Nata a Stettino nel 1729 da un generale prussiano e da una principessa tedesca, fu battezzata con il nome di Sofia Amalia Federica.
Fin da piccola dimostrò di avere un carattere vivace, estroverso, curioso, quasi impudente.
La madre non le prestava attenzione e la trattava con distacco e sufficienza, sempre preoccupata per la salute cagionevole degli altri due figli maschi.
Sofia non era bella, i tratti del suo viso erano piuttosto irregolari, tuttavia dallo sguardo dei suoi grandi occhi traspariva profondità e intelligenza.
Sofia ricevette un'educazione di ottimo livello, ma non all'altezza delle sue aspettative.
A quattordici anni viene chiamata a corte dalla zarina Elisabetta, che l'ha scelta come sposa per il nipote Carlo Pietro Ulrico, erede al trono russo.
Sofia affronta un lungo viaggio e la realtà che l'attende non è certo quella che una giovane donna può sognare : nonostante la benevolenza della zarina, nei due anni che precedono il matrimonio celebrato nel 1745, Sofia impara a conoscere non solo gli intrighi e le falsità dell'ambiente di corte ma soprattutto il pessimo carattere del futuro sposo, violento, puerile e incline alle frequenti sbronze.
Con la conversione alla religione greco-ortodossa prende il nome di Ekaterina. Il matrimonio come prevedibile si rivela un'unione del tutto infelice.
Caterina non si perde d'animo e cerca di colmare il vuoto intorno a sé dedicandosi alla cultura e soprattutto alla lettura delle opere degli Illuministi.
A quanto pare, per consolarsi, non disdegna nemmeno le avventure sentimentali, tanto che quando nel 1754 la granduchessa partorisce il primo figlio, Paolo, tutti a corte sanno che il bambino è frutto di una relazione con Sergej Saltykov, un cortigiano avvenente e opportunista. Tre anni dopo nascerà una bambina , Anna, figlia di un altro amante, e il terzo figlio Aleksej nascerà da una terza storia d'amore, certamente non l'ultima nella vita di Caterina.
Nel frattempo, alla morte della zia, Pietro sale al trono, ma tiranno e dispotico con tutti, viene odiato dai sudditi.
Caterina capisce che la situazione sta precipitando e la Russia non può essere guidata da un incapace. Con una congiura guidata proprio da uno degli amanti della zarina, Pietro viene detronizzato, rinchiuso in carcere e strangolato.
Il 22 settembre 1762 Caterina viene incoronata imperatrice.
Ormai conosce molto bene la realtà russa e impronta i primi anni del suo regno con spirito riformatore; la sua è una monarchia liberale ed umana.
Consapevole della necessità di migliorare la condizione di un popolo rozzo e ignorante, intraprende iniziative di carattere sociale , come la creazione di orfanatrofi e scuole per l'istruzione soprattutto delle donne. Snellisce il commercio interno, ordina la bonifica di terre paludose, viaggia spesso attraverso il suo immenso regno per conoscere e capire quali siano i problemi più urgenti da affrontare.
Nel 1775 scoppia la rivolta dei cosacchi guidati da Pugacev, che incita i contadini alla rivolta e raccoglie tanti consensi soprattutto tra i più poveri e diseredati. La rivolta sembra mettere in pericolo il trono di Caterina, che di fronte a tale minaccia, accantona la sua attitudine liberale e manda un esercito a sterminare i rivoltosi.
Con il passare degli anni Caterina diventa sempre più sospettosa e reazionaria. In politica estera mira ad allargare sempre più i confini del suo impero, conquistando e smembrando la Polonia a occidente e sottraendo vasti territori alla Turchia.
Muore a 67 anni nel 1796.
La figura di Caterina II , benché quanto si sia detto e scritto di lei, resta enigmatica: calcolatrice, opportunista, dissoluta nella vita privata ( si dice che ebbe ben 21 amanti),benché non bella, dimostrò di saper essere affascinante, colta e brillante. Come sovrana seppe essere audace e avveduta allo stesso tempo, lungimirante e saggia tanto da meritare l'appellativo di "Grande". Nonostante le numerose relazioni ebbe un solo grande amore, la Russia, e a questo paese dedicò tutta se stessa.
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