Il Cantico delle Creature

Orazio, nelle Odi,  vantava di aver costruito con la sua poesia un monumento più alto delle piramidi, più duraturo del bronzo, tale da non poter essere mai scalfito né dalle intemperie né dal trascorrere del tempo. Orazio aveva ragione, magari un po' immodestamente, ma aveva proprio ragione, perchè la poesia passa immutata attraverso i secoli, senza perdere nemmeno una briciola della sua forza. E' un patrimonio universale di cui tutti possono godere purchè siano disposti ad ascoltare. La poesia non è fatta solo di versi e di rime, ma è un'attitudine del cuore o, come dice la mia amica Piera, un lusso dell'anima; per questo pur avendolo letto ed ascoltato tante volte, riesco ancora a trovare nel Cantico delle Creature tutta la freschezza e la gioia del suo straordinario autore, Francesco d'Assisi.

Il Cantico delle Creature, noto anche come Cantico di Frate Sole, è il testo poetico più antico della letteratura italiana che si conosca. Secondo la tradizione , la sua stesura risalirebbe a due anni prima della morte del Santo, avvenuta nel 1226, ma è più probabile che la composizione sia stata scritta in momenti diversi.

Il Cantico è una lode a Dio che si snoda con intensità e vigore attraverso le sue opere, divenendo così anche un inno alla vita ed è una preghiera che parte da una visione positiva della natura, poichè nel creato è riflessa l'immagine del Creatore. Ne consegue un senso di fratellanza fra l'uomo e tutto il creato, diverso dal distacco e disprezzo per il mondo terreno, segnato dal peccato e dalla sofferenza, tipico di altre tendenze religiose medievali.

Composto in volgare umbro del XIII secolo, con influssi toscani, francesi e latinismi, il Cantico ha la forma di prosa ritmica assonanzata. Il testo era fornito di accompagnamento musicale, composto dallo stesso Francesco, oggi perduto.

 Eccone una versione in italiano corrente :

Altissimo Onnipotente Buon Signore

tue sono la lode, la gloria ed ogni benedizione.

A te solo Altissimo si addicono

e nessun uomo è degno di pronunciare il tuo nome.

Tu sia lodato, mio Signore, insieme a tutte le creature

specialmente il fratello sole, il quale è la luce del giorno

e tu attraverso lui ci illumini.

Ed esso è bello e raggiante con un grande splendore:

simboleggia te, Altissimo.

Tu sia lodato, o mio Signore, per sorella luna e le stelle:

in cielo le hai formate, chiare, preziose e belle.

Tu sia lodato, mio Signore, per fratello vento, e per l'aria

e per il cielo; quello nuvoloso e quello sereno e ogni tempo

tramite il quale dai sostentamento alle creature.

Tu sia lodato, mio Signore, per sorella acqua,

la quale è molto utile e umile, preziosa e pura.

Tu sia lodato, mio Signore, per fratello fuoco,

attraverso il quale illumini la notte.

E' bello, giocondo, robusto e forte.

Tu sia lodato, mio Signore, per nostra sorella madre terra,

la quale ci dà nutrimento, ci mantiene

e produce diversi frutti con fiori colorati ed erba.

Tu sia lodato, mio Signore, per quelli che perdonano

in nome del tuo amore e sopportano malattie e sofferenze.

Beati quelli che le sopporteranno in pace,

perchè saranno incoronati.

Tu sia lodato, mio Signore, per la nostra morte corporale,

dalle quale nessun uomo vivente può scappare:

guai a quelli che moriranno mentre sono in peccato mortale.

Beati quelli che la troveranno

mentre stanno rispettando le tue volontà,

perchè la seconda morte, non farà loro male.

Lodate e benedite il mio Signore,

ringraziatelo e servitelo con grande umiltà.

Lo so, non è facile affrontare la vita con la leggerezza d'animo di Francesco, ma possiamo sempre provarci, cercando di vedere tutto ciò che di bello abbiamo a portata di mano e che spesso ignoriamo, il profumo di un fiore, le ali di una farfalla, il sorriso di un bambino. Bieca retorica ? Forse...per gli scettici, ma provare certo non può far male, visto che qualcuno prima di noi ne è stato capace.