusoe (1719) di Daniel Defoe, I Viaggi di Gulliver (1726) di Jonathan Swift e Il Barone di Munchhausen (1785) di Rudolf Raspe, diventeranno dei classici della letteratura per ragazzi solo molto più tardi, mentre l'intento degli autori era quello di rappresetare allegoricamente i tratti salienti della società e dei costumi del loro tempo.
Siamo arrivati così alle soglie dell'Ottocento, un secolo molto importante sia per il progresso della scienza e della tecnica che lo contraddistingue, sia per l'affermazione della pedagogia come scienza dell'educazione autonoma rispetto alla filosofia. Il bambino e l'adolescente non vengono più considerati come forme imperfette di adulto, ma come individui con caratteristiche, bisogni e potenzialità distinte. La nostra storia dei libri e delle figure continua alla prossima puntata.
Ciao mi piace tanto questo blog e gli argomenti che tratta.
RispondiEliminaIo ho aperto il mio da poco , sono onorata di averlo trovato tra quelli che segui
Un grazie di cuore per è una grande emozione essere qui
Un abbraccio Pat
be' non manca niente neppure al tuo!! Mi piace molto come parli delle tue nonne. Noi, come avrai visto, siamo in due a fare questo blog. Ti consiglio di non perderti la storia di famiglia scritta da Mianna e copiata sul blog parallelo storiedifamiglia. Ciao, buon lavoro!
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