Siamo talmente abituati alle grandi risorse di cui disponiamo per risolvere i nostri problemi che difficilmente ci curiamo di risalire alla loro origine. Da anni ormai gli occhiali mi accompagnano in ogni momento della giornata e se penso a come sarebbe la mia vita senza di loro, mi sento perduta, ma da dove vengono gli occhiali ?qual è la loro storia?
La figura con gli occhiali più antica è sicuramente quella del Vescono domenicano Ugone da Provenza, dipinto da Tommaso da Modena nel 1352 in un ciclo di affreschi dedicato appunti ai frati domenicani, nella Chiesa di S.Nicolò a Treviso.
E' probabile che all'epoca di Ugone (vissuto un secolo prima del pittore che lo ha ritratto) non esistessero ancora gli occhiali, ma essendo stato ritratto con essi , è verosimile che fossero diffusi nel convento domenicano all'epoca in cui furono eseguiti gli affreschi.
Un altro ritratto dell'affresco raffigura un altro cardinale domenicano francese, Nicolas de Fréauville, mentre accosta un libro vicino agli occhi per leggerlo meglio con una lente di ingrandimento.
Anche in questo caso si tratta della prima rappresentazione pittorica al mondo di una lente di ingrandimento.
Altra importante testimonianza circa le origini dell'uso degli occhiali, la più antica a nord delle Alpi, si trova in un dipinto di Conrad Von Soest del 1403 nella Chiesa di Bad Wildungen in Germania.
Gli antichi greci conoscevano il potere di amplificazione delle sfere di vetro riempite di acqua, ma è improbabile che queste sfere venissero tagliate o lavorate per la loro capacità di ingrandimento; si racconta che Nerone assistesse agli incontri tra gladiatori nell'arena guardando attraverso un enorme smeraldo.
Nel X secolo nel mondo islamico si facevano esperimenti sull'amplificazione delle immagini con segmenti di sfere di vetro di cui si trova testimonianza nell'opera di una scienziato arabo di nome Alhazen nell'XI secolo ma fu solo nel XIII secolo che, come è ormai accertato, debba collocarsi l'invenzione degli occhiali.
E' a Venezia che viene attribuita questa utilissima scoperta, sono infatti i Capitolari Veneziani, datati 15 giugno 1301, i documenti più antichi riguardanti la produzione di occhiali. In essi si legge che chi intende produrre"vitreos ab oculis ad legendum" deve iscriversi alla corporazione dei cristallari, i cui appartenenti furono tutti trasferiti dal "Consiglio dei Dieci" sull'isola di Murano, per meglio proteggerne i segreti.
E' probabile che i primi occhiali fossero piuttosto rudimentali, cioè lenti approssimative più spesse al centro rispetto alle estremità e venivano utilizzate soprattutto dai monaci che nei conventi si consumavano gli occhi nel copiare i testi antichi.
E' facile intuire che il problema primario era quello di reggerli sul naso per la poca elasticità dei materiali usati per la loro costruzione: corno, ottone e fanoni di balena, poi avorio, tartaruga e metalli preziosi.
I primi occhiali avevano le due lenti incernierate a perno sopra il naso; l'evoluzione di tale sistema portò agli esemplari a molla e a quelli "a ponte", cioè con un elemento rigido e sagomato che univa le due lenti.
Dalla fine del XV secolo la conoscenza degli occhiali si spande in tutta l'Europa e sempre più spesso si diffonde la necessità di vedere meglio, e soprattutto di poter indossare gli occhiali senza impiegare l'uso delle mani.
Nel 1600 compaiono i primi occhiali con un appoggio più stabile: le montature venivano forate ai lati e agganciate alle orecchie con una cordicella e verso la fine del secolo, specialmente tra i nobili e la ricca borghesia, si pensò di agganciare alle lenti un'asta curva da infilare sotto la parrucca.
All'inizio del '700 si diffondono gli occhiali "a mano"; le signore della buona società in particolare preferiscono reggere gli occhiali con un piccolo manico e appoggiarli al naso solo in caso di necessità; gli uomini portavano il monocolo, mentre in Francia si andava diffondendo l'uso del pince-nez.
Finalmente nell'Ottocento compaiono le prime stanghette che si appoggiano alle orecchie e ne seguono le curve.
Il gioco è fatto. Da questo momento in poi gli occhiali, da vista e da sole, verranno creati in tutte le forme e i materiali possibili. Oggi non solo sono il più diffuso supporto visivo per miliardi di persone, ma sono importanti accessori che dettano la moda e fanno la fortuna degli stilisti più noti in tutto il mondo.
E' a Venezia che viene attribuita questa utilissima scoperta, sono infatti i Capitolari Veneziani, datati 15 giugno 1301, i documenti più antichi riguardanti la produzione di occhiali. In essi si legge che chi intende produrre"vitreos ab oculis ad legendum" deve iscriversi alla corporazione dei cristallari, i cui appartenenti furono tutti trasferiti dal "Consiglio dei Dieci" sull'isola di Murano, per meglio proteggerne i segreti.
E' probabile che i primi occhiali fossero piuttosto rudimentali, cioè lenti approssimative più spesse al centro rispetto alle estremità e venivano utilizzate soprattutto dai monaci che nei conventi si consumavano gli occhi nel copiare i testi antichi.
E' facile intuire che il problema primario era quello di reggerli sul naso per la poca elasticità dei materiali usati per la loro costruzione: corno, ottone e fanoni di balena, poi avorio, tartaruga e metalli preziosi.
I primi occhiali avevano le due lenti incernierate a perno sopra il naso; l'evoluzione di tale sistema portò agli esemplari a molla e a quelli "a ponte", cioè con un elemento rigido e sagomato che univa le due lenti.
Nel 1600 compaiono i primi occhiali con un appoggio più stabile: le montature venivano forate ai lati e agganciate alle orecchie con una cordicella e verso la fine del secolo, specialmente tra i nobili e la ricca borghesia, si pensò di agganciare alle lenti un'asta curva da infilare sotto la parrucca.
All'inizio del '700 si diffondono gli occhiali "a mano"; le signore della buona società in particolare preferiscono reggere gli occhiali con un piccolo manico e appoggiarli al naso solo in caso di necessità; gli uomini portavano il monocolo, mentre in Francia si andava diffondendo l'uso del pince-nez.
Finalmente nell'Ottocento compaiono le prime stanghette che si appoggiano alle orecchie e ne seguono le curve.
Il gioco è fatto. Da questo momento in poi gli occhiali, da vista e da sole, verranno creati in tutte le forme e i materiali possibili. Oggi non solo sono il più diffuso supporto visivo per miliardi di persone, ma sono importanti accessori che dettano la moda e fanno la fortuna degli stilisti più noti in tutto il mondo.
Complimenti per questo excursus sugli occhiali! La prima immagine mi è molto familiare....quando abitavo a Treviso S. Nicolò era la "mia" chiesa.Tuffo nell'infanzia .o)
RispondiEliminaIo purtroppo invece non me lo ricordo proprio nonostante i 4 anni trascorsi a Treviso, ma lo metterò in lista la prossima volta che tornerò nella tua bellissima città.
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