Nell'antica filastrocca inglese intitolata "Sing a song of sixpence" di cui ho scritto in un recente post, si parla di un pasticcio in crosta con al suo interno 24 merli, cotto nel forno per il re e la regina. Un piatto davvero strano, nato per burla o per assecondare una rima... E invece no.
Ricercando le origini della filastrocca ho scoperto che, per divertimento nel XVI secolo, era consuetudine introdurre animali vivi nelle crostate, come forma di intrattenimento.
Un ricettario italiano del 1549, tradotto in inglese nel 1598, dava indicazioni su come preparare crostate che potessero contenere al loro interno uccelli vivi pronti a spiccare il volo al taglio della prima fetta, come racconta nel suo libro di cucina del 1725 il famoso cuoco John Nott.
Si ricorda qualcosa di analogo anche in occasione del matrimonio tra Maria de' Medici e Enrico IV di Francia nel 1600, quando gli ospiti, appena sedutisi a tavola in attesa della prima portata, nelle spiegare i loro tovaglioli furono sorpresi nel vederne volar fuori degli usignoli.
Vuoi perché la filastrocca è molto popolare, vuoi perché il piatto con sorpresa è decisamente inusuale, gli illustratori e i grafici si sono sbizzarriti come mostrano le immagini che seguono:
Si ricorda qualcosa di analogo anche in occasione del matrimonio tra Maria de' Medici e Enrico IV di Francia nel 1600, quando gli ospiti, appena sedutisi a tavola in attesa della prima portata, nelle spiegare i loro tovaglioli furono sorpresi nel vederne volar fuori degli usignoli.
Vuoi perché la filastrocca è molto popolare, vuoi perché il piatto con sorpresa è decisamente inusuale, gli illustratori e i grafici si sono sbizzarriti come mostrano le immagini che seguono:
Per quanto apprezzi la fantasia, giuro che da parte mia non prenderò mai spunto dalla ricetta per sorprendere i miei ospiti.
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