All'inizio degli anni '90 mi abbonai a una rivista americana specializzata in ricami a punto croce.
Si chiamava appunto Cross Country stitching e ogni mese portava un sacco di nuove proposte, che a me sembravano una più bella dell'altra.
Si trattava quasi sempre di lavori su tela aida, molto pratica e facile da usare per il punto croce, con tanti filati di colori diversi, sapientemente accostati, così da dare rotondità e rilievo ai soggetti ricamati.
I temi ricorrenti erano la casa, la cucina, i cuori, le attività domestiche, la vita di campagna
Insomma il punto croce non si limitava più a decorare un manufatto di tela con una greca, una bordura o un paio di iniziali per indicarne la proprietà, ma diventava esso stesso protagonista nel fotografare una piccola realtà da incorniciare e da tenere bene in vista.
Come nei vecchi samplers a tema religioso che ricamavano nell' 800 le signore inglesi, anche questi contenevano scritte tratte dai salmi, o comunque glorificanti la bontà, la misericordia, la grandezza di Dio.
Nei numeri di dicembre poi il tema del Natale veniva proposto in mille modi, e le guance crocettate e paffute di angioletti e bamboline riempivano ogni angolo della rivista.
Tutto fantastico, simpatico, ecc.ecc.ecc. e tuttavia.....
Tuttavia con l'andar del tempo mi rendevo conto che la realizzazione della maggior parte delle proposte contenute nella rivista richiedeva molto tempo e anche molto denaro. Una corretta esecuzione degli schemi comportava l'impiego di una quantità enorme di filati in varie sfumature; se per contro se ne riduceva il numero, l'effetto finale era deludente.
E poi tutte quelle immagini di bambini paffuti, di torte di mele, di casette ordinate ... alla fine mi sembravano un po' stucchevoli, così come tutte quelle bandiere, quel biancorossoeblu, quell'atmosfera da zio Sam sapevano un po' troppo di USA per adattarsi al mio mondo.
Fortunatamente anche da noi riviste come "Le idee di Susanna" o "Casa mia" incominciavano a proporre idee nuove , più adatte alle nostre abitudini, al nostro stile di vita.
E poi, era proprio indispensabile far uso di tanti colori?????
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