Chissà per quale strana alchimia dell'anima e della mente entriamo in sintonia con le opere di alcuni artisti e non con altre ; non è certo una questione di fama, notorietà, di conoscenze tecniche o di suggestione.
Non saprei spiegare ad esempio perchè mi piacciono tanto i dipinti di Silvestro Lega, forse per come sa gestire la luce con il pennello, forse per la serenità che traspare dalle figure che ritrae, o forse perchè mi piace e basta e spero che piaccia anche a voi.
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| Autoritratto |
Silvestro Lega (1826-1895), romagnolo di nascita, svolse la sua formazione giovanile presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze. Dopo un esordio dai tratti fondamentalmente accademici, si accostò alla tecnica a macchia degli artisti che si riunivano al Caffè Michelangelo in via Larga, oggi via Cavour, a Firenze, per scambiarsi opinioni al di fuori di ogni regola accademica, in un ambiente irrequieto e pieno di creatività.
Il termine macchiaioli apparve per la prima volta nel 1862 sulla Gazzetta del Popolo, con riferimento a questo movimento antiaccademico secondo cui l'immagine del vero non ha contorni ma nasce dal contrasto tra macchie di colore e di chiaroscuro.
Tecnicamente molto dotato, Silvestro Lega divenne uno degli esponenti pù rappresentativi del movimento e realizzò le sue opere migliori tra il 1867 e il 1868, come "Il canto dello stornello", "Il pergolato", "La visita" che rimangono le più alte dell'Ottocento italiano.
Il contenuto dei suoi quadri tende a rappresentare la semplicità delicata e gli affetti che caratterizzano la piccola borghesia italiana di quegli anni, la serenità della campagna, il piccolo mondo della provincia.
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| Il canto dello stornello |
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| Il pergolato |
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| La visita |
Questo pittore è tra i miei preferiti. In particolare,mi piace Il pergolato con quel suo sole pomeridiano, i vasi di cosccio pieni di fiori, le signore che chiacchierano pigramente. Lo ricordo fin da piccola, Era su un calendario della Lana Gatto.
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