mercoledì 16 aprile 2014

Ritratti



Tutto è cominciato dall'idea proposta da una rivista di arredamento:



"Trasferire sui cuscini delle immagini con medaglioni barocchi di gatti o cagnolini dall'aspetto antropomorfo"

Quando ho visto l'immagine ho sentito una specie di fremito venire dagli strati più profondi del mio baule dei ricordi, qualcosa di indefinibile legato in qualche modo ai tempi lontani della scuola e , non riuscendo a recuperare nella memoria immagini precise, mi sono tuffata come faccio spesso nel mare magnum di internet nella speranza di trovare qualche accenno a correnti pittoriche riconosciute nella storia dell'arte. Invece, niente. Per quanto invertissi e cambiassi l'ordine delle parole chiave per arrivare là dove speravo, i risultati erano fuorvianti e mi portavano altrove. Eppure dentro la testa vedevo, o immaginavo di vedere, ricchi costumi seicenteschi a mezzo busto con teste di gatto o di cane perfettamente inserite nel ritratto...

Alla fine me ne son fatta una ragione e , auspicando che qualcuno più esperto d'arte di me mi dia qualche prezioso suggerimento, ho incominciato a prestare un po' di attenzione a quello che avevo inizialmente scartato.
Ho letto, ma non ne garantisco la veridicità, che la nascita del genere pittorico dei "cani vestiti" risale all'Ottocento, quando i lord inglesi inventarono questa divertente celebrazione degli adorati animali domestici, sovrapponendo i loro volti, o meglio i musi, alle riproduzioni delle fattezze degli avi che affollavano le pareti di castelli e palazzi, la cui identità diventava ignota, ma che per tecnica e abilità artistica rimanevano pur sempre opere di grande valore.

Ho letto anche che ai giorni nostri, molti artisti, donne per lo più, italiani e stranieri, si dedicano a questa attività, espongono i loro lavori in numerose mostre e addirittura eseguono su commissione ritratti personalizzati del vostro cane o del vostro gatto, utilizzando una fotografia dell'esemplare originale. 

Si citano nomi come Carole Lew, Valerie Leonard, Daniela Ria e Eva Marchewska e chissà quanti altri che mi sono sfuggiti.

Il risultato è questo:





































































































Non posso certo mettere in discussione il talento di questi artisti, il loro eventuale intento satirico o lo spirito goliardico che li ha ispirati ; cerco di rispettare le scelte altrui, ma se posso esprimere il mio pensiero sottovoce , devo dire che questi magnifici ritratti mi mettono addosso una tristezza infinita; nessun abito, divisa , mantello o pelliccia in uso agli umani potrà mai compensare la dignità tolta a questi esseri e a cui hanno pieno diritto.

4 commenti:

  1. Questi ritratti di cari animali domestici sono molto di moda ed anche ben fatti. per la verità mi fanno un pò impressione, ma devo ammerttere che quello della maialina in vesti settecentesche e quello del cane agghindato come Enrico VII sono notevoli. E divertenti!

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  2. Paragonare una maialina a una dama...o un cane a un gentiluomo. Hei ..arte e un altra cosa ...e oggi con la fotografia tutti ritratti ...no ..non ci siamo proprio ...

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  3. L'arte ha varie sfaccettature e una di queste è il divertimento....sorridiamo, gente, che la vita è già abbastanza complicata di per sè!

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  4. Ha ragione lo sconosciuto l'arte è una altra cosa e non appartiene a questi tempi.

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