lunedì 10 marzo 2014

Un ragionevole dubbio

Il thriller è il mio genere cinematografico preferito, fin dai tempi dei gialli di Hitchcock, passando attraverso tutta la serie dei legal thrillers, ai più recenti, si far per dire, magari anche ben fatti ma ammazzati poi da un finale esageratamente sorprendente tanto da apparire grottesco. Da molto tempo non ne vedo uno che lasci il segno, per questo ho scelto con Dindi per il sabato sera " Un ragionevole dubbio": sarà la volta buona ???







Brevemente la trama da www.filmtv.it: "Mitch, un giovane procuratore distrettuale di successo,una sera si mette al volante ubriaco dopo aver festeggiato con gli amici la recente paternità e investe accidentalmente un passante. Preoccupandosi per la sua famiglia e la carriera, Mitch decide di chiamare i soccorsi da un telefono pubblico e di fuggire via dal luogo dell'accaduto, Il giorno dopo, scopre che per la morte del passante è stato arrestato Clinton Davis e, angosciato dal senso di colpa, si fa attribuire il caso come pubblico accusatore per ottenere l'assoluzione dell'uomo. Ignora però che così facendo metterà in pericolo la vita della propria famiglia."

Sono una spettatrice paziente e , a meno che un film sia particolarmente volgare, violento, noioso o stupido, seguo con attenzione  le vicende narrate, rimandando i giudizi alla fine. Ora, a bocce ferme, posso dire che Un ragionevole dubbio non è il thriller che ti lascia con il fiato sospeso e i nervi tesi, non è insomma quello che mi aspettavo,anche se non è stato sgradevole vederlo fino alla fine. 
A mio parere manca sostanzialmente di originalità sia nella definizione dei personaggi - l'uomo onesto che dopo aver commesso un grave errore si sente colpevole ma non abbastanza da accettarne le conseguenze, l'uomo che ha subito violenza e dolore e si trasforma in vendicatore faidate - sia nella scelta delle "occasioni da suspence"- rubare i dati da un computer in tempi ristrettissimi, eludere un incontro ravvicinato con i poliziotti ostentando nonchalance - e via dicendo.

In realtà non è facile inventare cose nuove in un genere così sfruttato.
Deve essersene accorto anche il regista, Manchester Peter Howitt (Sliding doors), che a quanto leggo , ha firmato questa pellicola con lo pseudonimo Peter P.Croudins,

I due protagonisti , o sarebbe meglio dire i due antagonisti, sono interpretati da Dominic Cooper, attore dallo sguardo torvo che non avevo mai visto prima sullo schermo, e Samuel L. Jackson, già interprete di molti film famosi.





 




Alla prossima...










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