Inutile sprecare parole per raccontare quanto sia bella la città perchè tutti lo sanno, anche quelli che non ci sono mai stati. In questi giorni, poi, per la visita di Obama, era particolarmente pulita e quindi ancora più apprezzabile.
Mentre Giorgio sosteneva il suo esame, io ho fatto un giro al laghetto dell'EUR, un luogo che, pur essendo in mezzo al traffico cittadino, è tranquillo e rilassante.
Poi, finalmente liberi dall'impegno, siamo andati a Tivoli. Tivoli moderna non è una gran bella città, secondo me, pur essendo situata in posizione stupenda, sopra un colle che guarda verso Roma.
La mitezza del clima tiburtino, fu decantata dai poeti Catullo, Orazio e
Marziale, così pure l'aria salubre, e perciò gli antichi romani ricoprirono il
suolo di Tivoli di magnifiche ville. Tuttora moderni scienziati e scrittori
affermano che per la sua felice posizione, la città prevale in salubrità sugli
altri dintorni di Roma, specialmente durante la stagione estiva. Sempre secondo
lo storico Marziale, l'aria di Tivoli ha il potere di sbiancare la pelle e di
ridare all'avorio il suo naturale splendore. (http://www.villagregoriana.it/ita/main.htm)
La città ospita, comunque, monumenti stupendi ed imperdibili. Il tempo è troppo poco per vedere tutto in maniera soddisfacente, quindi tralasciamo la villa Gregoriana, dove andremo certamente la prossima volta.
Quella che desideravo visitare da moltissimo tempo, è villa D'Este.
La villa fu voluta dal cardinale Ippolito II d'Este, figlio di Alfonso I e di Lucrezia Borgia (Ferrara 1509 - Roma 1572), su un sito che già in antico era stato sede di una villa romana.
La storia della sua costruzione è legata alle vicende del suo primo proprietario: per l'essenziale contributo dato dal cardinale d'Este alla propria elezione, nel 1550, papa Giulio III del Monte volle ringraziarlo nominandolo governatore a vita di Tivoli e del suo territorio. Il cardinale arrivò a Tivoli il 9 settembre e vi fece un'entrata trionfale, scoprendo però che gli sarebbe toccato di abitare in un vecchio e scomodo convento annesso alla chiesa di Santa Maria Maggiore, edificato secoli prima dai benedettini, ora tenuto dai francescani e parzialmente riadattato a residenza del governatore.
Ippolito era abituato a ben altro, nella sua Ferrara e anche a Roma, ma l'aria di Tivoli gli giovava e inoltre - grande cultore di antichità romane - era molto interessato ai reperti che abbondavano nella zona. Sicché decise di trasformare il convento in una villa. Questa sarebbe dovuta essere la gemella del grandioso palazzo che stava contemporaneamente facendo costruire a Roma, a Monte Giordano; in modo che, mentre il palazzo romano doveva servire ai ricevimenti "ufficiali" nell'Urbe, la villa di Tivoli fungesse da piacevole luogo d'incontri e colloqui più lunghi e meditati. Non a caso il luogo in cui sorse la villa aveva il nome di "Valle Gaudente".
La storia della sua costruzione è legata alle vicende del suo primo proprietario: per l'essenziale contributo dato dal cardinale d'Este alla propria elezione, nel 1550, papa Giulio III del Monte volle ringraziarlo nominandolo governatore a vita di Tivoli e del suo territorio. Il cardinale arrivò a Tivoli il 9 settembre e vi fece un'entrata trionfale, scoprendo però che gli sarebbe toccato di abitare in un vecchio e scomodo convento annesso alla chiesa di Santa Maria Maggiore, edificato secoli prima dai benedettini, ora tenuto dai francescani e parzialmente riadattato a residenza del governatore.
Ippolito era abituato a ben altro, nella sua Ferrara e anche a Roma, ma l'aria di Tivoli gli giovava e inoltre - grande cultore di antichità romane - era molto interessato ai reperti che abbondavano nella zona. Sicché decise di trasformare il convento in una villa. Questa sarebbe dovuta essere la gemella del grandioso palazzo che stava contemporaneamente facendo costruire a Roma, a Monte Giordano; in modo che, mentre il palazzo romano doveva servire ai ricevimenti "ufficiali" nell'Urbe, la villa di Tivoli fungesse da piacevole luogo d'incontri e colloqui più lunghi e meditati. Non a caso il luogo in cui sorse la villa aveva il nome di "Valle Gaudente".
( da Wikipedia a cui vi rimando per la storia della costruzione)
L'ingresso odierno sembra abbastanza angusto, arrivando, non si penserebbe mai e poi mai che la "villa" sia invece un gran palazzo, con giardini grandissimi. In effetti in passato l'accesso era dal basso, in modo di percorrere tutto il vialone prima di giungere alla dimora.
Anche il cortiletto d'entrata, con il monumento a Venere è piuttosto piccolo.
Pur essendo la dimora di un cardinale, le statue e gli affreschi sono di soggetto profano e mitologico, come volevano gli usi dell'epoca.
Anche il cortiletto d'entrata, con il monumento a Venere è piuttosto piccolo.
Pur essendo la dimora di un cardinale, le statue e gli affreschi sono di soggetto profano e mitologico, come volevano gli usi dell'epoca.
I saloni della villa, finemente affrescati da importanti pittori, sono completamente vuoti, poichè gli arredi sono stati dispersi in un'epoca in cui la villa ha subito l'abbandono da parte dei proprietari.
Ma quelli che io desideravo vedere sono i giardini, con le famose fontane che hanno ispirato Lisz, che visse per un lungo periodo in questa villa dove scrisse parecchie delle sue composizioni.
Impossibile descrivere senza annoiare ogni fontana, ninfeo o peschiera. Basti dire che tutto quel fluire di acqua non è alimentato da nessun congegno meccanico, ma solo sfruttando la pendenza naturale del terreno e il principio dei vasi comunicanti.
So che un paio di queste fontane suonano anche, ma quando ci siamo stati noi, erano a riposo.
Impossibile descrivere senza annoiare ogni fontana, ninfeo o peschiera. Basti dire che tutto quel fluire di acqua non è alimentato da nessun congegno meccanico, ma solo sfruttando la pendenza naturale del terreno e il principio dei vasi comunicanti.
So che un paio di queste fontane suonano anche, ma quando ci siamo stati noi, erano a riposo.
Tutto davvero splendido! Anche per me, che di solito preferisco lo stile romanico e la semplicità, mentre qui imperano fasto e ricchezza. Questi cardinali di quell'epoca, che poco avevano del pastore di anime, hanno lasciato dietro di sè un'impronta davvero notevole. Altro che reggia di Versailles.....qui da noi c'è sempre il meglio, ne sono sicura! ( Campanilista? Certo!)
Villa Este è molto bella, ma i giardini sono una meraviglia, un esempio fantastico di architettura dedicata alla gioia di vivere. Grazie, Dindi, di averceli proposti e di avermi fatto tornare in mente tanti momenti belli!
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